Salone del Libro di Torino

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Torino, Lingotto Fiere, 22 - 27 maggio 1997
Sarem(m)o immortali?

Le recenti scoperte - e conseguenti discussioni - in tema di "clonazione" e di prevedibilità (addirittura) dell'ora della nostra morte (se mai ci sarà) hanno confermato il Salone del Libro di quest'anno nel proposito di dedicare la sua decima edizione al tema dell'immortalità: Saremo immortali? Saremmo immortali? È tecnicamente possibile? E oltretutto: ci conviene?
A ciascuna delle articolazioni di questo tema - l'immortalità secondo la scienza, secondo la letteratura, secondo la filosofia e la religione - il Salone dedica uno specifico convegno con presenze italiane e internazionali.
Per dirne una, a parlare dell'immortalità secondo la fisica moderna ci sarà il fisico statunitense Frank J. Tipler, cui si deve la tesi della "Fisica dell'immortalità"; per parlare dell'immortalità delle figure mitiche e letterarie (Medea) ci sarà la scrittrice tedesca Christa Wolf.
A parlare dell'immortalità così come è prevista nelle singole religioni ci saranno rappresentanti autorevoli del cattolicesimo, dell'ebraismo, del buddismo, dell'islamismo.
Non mancheranno coloro che all'immortalità non credono; e spiegheranno - l'hanno promesso - come fanno a sopportare questa sgradevole certezza.
Gli incontri saranno coordinati da Beniamino Placido.
 
  LE RISPOSTE DELLA SCIENZA

venerdì 23 maggio 1997, ore 15
Ne parleranno Maurizio Bettini, classicista; Stefano Rodotà, giurista; Frank J. Tipler, fisico.

   
  LE RISPOSTE DELLA RELIGIONE E DELLA FILOSOFIA

sabato 24 maggio 1997, ore 18
Ne parleranno Alfonso Berardinelli,...; Enzo Bianchi, biblista; Khaled Fouad Allam, ...; Giovanni Mariotti, scrittore; Piero Melograni, storico; Carlo Ossola, ....

   
  LE RISPOSTE DELLA LETTERATURA (E DEI FUMETTI, NATURALMENTE)

sabato 24 maggio 1997, ore 11
Anna Chiarloni, germanista, interroga Christa Wolf, scrittrice

domenica 25 maggio 1997, ore 18.30
Ne parleranno Alfredo Castelli, autore; Oreste del Buono, scrittore; Giampiero Leo, Vincenzo Mollica.

   
  LA TELEVISIONE RENDE IMMORTALI?

venerdì 23 maggio 1997, ore 18

La televisione è provvista di alcune tecniche per l'imperitura conservazione dei corpi che cattura. I principali strumenti di cui si serve non sono certo gli archivi - che sappiamo essere una sorta di libro dei morti, il regno del vuoto a perdere - ma piuttosto alcuni artifici retorici ben conosciuti: la ripetizione, la replica, il replay, i programmi fotocopia, il format. Inoltre la Tv non disdegna altri metodi, quali la resurrezione dei morti (ci sono casi in cui alcuni personaggi hanno continuato ad andare in onda nonostante non fossero più tra noi) e la moltiplicazione dei vivi (ci sono personaggi che nello stesso istante frequentano programmi differenti). Nonostante in Tv si dica sempre che "il tempo è tiranno", in realtà solo con la tirannia del video ci illudiamo di durare nel tempo. Come dice il poeta: Immortality is not a gift, immortality is a link (l'immortalità non è un dono, l'immortalità è un collegamento).
Ne parleranno Mike Bongiorno, conduttore televisivo; Gian Arturo Ferrari, direttore editoriale della Arnoldo Mondadori Editore e conduttore del programma "Corto Circuito"; Aldo Grasso, critico televisivo del "Corriere della Sera"; Beniamino Placido, consulente culturale del Salone del Libro.


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