articolo
a cura di
Silvia
Toscano

Polemiche sul nuovo ordinamento Didattico che presto entrerà in vigore all’ università di Torino

Un' Università per ricchi?
Gli articoli della discordia e l’ intervista ad uno studente che protesta.


  • Questi gli articoli contestati: Art 5, comma 5. Vieta allo studente di presentarsi al medesimo esame più di tre volte nello stesso anno accademico. Consente la registrazione della bocciatura (con relativa votazione) e impone quella di un eventuale ritiro. Toglie allo studente la possibilità di rifiutare un voto. Art 3, comma 4. Riduce il numero minimo degli appelli da 8 a 5. Art 2, comma 1, punto f. Limita la possibilità di iscrizione per gli studenti fuori corso.

Veniamo all’ intervista. Ne parliamo con Massimo, uno studente di Scienze politiche in lotta attiva contro l’ ordinamento.

Cosa esattamente ha suscitato la reazione degli studenti?

Il fatto che si stiano compiendo dell’ alto manovre che rientrano in un piano generale di ristrutturazione dell’ istituzione universitaria in cui il sapere sarà sempre più mercificato ed elitario ( come dimostrano i tests che limitano l ‘accesso a molte facoltà, l’ aumento delle tasse universitarie cui peraltro non corrisponde un adeguato miglioramento dei servizi resi allo studente) e ciò che spaventa è che tutto questo stia accadendo proprio ora che dal mondo del lavoro arrivano sempre maggiori richieste di personale altamente qualificato.

Avete formulato proposte alternative?

Il ritiro immediato ed in toto dell’ ordinamento.

Non pensate dunque si possa giungere ad un compromesso ?

No. E’ impossibile.

Cosa avete fatto finora e cosa intendete fare nel caso non doveste ottenere alcun risultato?

La protesta è partita tre settimane fa da un’ assemblea del collettivo antagonista universitario. Finora sono stati organizzati tre presidi ( al 28 Ottobre’96 ndr), dei quali il primo è stato effettuato il 21 di Ottobre di fronte all’ aula in cui era in corso un esame del Prof. Baima Bollone, responsabile della votazione di 10/30 con registrazione sul libretto di un ignaro studente. Si è ottenuto lo spostamento degli esami in un’ altra aula ed il successivo ingresso dei manifestanti nella stessa.

Poichè esiste un Senato Accademico Studentesco, ma rappresenta soltanto il 10% degli studenti ( perché gli altri non sono andati a votare, ndr), si è passati alla raccolta delle firme in cui non si confida moltissimo, ma che è comunque un modo per comunicare il disagio della massa studentesca nei confronti delle autorità accademiche. Finora si sono raccolte circa 9000 firme.

Ai primi di Novembre si terrà un incontro con il neo rettore Prof. Bartolino e se non si dovesse ottenere nulla di concreto la protesta continuerà ad oltranza.

In bocca la lupo...!

Crepi il lupo !

[Silvia Toscano]