Primo Salone della Musica
Torino, Lingotto Fiere, 10 - 15 ottobre 1996

Bene il pubblico

"Il pubblico è migliore di quanto si pensi" commenta Serena Dandini di fronte a una Sala dei 500 che per quasi due ore non si è svuotata nonostante l’assenza di ospiti preannunciati come Jovanotti e Ligabue. Coi cantanti si sarebbe avuto un diverso appeal, ma i momenti di vivacità non sono mancati a Musica e media, l’incontro a cura di La Repubblica-Musica! Rock & Altro che ha scandagliato sui cambiamenti della musica nel mondo della comunicazione.

Beatles da sfogliare

Un libro definitivo, che non ammette repliche? La grande storia dei Beatles, di Mark Lewisohn (Giunti Bizarre). Sono 368 pagine fitte fino alla esasperazione di dati, storie, dischi e minuzie della Banda dei Quattro: letteralmente TUTTO (tutte le incisioni, tutti i concerti, tutte le apparizioni radio, tutti gli show TV) sistemato in ordine cronologico, dalle origini prima ancora del Cavern alla fine nel 1970. Il seguito ideale delle tre "ANTHOLOGY" di questi mesi e della "Video Anthology" che è stata presentata domenica dalla EMI alla Sala Londra. Il potenziale pubblico interessato è giusto quello: indiavolate nonne beat, irriducibili fan dei "favolosi Sixties", ragazzini che con gioia e frustrazione scoprono che "quegli anni" sono stati bellissimi e non torneranno più.

Attorno a Luca

Raffica di domande su Luca Ronconi col pretesto di "trent’anni di regie operistiche, da Torino nel mondo" all’incontro a cura dell’ Associazione Amici del Teatro Regio.
Che senso ha una nuova interpretazione per opere come Don Giovanni o Trovatore che di regie ne hanno avute valanghe? "Dove c’è un grande deposito di successive interpretazioni inutile pensare di riassumerle o rinnovarle tutte. Di fronte al Don Giovanni ho pensato che in ogni modo mi trovavo di fronte a qualcosa di sepolto dal numero di interpretazioni registrate nel tempo. Quindi mi sono sentito libero di procedere per una mia ipotesi. Quella di dare un’interpretazione corretta mi sembra comunque una pretesa chimerica e velleitaria".
Ma i cantanti è vero che non sono bravi attori? "Non mi piace il metodo di chi giudica che i cantanti son tanto più bravi quanto più assomigliano scenicamente agli attori. Faccio un esempio: per me la Melato in prosa e la Kabaivanska davanti a una partitura sono state due attrici di pari bravura in Mitropoulos"
Perché appena può elimina i balletti dalle opere? "E Verdi non ha dato l’esempio togliendo il balletto dal Macbeth?".
Arena di Verona? "Mai più".
I suoi rapporti con gli scenografi. Da che parte comincia ogni volta? "Dalla chiarezza e dalla semplicità". Però!

Torino, 14 ottobre 1996


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