Torino, Lingotto Fiere, 10 - 15 ottobre 1996
Stratificazione di stili ieri sera dalle diciannove in poi al Salone della Musica. All’Arena risuona il rap rock targato Neffa portato da Polygram e il viavai multiumano è continuo, ragazzi molti ma anche qualche brizzolato. Una certa ressa alle venti anche alle porte del Palco Performance che si schiudono sul mistico canto del Lama Gyourme invitato da Sony Music. Sarà il compact che in fiera sta andando esaurito, sarà la voglia di interiore, la gente c’è, rimane e il ricambio è continuo attorno a questa grande sonorità idrotellurica che sembra disegnare il silenzio. La preghiera del lama, che si è portato anche una ventina di piccoli candelieri per siglare concentrazione e suggestione, si snoda in una sintonia con la tastiera di Jean Philippe Rykiel che anche secondo i musicologi è magica quanto indecifrabile. A cura del Salone, il velario insonorizzante che ha decisamente migliorato, ovattandola, l’acustica di questo quasi open space e che per l’occasione, con quegli striscioni di cotone arcobaleno, aggiunge un tocco orientale all’atmosfera già molto intensa. Momento clou alle ventidue in Auditorium con Suzanne Vega, altra ospite Polygram, che ha creato code e overbooking fin dal pomeriggio. E che sul palco snoda un concerto breve ma tutto intessuto di emozioni. La sua voce pastosa e la sua chitarra si intervallano a piccoli spazi intervista. Il pubblico chiede, lei risponde ed è un dialogo fitto d’amore.
Nel panorama delle esecuzioni, che ieri ha avuto anche un lungo, bellissimo momento di classica e moderna con Nuove Carriere ‘96, l’ora del jazz scatta alle ventuno e trenta con due mega ospiti presentati dal Salone della Musica. La Grande Orchestra dell’Associazione Musicisti Jazz diretta da Mario Raja e L’Orchestre Nationale de Jazz, diretta da Laurent Cugny.
Salone della Musica
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