Primo Salone della Musica
Torino, Lingotto Fiere, 10 - 15 ottobre 1996

Lo diceva sempre anche la mamma.

Musicofili del Salone, non avete il cuore diviso nel dover scegliere tra appuntamenti così unici, tra il morbido sound di Caetano Veloso (Auditorium), le distese Onde di Ludovico Einaudi (sala 500), le sonorità occitane dei Lou Dalfin, tutti quanti alla stessa ora? Ieri, tra le file al Green Point, qualcuno si abbandonava alla fatalità: "il destino indicherà il suo volere in base al biglietto d’ingresso che troveremo". "Lo sai che non puoi avere tutto". È vecchio ritornello.

Quando la Musica va a finire in banca.

La musica "la si fa" (musicalità della grammatica...), ma anche la si conserva, soprattutto quando gli autori, come nel caso di Arnold Schoenberg, non buttavano via nulla. La signora Nuria Schoenberg Nono di sicuro sente il peso di tanta eredità, che le proviene dal padre (primo cognome) e dal marito Luigi (secondo). Il panorama dell’archivio di Luigi Nono, eccettuate le problematiche relative alla conservazione (la riproduzione e consultazione, in fotocopia a colori, la collocazione degli originali nel caveau di una banca veneziana, l’archivio informatico) e al finanziamento, sembra una realtà già assodata, o in corso di raggiungimento di una stabilità. Diverso destino sta avendo l’archivio di Arnold Schoenberg. Conservato finora presso l’Università del Sud California, ora è in esame un suo spostamento in Europa, perché le spese per il suo sviluppo sono state ritenute superflue. In questo quadro di alterne vicende, emerge ancora una volta un ritratto estremamente interessante dei due grandi compositori, sotto le sollecitazioni di Enzo Restagno che ha ideato questi "incontri con celebri eredi".

Scatole... non musicali

Forse nel passato infantile di ognuno c’è una scatola musicale: giri la manovella, il carillon suona, e succede qualcosa (si muove una ballerina, o uno strumentista, o viene animata qualche scenetta). La Media Records di inscatolato ha le donne. Lo stand La Donna in Scatola, che permette attraverso guanti di gomma un’esperienza "tattile", è, insieme ad altri oggetti esposti, il ricordo della pop-art che si vale delle nuove tecnologie. Tanti auguri ai visitatori del n.442/541 del padiglione 2.

Torino, 13 ottobre 1996


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