"Emozionante" dice Guido Accornero per definire l’atmosfera che, dopo dieci anni di Salone del Libro,
ha accompagnato la messa a punto di questo Primo Salone della Musica che da oggi è ospitato al Lingotto di Torino fino al 15 ottobre.
Conferenza stampa stringata stamattina in Sala dei Cinquecento, dopo un percorso che ha invece intratttenuto e incuriosito a lungo autorità e addetti all’inagurazione.
L’interesse per l’evento preme alle porte (prima delle dieci, i padiglioni cominciavano già ad esser invasi da plotoni di giovani), quindi via lisci con frasi essenziali.
Bruno Bunnik, Amministratore Delegato di Expo 2000 " E con questa sono dieci le manifestazioni che il Lingotto ospita ogni anno. Tanti auguri di successo".
Valentino Castellani, Sindaco di Torino " C’è business ma soprattutto ci sono valenze culturali sotto questo Salone. È la miglior occasione per sottolineare
l’importanza che intendiamo dare alla formazione musicale."
Enzo Ghigo, Presidente Giunta Regionale " Il Presidente Accornero ci ha sottoposto il progetto musica con molta pervicacia. Oggi questo Salone si offre come elemento di traino
per l’immagine della città e lo stand della Regione Piemonte con le sue quattro sezioni vuol illustrare l’impegno globale in una direzione precisa e articolata".
Mercedes Bresso, Presidente Provincia di Torino " La musica più del libro, e come l’informatica, è un linguaggio universale. Parla a tutti.
Da qui lo stimolo per andare prossimamente al di l6agrave; delle frontiere ed evidenziare come Torino sia inserita nella cultura europea."
Gerolamo Caccia Dominioni, Presidente Fimi, Federazione dell’Industria Musicale Italiana " Vorrei ribadire quanto la discografia faccia cultura portando messaggi di gioia per
affrontare con maggior serenità un futuro spesso nebuloso".
Conclusione placido-aneddotica a cura di Beniamino Placido, entusiasta di un manifesto dei The New Critics trovato tanti anni fa in America e di un secondo poster che sta ancora
cercando a New York e intitolato They Might Be Giants. Spiegazione: due gruppi rock che prendono nome da un movimento di critica letteraria e da una frase di Don Chisciotte di fronte ai mulini.
"Vuoi vedere che il rock è davvero cultura?".
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