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Primo Salone della Musica
Torino, Lingotto Fiere, 10 - 15 ottobre 1996

Tutto il mondo della musica tutta la musica del mondo

Apre la città della musica. Apre con l’obiettivo di far incontrare il pubblico - ogni tipo di pubblico, appassionati di classica e di rock, insegnanti e studenti, operatori e studiosi - in un’unica grande piazza di oltre 50.000 metri quadri. Una piazza piena di suoni, di volti, di racconti. Alcuni facilmente riconoscibili, altri inaspettati.

Il Primo Salone della Musica nasce infatti grazie all’industria discografica che promuove i nuovi artisti, alle istituzioni pubbliche e private che si preoccupano della vitalità del panorama musicale italiano, a quanti lavorano per produrre e vendere strumenti, e ai media che ogni giorno parlano al pubblico di questo lavorio dietro le quinte. Il Salone è un palcoscenico diviso in cinque grandi aree: tre padiglioni espositivi, un grande spazio per la musica pop, un centro congressi dove far ascoltare parole e note. Non è un caso che nasca a Torino, dove vive da ormai nove anni il Salone del Libro; non è un caso che risieda al Lingotto, struttura polivalente dove cultura e industria si confrontano fin dalle fondamenta dell’edificio. Al Salone i 995 espositori (comprese le etichette rappresentate e le sigle presenti negli spazi collettivi) mostreranno le loro novità e le loro filosofie: in cartella stampa si trova il dettaglio delle iniziative da loro proposte, che si svolgeranno o sul Palco Performance allestito nel padiglione 1, o nell’Arena sita nel padiglione 3, o nelle sale del Centro Congressi (dove Auditorium e sala 500 saranno utilizzati per suonare e per parlare, mentre le altre sette sale ospiteranno, come sempre, convegni e dibattiti).

Il luogo principale di presentazione sarà comunque lo stand di ogni singolo espositore. Una toponomastica dedicata ai protagonisti della musica del Novecento orienterà i visitatori per le vie del Salone. Nel primo padiglione, passeggiando per le vie Nono, Callas e Toscanini, potranno incontrare le principali istituzioni pubbliche italiane, ed alcune straniere, che promuovono la cultura della musica. A fianco dell’ingresso, lo spazio del Comune di Torino e lo stand della RAI; a chiusura di questo primo padiglione, una grande piazza - dedicata a Fred Buscaglione - dove si affaccia il Palco Performance. Nel secondo padiglione, attraversando la via Tenco, si arriva agli allestimenti delle case discografiche: lì attendono il pubblico dischi in esposizione, punti d’ascolto, incontri con gli artisti, brevi perfomances, oltre alle dirette radiofoniche e televisive dei network commerciali. Percorrendo via Jim Morrison e via Bob Marley ci si avvicina alle più note majors discografiche, tutte presenti con i loro vasti cataloghi e le loro novità. Una "Città della Musica", che ospiterà nelle principali piazze una singolare esposizione: In corsa verso la musica del futuro. Omaggio al Primo Salone della Musica.
I quattro più prestigiosi designers automobilistici - Bertone, Ghia, Giugiaro, Pininfarina - metteranno in mostra nelle principali "piazze" otto straordinari prototipi automobilistci. Otto auto "del futuro" che vogliono essere di buon auspicio per il futuro della musica.
Intorno alle vie e alle piazze, sempre nel cuore del Salone, numerose etichette indipendenti, mentre molte scuole, conservatori e festival si possono incontrare nel grande stand della Regione Piemonte. Attraversando viale Gershwin, si arriva allo spazio dedicato alla carta stampata, dove sono presenti gli editori musicali, gli editori di libri, le riviste specializzate e i periodici per il grande pubblico che abbiano un interesse specifico per la musica. Un grande spazio è tematicamente attrezzato per far visitare tutti i principali siti musicali di Internet, preselezionati per il pubblico del Salone. A fianco la divertente mostra "Ridimusica" dove celebri personaggi della storia della musica sono ritratti da famosi vignettisti italiani.
Nel quinto padiglione, infine, il visitatore potrà provare tutti gli strumenti musicali, dai più classici prodotti artigiani dei liutai alle ultime novità elettroniche. Verranno allestiti anche spazi dedicati agli studi di registrazione - dove il pubblico avrà la possibilità di registrare la propria voce o la propria abilità strumentale su una cassetta o su un cd, o quantomeno di partecipare a un karaoke individuale.
Chi vorrà imparare, potrà inoltre partecipare ai laboratori musicali della Città di Torino, aperti per l’occasione non solo ai ragazzi, mentre chi vorrà trasformarsi in un Bogart da Casablanca non dovrà che premere un bottone di un juke-box d’annata.

Da Presley ai suoni del mondo: gli eventi promossi e organizzati dal Salone della Musica

Oltre a coordinare le attività proposte dagli espositori, il Salone della Musica, con la consulenza di Riccardo Bertoncelli, Beniamino Placido, Enzo Restagno, ha costruito un programma culturale autonomo incentrato su un appuntamento principale, dedicato non casualmente a un personaggio spartiacque come Elvis Presley. Il convegno ha come titolo Elvis era qui un attimo fa. Indagine sul caso Presley, e si terrà domenica 13 ottobre.
Il mito del divo di Memphis, a vent’anni dalla morte, verrà analizzato in tutte le sue valenze: la carriera artistica come paradigma dello star-system musicale, la venerazione del pubblico come novità sociologica applicabile ai successivi fan-club, la storicizzazione della sua musica come elemento di tradizione che coinvolge oggi anche compositori di musica classica contemporanea e non solo nuovi seguaci del rock’n’roll.
Oltre ai tre consulenti del Salone, interverranno al dibattito Michael Daugherty, compositore americano che a Presley ha dedicato la sua recente composizione Elvis Everywhere (che verrà eseguita in sede di convegno dal Quartetto Borciani); Furio Colombo, editorialista dagli Stati Uniti per il quotidiano "la Repubblica", studioso di media ed esperto di storia e società americana; Luciano Ligabue, l’artista che con il suo ultimo album Buon compleanno, Elvis ha indicato in Elvis Presley il simbolo di una musica - quella rock - che non solo è viva, ma neonata. A margine del convegno, la proiezione di frammenti-video sugli impersonators americani di Elvis e la presenza di Luca Olivieri, un noto impersonator italiano che esguirà invece dal vivo alcuni brani.

