Primo Salone della Musica
Torino, Lingotto Fiere, 10 - 15 ottobre 1996

360 gradi: basteranno?

Ascoltare, vedere, andare in studio e registrare. Sono le parole d’ordine di Manfred Eicher, fondatore e direttore della ECM. Può sembrar strano che una casa discografica sia argomento delle "Storie della Musica" ideate da Riccardo Bertoncelli ed Enzo Restagno. Uno sguardo rapido al catalogo ECM è sufficiente per capire come esista una specie di filosofia parallela tra questa etichetta e il Primo Salone della Musica: abbattere le barriere, cercare punti di contatto, guardare avanti. Secondo Wolfgang Schreiber la carta vincente dell’ECM, e la sua particolarità, consiste nella realizzazione del concetto di Walter Benjamin secondo cui l’artista è anche produttore. Eicher non è nato come manager, ma come contrabbassista, con un’esperienza che lo ha visto nelle file dei Berliner Philarmoniker. La sensibilità del musicista è alla base di un’esperienza discografica che può contare su una singolare forza intuitiva. "Con notevole capacità di anticipazione" fa osservare Restagno "Eicher ha intuito l’ansia di cambiamento. Prima, nella musica, c’era una tendenza all’egemonia, e il genere prevalente spazzava via tutti i generi minori. Oggi questa egemonia è finita, e hanno cominciato a mettersi in evidenza tendenze molto diverse, provenienti soprattutto da aree marginali". Si prospetta allora una ri-composizione del linguaggio, cioè una situazione in cui tutte le voci possano risuonare in un insieme pluriarticolato. Nei risultati raggiunti queste idee assumono particolare concretezza.

Quando la neonata ECM (fondata nel 1972) proponeva i suoi primi titoli, poteva essere considerata un’etichetta per un’élite d’ascoltatori. Oggi le tirature dell’intera produzione (sia jazz, etnica o "colta") sono molto elevate, e la casa può contare su un folto pubblico interessato all’esperienza musicale in sé, più che a un titolo di particolare richiamo. La sensibilità di Eicher, cresciuta non solo attraverso l’esperienza musicale, ma anche nella passione per la lettura e per la cinematografia, è stata educata fin dalla giovinezza a cercare tutto ciò che di musicale può esistere nelle altre arti. Ecco perché l’ECM è singolarmente attenta al valore della poesia e dell’immagine come origine di sollecitazioni musicali. Ed è anche singolare, a questo proposito, la fiducia nel disco come mezzo di riproduzione. Si accusa spesso (anche in epoca digitale) il disco di essere un falso, che non può mai riprodurre esattamente l’evento. Secondo Eicher, l’idea precede il momento dell’esecuzione: "Prima che il microfono capti e trasmetta il suono, esiste un itinerario tecnico e spirituale già avvenuto, e in cui è implicato anche il concetto di spazio e di evento. È chiaro, questo esige un team tecnico molto qualificato e attento, ma un’idea musicale è vincente solo se si tiene conto anche di queste componenti".

Torino, 14 ottobre 1996


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