VG- Rue Lumière

BIG NIGHT

Primo e Secondo (!) Pilaggi sono due fratelli immigrati nel New Jersey dall'Abbruzzo con la speranza di arricchirsi. Nel loro ristorante "The Paradise" Primo, il maggiore, è il cuoco, integralista sostenitore della cucina sana e genuina, mentre Secondo si occupa di tutto ciò che concerne l'organizzazione e l'amministrazione del locale.
Dal film La vicinanza di un analogo ristorante italiano, di proprietà di Pascal, un uomo d'affari senza scrupoli, rovina la piazza ai due fratelli. Mentre Primo detesta Pascal per la sua pessima cucina ed il suo conformarsi al "gusto" americano, Secondo mantiene con lui, e con la moglie Gabriella, rapporti di cordialità. Proprio Pascal gli promette di portare al "Paradise" il famoso musicista italo-americano Louis Prima, suo amico.
Primo spera di rilanciare il locale organizzando una grande serata (big night) con l'ospite d'onore, e prosciuga il conto in banca suo e del fratello per preparare l'evento, quello che determinerà il futuro di entrambi.
Il film è diretto da Stanley Tucci (noto caratterista, visto in "Il rapporto pelikan") e Campbell Scott (figlio di George C. Scott e già visto in "Il tè nel deserto" di Bertolucci, "Scelta d'amore" con Julia Roberts e "Singles"), ed interpretato da Tony Shalhoub (Primo), lo stesso Tucci (Secondo), Ian Holm (Pascal, già in "Momenti di gloria" e "Alien"), Isabella Rossellini (Gabriella, già interprete di "Velluto blu" di Lynch e "Amata immortale"), Campbell Scott (Bob, un venditore di Cadillac).
La pellicola, calibratissima, descrive il sogno americano di due immigrati, ma soprattutto è una quasi lirica rappresentazione del rito che si svolge in cucina, una cerimonia mai vista nel cinema statunitense perché estranea al mondo che viene solitamente rappresentato.
Le numerose inquadrature della cucina dall'alto ed i lunghi piani sequenza le affidano un ruolo centrale, quasi fosse un luogo sacro, regno di Primo. Questi è un poeta, un genio, non meno dei geni spesso rappresentati (pure troppo!) dalla produzione Usa. Il suo integralismo è inconciliabile con il gusto tutto americano di hamburgers e patatine. Inevitabilmente egli si scontra con i clienti, che non possono comprendere che il risotto è un "primo" (non a caso questo è il suo nome) e non va quindi accompagnato con la pasta, o che sia ai frutti di mare anche se questi ultimi non sono subito visibili.
Durante tutto il film c'è una sola, perdonabile caduta di tono: una scena inutilmente melodrammatica, in cui, sulla spiaggia, i due fratelli lasciano esplodere la loro tensione interiore.
E' tuttavia una scena fortemente simbolica, perché la spiaggia è il luogo in cui i loro destini si dividono: da una parte la terra, gli Stati Uniti, dall'altra l'oceano, ed oltre l'Italia, patria a cui tornare dopo un tentativo in una terra sentita sempre come estranea.

Big Night BIG NIGHT è uno dei più bei film degli ultimi anni, non a caso premiato per la sceneggiatura (di Tucci e Joseph Sopriano) al Sundance Film Festival (il festival del cinema indipendente di creato da Robert Redford) in un anno in cui il "finto" cinema indipendente ha trionfato alla notte degli Oscar. E' stato inoltre selezionato tra i migliori dieci film dell'anno da tutta la stampa degli Stati Uniti e votato dalla critica cinematografica di New York come "Best First Film".
C'è dunque da stupirsi se la pellicola è stata distribuita dall'Istituto Luce (sotto la direzione di Angelo Guglielmi)?
Andate a vedere BIG NIGHT, perché vi lascerà una splendida sensazione di gioia ... e vi farà venire una gran fame!

In ogni caso, andate al cinema!
Gianluca Matteucci