Intorno al "caso Elvis", un ciclo di incontri su Storie dalla musica e tre eventi.
Le Storie dalla musica sono rubriche quotidiane in cui il pubblico potrà incontrare alcuni personaggi, a diverso titolo coinvolti nella loro vita da storie di musica, per capire come da quel tipo di esperienza si possa trarre auspici sul futuro individuale e collettivo: dodici occasioni per raccontare come la musica viva e quali direzioni debba prendere. Non solo la musica come arte, raccontata nella sua genesi formale da Angelo Branduardi, ma la musica come compagna della letteratura, ora suggeritrice di stili, come nel caso di Joyce, ora dominatrice della parola, come nel caso di Corbière. La musica degli strumenti come personale ossessione (Maurensig), la musica come colonna non solo sonora della propria attività quotidiana (Arbore). La musica come scoperta di nuove forme e di nuove volontà produttive (Eicher) e la musica come radice del proprio passato che bisogna preservare da distruzioni morali o fisiche (Mahler, Nono Schönberg). La musica come passione dei giovani che richiede nuovi sforzi da parte degli organizzatori culturali (Trotta e Pirelli), la musica come storia nazionale (Cudini e Castagnotto), la musica come aforisma a difesa della qualità della vita (Kraus), la musica come esperienza infinita (Bryars).
La musica...

La serie dei tre eventi si apre giovedì 10 ottobre con una produzione Salone della Musica-Musica 90, evento unico realizzato per l’occasione, intitolata R@dio Trance: un viaggio tra suoni e immagini in cui lo spettatore diventa attore della scena, vivendo la musica nella sua contemporaneità e nella sua unicità multiforme. La techno trance dei francesi Ohmega Tribe, le tablas indiane di Inder Matharu, le nacchere africane de Les Maitres du Guembri sotto la guida degli italo-piemontesi Mau Mau si fonderanno in un’unica "striscia" musicale.
La fusione di stili continua sabato 12 ottobre con la prima data del tour europeo di Caetano Veloso, personaggio che non ha bisogno di presentazioni: Veloso è l’emblema sudamericano del cosmopolitismo musicale, che grazie alle eterne radici di Bahia si prolunga insieme nella poesia e nella melodia, nell’impegno della parola e nella capacità di riproporre insieme il meglio del proprio e degli altrui lavori (da Bob Dylan a Jimi Hendrix, fino talvolta a Michael Jackson). Per questo averlo ospite al Primo Salone della Musica è insieme un onore e un’occasione simbolica: anche grazie a lui molte inesistenti barriere tra i generi della musica si sono dissolte in un unico suono mondiale.
Il trio di spettacoli dal vivo proposti direttamente dal Salone si chiude con un ultimo esperimento di contaminazione: domenica 13 la Grande Orchestra dell’Associazione Musicisti Jazz insieme alla sua gemella francese l’Orchestre Nationale de Jazz, proporranno in ensemble il consistente volto europeo del genere principe della musica afroamericana. A ottant’anni dal primo disco di jazz (casualmente inciso nel 1917 proprio da un quintetto di bianchi, l’Original Dixieland Jazz Band) la serata si propone di mostrarne insieme la longevità e la forza propositiva: il confronto con l’opera letteraria di un romanziere quale Julio Cortazar, ai cui testi sono ispirati alcune composizioni del concerto, ne sarà il culmine.

Oltre alle parole e ai suoni, la scienza: opposta al valore della melodia, la sordità. Il Salone non dimentica questi problemi, da cui nasce e dove rischia - per inquinamento acustico - di morire la nostra possibilità di percepire musica. Sabato 12 ottobre, in un convegno ideato e coordinato da Carlo Giordano, dal titolo La biologia della musica, studiosi nazionali e internazionali valuteranno il problema della percezione del messaggio musicale con un doppio approccio scientifico: in una prima sessione verranno analizzati i concetti fondamentali di acustica legati alla produzione e alla percezione dei suoni; nella sessione pomeridiana si valuterà il significato biologico della musica e il suo impiego nella cura del malato.
Interverranno al convegno, oltre a Carlo Giordano, titolare della Cattedra di Otorinolaringoiatria presso l’Università di Torino; Rolando Benenzon, titolare della Cattedra di Tecniche Alternative di Psicologia Clinica dell’Università di Buenos Aires, fondatore di numerose associazioni di musicoterapia; Alain Carreacute;, studioso di pedagogia musicale, fondatore e direttore scientifico e pedagogico dei Centri di Risveglio Musicale a lui intitolati; Giorgio Guiot, direttore dei "Piccoli Cantori di Torino"; Adolfo Conrado, docente di Didattica della Musica al Conservatorio "G. Verdi" di Torino; Raffaele Pisani e Giuseppe Righini, già Direttori del Reparto di Acustica dell’Istituto Elettrotecnico Nazionale "Galileo Ferraris" di Torino; Pietro Righini, già professore al Conservatorio Musicale di Torino e nelle principali orchestre italiane tra cui quella diretta da Arturo Toscanini; Oskar Schindler, titolare della Cattedra di Foniatria dell’Università di Torino.


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