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WONDERWOMAN&SUPERMAN:
GENI, INGEGNERI E FUTURO DELL'UOMO
(a cura di Baldini&Castoldi)
Salone del Libro, sabato 24 maggio 1997, ore 15, sala Berlino
Dolly, ma non soltanto. La notizia della pecora clonata, che lo scorso marzo ha ipnotizzato la stampa e spaventato l'opinione pubblica, ha confermato un sospetto:
che la biologia molecolare "corre" nei laboratori, ma "zoppica" sulle strade.
I passi compiuti dai ricercatori, infatti, sono tanti e tali che la maggior parte delle persone fatica a starvi dietro rinunciando, il più delle volte, a capire quello che sta succedendo.
Una rinuncia comprensibile, forse, ma sicuramente pericolosa, visto che nelle provette dei biologi si nasconde buona parte del nostro futuro.
Nel giro di quarant'anni, da quando Watson e Crick decifrarono i misteri del Dna, la biologia ha portato l'uomo nella condizione di studiare, gene per gene, i messaggi contenuti nelle nostre cellule, e in alcuni casi, di prevedere la cura di alcune malattie geniche.
Accanto a questo sbocco terapeutico, tuttavia, esistono altre applicazioni più difficili da accettare, come la possibilità di produrre nuove forme di vita o di far nascere, a piacimento, la copia fedele di persone viventi o addirittura scomparse.
Per la prima volta nella storia del suo cammino, dunque, l'homo sapiens ha trovato il modo di intervenire sui meccanismi genetici dell'evoluzione: un potere talmente grande che non può essere lasciato nelle mani di pochi, ma illustrato e spiegato al numero più ampio di persone.
Ben sapendo, tuttavia, che quello che i biologi hanno messo in moto è un processo difficile da fermare.
Come dice John Harris "la decisione che ci aspetta non è se usare o non usare questo potere, ma come e fino a che punto".
Coordina Riccardo Chiaberge, del "Corriere della Sera".
Intervengono: John Harris, del Centre for Social Ethics dell'Università di Manchester e autore di Wonderwoman&Superman, in uscita da Baldini&Castoldi;
Giovanna Melandri, parlamentare; Maurizio Mori, direttore della rivista "Bioetica";
Alberto Piazza, dell'Istituto di Genetica Umana dell'Università di Torino.
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