Torino, Lingotto Fiere, 10 - 15 ottobre 1996
Il Lingotto ha ospitato tra il 10 e il 15 ottobre la prima edizione del Salone della Musica. Alla chiusura del Salone si è raggiunto un totale di 164.600 presenze. Di queste, 10.900 sono relative agli operatori professionali (giornalisti, discografici, autori, compositori, esecutori, insegnanti di musica, promoter, manager musicali). I soli giornalisti accreditati presso l’Ufficio Stampa ammontano a 1300.
Un rapido sondaggio tra le Major che ci hanno fornito i propri dati di vendita porta a totalizzare circa 56.000 pezzi venduti (CD, CD single, nastri audio, nastri video). A questi si aggiungono i prodotti promozionali distribuiti gratuitamente o insieme ad altri acquisti. In netto rialzo i generi meno in vista al grande pubblico, come l’etnico e il jazz. Al di fuori delle Major, altri distributori e case discografiche comunicano vendite mediamente comprese tra i 1000 e i 2000 pezzi.
Erano presenti le seguenti categorie di espositori: Attrezzature e accessori musicali, Agenzie di promozione e segreterie artistiche, Associazioni di categoria, Case discografiche, Case editrici di libri e di spartiti, Enti lirici, sinfonici e teatrali, Festival e rassegne, Importatori di strumenti e attrezzature, Istituzioni pubbliche e private, Produttori di oggetti promozionali, Radio, Riviste e testate giornalistiche, Scuole di musica, produttori di Strumenti musicali, Studi di registrazione, Televisioni.
Beniamino Placido: Sono preoccupato perché penso alla frase "la cultura è un viaggio senza fine alla scoperta della propria ignoranza". Il Salone della Musica mi ha fatto capire che il viaggio per me non è ancora finito...
Enzo Restagno: Un’esperienza come questa suggerisce la necessità di elaborare strategie organizzative che tengano conto della forte esuberanza del pubblico musicale. Nel Salone si è rivelata con particolare evidenza, e bisogna essere pronti ad organizzarla ed incanalarla.
Riccardo Bertoncelli: Organizzare questo Salone è stato come andare alla ricerca di uno di quei satelliti che si intuiscono, ma non si vedono. Ora il nostro satellite l’abbiamo inquadrato con il telescopio: è un mondo di musica e di musiche. Alla faccia di quanti dicono che il pubblico non ne ha voglia.
Salone della Musica
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