Dalla nostra inviata a Venezia

Vincitori sulla Laguna 1996


Hanno vinto l'eroismo, la voglia di ideali, la suggestione della ricostruzione storica, affascinante e sontuosa, la rievocazione epica di un grande uomo e la celebrazione della bravura di un grande attore: "Michael Collins", di Neil Jordan, storia del leggendario eroe delle lotte di indipendenza irlandese, ha trionfato alla 53^ Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia, vincendo il Leone d'Oro. A Liam Neeson, suo eccellente protagonista e grande assente della serata conclusiva, costretto in ospedale da un'intossicazione alimentare contratta, pare, proprio in lagiua, la Coppa Volpi quale migliore attore protagonista. Ha vinto il film che, oltre ad aver convinto la giuria, non mancherà di piacere al pubblico: per la bravura degli interpreti, da Aidan Quin a Julia Roberts, per la sapienza registica, per la rievocazione storica, per i sentimenti di passione che ne animano la trama.

A Otar Ioseliani, con il suo "Brigands" (Briganti nel Tempo), è andato il Gran Premio Speciale della Giuria. "Ormai sembra quasi che a Venezia io sia abbonato a vincere solo questo premio" ha dichiarato scherzoso il regista. E, in effetti, se il Leone d'Oro deve celebrare opere che mettano d'accordo critica e pubblico, la brillantezza e l'originalità di Ioseliani non possono che essere elogiati tramite un premio Speciale: Brigands è una storia spezzata nel tempo, iniziata poi tralasciata e poi ripresa, di lettura in verità non facilissima e di stile singolare. Ma. probabilmente, il premio che più di tutti ha fatto discutere è quello andato alla piccola Victoire Thivisol, protagonista del film di Jacques Doillon "Ponette", a cui la giuria ha assegnato la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile.

Assente Victoire alla cerimonia, il Premio è stato ritirato dal regista, che non si è sottratto alle provocazioni di quanti avevano accolto con fischi la notizia: "Quattro anni e mezzo sono abbastanza per girare un film, soprattutto se con la naturalezza e la gioia con cui l'ha fatto Victoire, ma troppo pochi per esporsi alla vita pubblica che la promozione del film comporta". Un particolare: la premiazione di Victoire è statal'unica proclamata all'unanimità dalla Giuria. Poco incline al sorriso, seppur con una scintillante coppa fra le mani, Chris Penn, premiato appunto come miglior attore non protagonista per "The Funeral" (in Italia uscirà come Fratelli) di Abel Ferrara. Film e cast sono stati accolti con grande favore, sia alla proiezione in sala che alla conferenza stampa, dove Ferrara è stato salutato da un lungo applauso, ma poco aprezzati dall Giuria. Neppure a Carla's Song, ultima fatica di Ken Loach, autore dell'apprezzatissimo "Terra e Libertà", impegnato questa volta con le guerre civili nicaraguensi, sono andati significativi riconoscimenti, nonostante la profonda bellezza del film e l'emozionante bravura di Robert Carlyle e Oyanka Cabezas. Ben tre Oselle d'Oro (musica, scenografia e sceneggiatura) a Profundo Carmesi, di Arturo Ripstein, che non sembra però aver lasciato solchi troppo profondi nell'opinione del pubblico.[B.S.]