Torino, Lingotto Fiere, 10 - 15 ottobre 1996
I "cybernauti del pentagramma" non sembrano possedere il dono della puntualità. Preannunciati dall’ "ombelico del mondo" di Jovanotti si son fatti attendere a lungo stamattina da un Auditorium stipato di giovani curiosi di sapere quanto e se, con l’arrivo dell’informatica, sopravviverà la musica. L’incontro, voluto da La Stampa e pilotato da Gabriele Ferraris, parte dalla considerazione che dopo quattromila anni la musica si fa con strumenti diversi dal violino di Paganini e dal tamburo Ashanti. È arrivato, insomma, il computer anche sul pentagramma. "La musica sopravviverà a tutto e migliorerà" rassicura subito Lorenzo Cherubini-Jovanotti. E fra i miglioramenti in corso cita subito la possibilità di farsi un cd in casa con un impianto da poco più di un milione. E questo grazie al computer "mezzo democratico". Intanto spariscono i nastri dalle sale di incisione, sostituiti da memorie digitali, "armadi in cui si riescono a depositare fino a centocinquanta ore di musica" spiega Jovanotti. La notizia è però il primo CD Rom targato Jovanotti e intitolato Tamburo. Ovvero musica e immagini in un CD rom che il cantante vuol diffondere a prezzo promozional-politico. Solo trentamila lire. "Ci rimettiamo un sacco. Ma è un’operazione che guarda al futuro".
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