Rue lumiere/cinema

La questione

L'Italia e il cinema, cent'anni e non sentirli
Di Silvia Masoero

Riflesso Mole Antonellina

L'arte dei Lumiére è una rispettabile vegliarda. Giuriamo che è così anche se gli straordinari festeggiamenti che non ci sono stati per celebrarne il centenario potrebbero avervi tratto in inganno. Il cinema ha cent'anni dappertutto, o quasi: ma da noi a volte sembra ancora un ragazzino immaturo. A cominciare dalla produzione: si parla di rinascita del cinema italiano periodicamente ogni due o tre anni, e tutte le volte si tratta solo di un singolo, riuscito, isolato, fortunato exploit che non si estende a tutto il resto del prodotto nostrano. La spiegazione universale è sempre la stessa, e giustissima: manca il contante. Ma vediamo se si può riflettere su qualche argomento meno inconfutabile.


Il cinema a scuola.

Imparare la storia del cinema al liceo: mica male. Ma come, quanto, insegnata da chi? Nel nostro Paese ci sarebbe un gran bisogno di avvicinare più gente al grande schermo; ma da noi succede anche che si legga poco e che pochissimo si vada a teatro: eppure Pavese e Pirandello ce li insegnano a scuola. E' vero che il cinema gode di un vantaggio: se un ragazzo di 15 anni dovesse scegliere tra un romanzo, una commedia e un film, è tutt'altro che improbabile che scelga l'ultimo. Potrebbe essere più difficile del previsto soffocare l'entusiasmo giovanile sotto i colpi di tre ore di Ejzenstejn.

 Il cinema come mestiere.

In America si può uscire dall'università sapendo girare un film. Ti procuri una borsa di studio per il basket, studi, impari a scrivere, dirigere, montare, ti laurei e sei sei bravo qualcuno ti offre la possibilità di fare del cinema il tuo mestiere. Da noi, di Pieraccioni ne arriva uno ogni trent'anni: per gli altri, occorre essere figli mogli nipoti parenti d'attore regista produttore e così via.

Cinema e pubblicità.

Rilanciamo il cinema italiano: se non riusciamo a girare capolavori, facciamo almeno dei trailers in cui si capisca qualcosa del film che vorremmo pubblicizzare! Immagini prese quasi a caso, montate pressoché a caso, coperte da battute che quadrano per caso. I prossimamente delle opere italiane sono uno peggio dell'altro. Strano. Di consigli per gli acquisti dovremmo essere dei veri esperti.

Cinema e biblioteche.

Torino, Museo del Cinema con tanto di Biblioteca Nazionale. Quanti lo sanno? Quanti ne parlano? Quanto lo coccoliamo? Pochino. E' italiano, è torinese, e dopotutto è solo cinema.
Sarà per questo.

[Silvia Masoero]