di Paolo Visconti


Il Cinghialone

INTERVISTA IMMAGINARIA ALL’EX-SEGRETARIO DEL PSI, EX-PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, EX LEADER DEL CENTROSINISTRA (?), EX-BETTINO CRAXI.


Hammameth: 5 febbraio 1995. È umido quest’anno in Tunisia. Mi avvicino alla villa, nel terrore di incontrare Bettino sudato. Entro: sono salvo, l’aria condizionata mantiene l’ambiente a 20° per 365 giorni all’anno. Il padrone di casa, mi si fa incontro zoppicando.

Mi scusi per il cane che le ha ringhiato contro, ma del resto, anche Lei, viene qui con gli stessi pantaloni che aveva da di Pietro. Ha sentito l’odore, povera bestia.

Che sciocco; non ci avevo pensato. L’ha addestrato lei?
No no; non ho mica tempo io, devo scrivere memoriali; me l’ha regalato Silvio; bella bestia vero? Faceva parte della stessa cucciolata di Sgarbi anche se abbaia di meno.

Capisco. Comunque io sono Visconti del Villaggio Globale: sono qui per l’intervista; ho parlato con il suo maggiordomo mi ha detto che potevo farle qualche domanda.
Non è il mio maggiordomo; è Intini.

Mi scusi, non l’avevo riconosciuto. Come le dicevo, io sono di un giornale universitario, si chiama “il Villaggio Globale”; io vorrei chiederle la Sua opinione sul concetto di Villaggio Globale.
Lei è comunista?

Scusi, ma cosa c’entra?
Mi fa male il piede: mi fa sempre male quando sta per piovere e quando sono vicino ai comunisti.

E quando la chiamano a Milano...
Allora lo vede che è comunista. ( Un tuono; si mette a piovere).

Ha visto?; io non c’entro nulla col suo piede. Io faccio un giornale universitario; volevo solo sapere cosa pensa Lei del Villaggio Globale.
Vede io sono un grande Leader Socialista; la politica era una macchina costosa che richiedeva molto carburante e anche Occhetto e D’Alema ne sanno qualcosa. Io ero costretto da una logica consociativa perversa a...

Mi scusi; io le ho chiesto del Villaggio Globale.
Lei è molto giovane, non può capire; è Berlusconi l’unica grande novità della politica Italiana. Ascolti me che sono un grande Leader Socialista: bisogna guardare i risultati. Forza Italia è l’unica possibilità di salvezza per il paese. Non creda che si possa uscire da tangentopoli con i comunisti che l’hanno creata e alimentata. Sono i progressisti che manipolano i mezzi di informazione e la comunicazione.

Veramente, a giudicare dai risultati...
Non bisogna mai guardare ai risultati: lo dico sempre io. Il Partito socialista, sotto la mia guida sapiente era il vero motore della politica italiana. Lo sa che il PCI ricevette quasi 30 miliardi per finanziare la sua attività.?

30 miliardi per combattere il capitalismo occidentale mi sembrano una presa in giro. A proposito, ha sentito la polemica tra Scalfari e Berlusconi sull’origine oscura dei finanziamenti della Fininvest?
La politica Italiana è una grande macchina costosa; ogni uomo politico deve ricordarsi i suoi elettori, ma anche tener fede ai suoi principi etici e alle sue salde convinzioni morali...

La domanda era sui finanziamenti dell’imprenditore Berlusconi: secondo Lei che cosa ha dato origine al monopolio privato dei Mass-Media?
Lei è troppo giovane per capire: se Lei fosse un grande Leader socialista come me, coglierebbe gli aspetti profondi della vita istituzionale di un paese fondamentalmente in mano ai comunisti come l’Italia. Lo sa che anche qui ad Hammameth già nel 1982 appena sentivano che ero italiano mi dicevano : “Ah! Italiano... Rossi”.

Che cosa rimprovera, concretamente alla sinistra Italiana?
Vede: io sono un grande Leader socialista. Solo io posso capire i meccanismi che regolavano il funzionamento di quella macchina costosa che era la politica italiana durante e dopo gli anni di piombo. E comunque se qualcuno ha preso dei soldi: c’era qualcuno che li dava. Io non avrei mai permesso che il paese finisse come la Romania di Ceausescu.

Senta cinghial... ehm, onorevol... ehm, Sire.
Lei non risponde alle mie domande; devo scrivere che non vuole rispondere?
Mi scusi giovanotto; ma secondo Lei, se io avessi risposto alle domande che mi fanno e mi hanno fatto, comprese quelle su Ustica, su tangentopoli, sui fatti miei con Silvio e su tutte le altre cose che voi maledetti impiccioni della stampa e maledetti avvoltoi della procura di Milano avete sempre voluto sapere, crede davvero che sarei diventato un grande Leader come sono e fui? E allora mi faccia il piacere: se ne torni a fare il suo giornale e a intervistare quelli che sono disposti a rispondere; perché se io e quelli che erano con me volessimo davvero raccontare ciò che sappiamo sull’Italia e sui suoi lati oscuri, avremmo tante di quelle cose da dire che non basterebbero due enciclopedie; altro che “il Villaggio Globale”. Se ne vada giovanotto, se ne vada. [P.V.]