Sainkho Namtchylak in Virtual Rituality
(a cura di Regione Piemonte e Hiroshima Mon Amour-Cooperativa Biancaneve)

Salone della Musica, giovedì 8 ottobre 1998, ore 21, sala 500 

Sainkho Namtchylak rappresenta un caso unico nel panorama musicale mondiale.

Nata nella Repubblica di Tuva, minuscola nazione schiacciata tra la Mongolia e la Siberia e dalla dominazione sovietica, ha conosciuto fama internazionale grazie all'intervento del grande produttore discografico Vincent Kenis. Il suo percorso individuale è tutto nel titolo del primo album Out of Tuva. Dopo aver studiato musica all'Università ed, in particolare, dopo aver approfondito le correnti lamaiste e sciamaniche-siberiane, comprese le antiche tecniche di canto bifonale (throat singing), ha lasciato la piccola repubblica conquistando la fama mondiale. 

Assistere ad un concerto di Sainkho significa tornare indietro ai canti originari delle prime società umane. Ritmiche inaspettate, melodie inusuali, utilizzo straordinario della voce come fosse uno strumento: l'ascoltatore non può sottrarsi ad una sensazione di affascinante estraniamento, come ben sanno i fortunati spettatori che hanno potuto assistere ad una sua breve esibizione proprio al Lingotto nello scorso anno. 

Virtual Rituality

Il programma è basato su antichi testi sciamanici e canzoni moderne provenienti da Tuva. Gli arrangiamenti di tutti i pezzi sono fatti nella forma delle composizioni per la dance music con drumm machine, percussioni suonate dal vivo, strumenti tradizionali di Tuva, arpe e canto bifonale. Alcune composizioni comprendono inoltre sezioni dedicate interamente all' improvvisazione. 

Sainkho Namtchylak voce
Gora Popov flauto, igil, mouth arp, canto bifonale
Dimitri Berezin groove box