Salone del Libro
Torino, Lingotto Fiere, 16 - 21 maggio 1996

Notizie in diretta dal Salone

a cura del Comune di Torino

CONSIGLI DALLE SIGNORE

PICCOLA POSTA All’Auditorium meeting di donne illustri capitanato da Beniamino Placido. Barbara Alberti su Amica, Antonella Boralevi su Gioia, Serena Dandini su Musica Rock e Altro di Repubblica, Isabella Bossi Fedrigotti su Sette del Corriere della Sera e Miriam Mafai su Grazia sono tutte titolari di rubriche di risposta ai lettori,prevalentemente lettrici.Titolo dell’incontro Piccola Posta, come il film di Steno con la Valeri (1955) in cui la”scrittrice Cangiullo” firmava come contessa Eva Bolansky consigli a cuori infranti e ad aspiranti stelline che tentavano inutilmente di gettarsi nel Tevere dopo il rifiuto a Cinecitta. I tempi sono però cambiati. Una volta ci si faceva il nome con la “piccola posta” oggi ci si arriva dopo che si o famosi, vedi Alberoni e Pasini. Diversi anche i problemi anche se, fa notare Placido, rimane quello fondamentale della “prova d’amore” “Ma tutte queste lettere sono sempre autentiche?”, chiede Beniamino. E con che metodo si lavora sulle lettere ricevute? Le risposrte a volte sconfinano nella psicanalisi

Alberti “Bisognerebbe essere santi per non inventare mai nulla.Personalmente invento quanto mi innamoro , percho voglio anch’io la mia rispostina” Come scrivono i lettori? “ Bene.Il caso o il più grande scrittore, scrive male solo chi lo fa per mestiere”. Boralevi “Lavoro molto sulle parole e sulle cose non dette, mi accorgo che le lettrici o come se scrivessero a se stesse” Fa notare Placido: “questo mi ricorda quel direttore di quotidiano americano che quando negli anni sessanta imperversavano pesanti scioperi nella stampa disse un giorno :se non leggo quello che scrivo come faccio a sapere quello che penso?”
Bossi Fedrigotti “C’o più offerta che domanda, percho inventare? A volte non c’o la lettera forte ma si può supplire con una risposta forte. Le lettere cambiano anche in base alla conduttrice.A me rimproverano di parlar poco di sesso , un collega c’ha provato a mandarmi delle lettere finte ma io lo smascheravo sempre. Poi io non potrei mentire col marito pignolo e redattore capo nel medesimo giornale che mi ritrovo”.

Dandini “ Chi tiene una rubrica di risposte al lettore può risparmiare in terapia. I personalmente ho smesso di anadre dall’analista,con tuitto quello che sento.Sì, chi risponde non o mai solo” Se vi par poco. Mafai “Le generazioni passano ma i dubbi restano. Io che per esempio di generazioni ne ho viste molte ,sto notando la poca iniziativa ,soprattutto dei ragazzi nei confronti delle ragazze” Un argomento che non passa mai di moda o la verginita: Tenersela come pregio o vergognarsene? “Ci scrivono di tutto”.

Firme illustri Nel “roseo” della Piccola Posta figurano donne straordinarie come Irene Brin, Nicoletta Gasperini su Annabella, Colette Rosselli, la donna letizia di Grazia noncho moglie di Indro Montanelli. E su Grazia negli anni Cinquanta c’era anche Miss Quickly. Che però non era una signora. Ma Dino Falconi. Garbatissimo ,anche lui spesso alle prese con “la prova d’amore”. Al cui proposito era abbastanza prudente e moralista. “Il bacio, bimba mia, parlo del bacio”, redarguiva percho non ci fossero equivoci. Ancora la Valeri Oltre che protagonista del film Piccola Posta , Franca Valeri o stata anche autrice di una piccola posta radiofonico teatrale. Certo una cosa senza psicodrammi . Lei alla lettrice “fleur du mal di Isernia” che voleva farsi il cappottino cosnigliava “viola, come dice Harper’s Bazaar” e raccomandava peonie di Odessa e popone di Provenza a “piccola lavandaia” col problema dei bruffoletti. Delle ambasce da erezione più o meno mancata che oggi affliccono i lettori della Alberti neanche una parola.

Torino,18 Maggio 1996

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