Salone del Libro
Torino, Lingotto Fiere, 16 - 21 maggio 1996

Notizie in diretta dal Salone

a cura del Comune di Torino

PUNTO INTERROGATIVO O NO? Ovvero, la questione del Salone ‘96. Secondo Nadia Fusini coordinatrice del convegno Il secolo delle donne? (con punto interrogativo), ebbene sì, si potrebbe forse anche toglierlo. “Perch§, finalmente, le donne vanno a scuola, accedono alle universita, diventano ingegneri, matematici... Si avviano a professioni che erano territori maschili” . Rosetta Loy, al contrario, nutre seri dubbi. Specie se si esce dal mondo occidentale. Dove succede che si vada a gambero, più all’indietro che in avanti. E se le donne riescono nelle loro nuove professioni, forse o perch§ viene lasciato loro campo libero dove non c’o potere. Come succede in campo letterario. “Che potere ha - si chiede - la letteratura? Nessuno, secondo me”.

YDISCHE MAME/MAMMA ITALIANA. E’ il mix che ha offerto ai suoi figli Tullia Zevi, relatrice a Il Novecento secolo delle donne: l’etica e la politica. Le Grandi Madri o le altre? Un mix tra i più terribili, il suo, secondo i suoi rampolli. Zevi, parlando di donne, recupera altresì le grandi figure femminili dell’ebraismo, come Esther nella sua molteplicita di valori. Donna bella, sottomessa, docile ai voleri del re. Ma anche capace, davanti al pericolo, di alzare la testa, difendere i suoi, diventare una leonessa vendicatrice.

LA DONNA CHE LAVORA. Lucia Annunziata come immagine di quella che ce l’ha fatta, che mette sotto pressione i maschi della politica italiana. A presiedere Il lavoro delle donne tra storia e presente. Senza voler difendere la donna come fosse un panda. Accusando la mentalita al maschile della societa, l’autocensura e il senso di colpa delle donne stesse, il fenomeno tutto italiano di censura di matrice femminista di una liberazione che ripudia l’emancipazione. Laterza promuove i suoi cinque volumi de La storia delle donne, 250.000 copie vendute in Italia, tradotto in 8 lingue. E, curato da Angela Groppi, il nuovo Il lavoro delle donne. Che si può sintetizzare in un aforisma: se una domestica sposasse il suo datore di lavoro scapolo, il reddito nazionale si abbasserebbe di colpo. Perch§ verrebbe meno un lavoro pagato. Come ha scritto anche Gianni Riotta: “Alle donne tocca lo scudetto della fatica. Tocca la retrocessione del salario”.

Torino, 19 Maggio 1996

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