3 La Piazza
La Locanda di Marshall

a cura di Rossella Corsaro e Laura Beatrici

Intervista a Luca Barbareschi

Meditate gente meditate!

Luca Barbereschi vuole scuotere gli animi di un'Italia "perbenista e mammona".

Durante questa stagione teatrale Luca Barbareschi ha portato in tournee lo spettacolo "Piantando chiodi nel pavimento con la testa", in cui si autodirige, monologo di Eric Bogosian, autore americano contemporaneo. L'affascinante e poliedrico artista italiano ci viene incontro (stiamo congelando da mezz'ora davanti al teatro): abbigliamento casual, cappello, cellulare... cosa ci aspetta? Uno scontato alto borghese stile "Via Montenapoleone" o un malizioso conduttore di spettacoli ad inesistente contenuto culturale? Mai luogo comune fu più categoricamente smentito! Alla faccia di tutti coloro che lo definiscono arrogante e un po' "prima donna" ci troviamo di fronte una persona affabile e disponibile che ci concede un po' del suo tempo per una chiacchierata amichevole sorseggiando un thè prima di andare in scena.

Cerchiamo di conoscere un po' di più della carriera di questo affascinante e poliedrico artista italiano, corteggiato dalla cronaca rosa ma forse un po' trascurato sotto il punto di vista professionale.Spaziando dalla TV,al grande schermo, al teatro, da quale esperienza si sente più gratificato?Io faccio teatro da 20 anni ... per me , è come una forma d'artigianato, diciamo che sono diventato un bravo calzolaio. Ho sempre fatto cose molto piccole ma molto profonde di grande rigore e fatica che sono il mio motore di ricerca la mia base per il cinema e la TV. Mi dedico anche all'attività di produttore cinematografico, ma con minore continuità: in questo caso la competitività è a livello mondiale, il cinema costa molto e per questo non ti è permesso rischiare bensì si devono accettare dei compromessi, proprio per l'elevato investimento economico.

Il teatro invece già soltanto per le barriere linguistiche, è limitato a livello nazionale ed il suo "mercato" è più conosciuto. Il Teatro non morirà mai, è un momento di celebrazione della verità e crea una tensione senza confronto. Ha mai scritto soggetti suoi? No di teatro mai, molti testi però li ho adattati, come quello di questo spettacolo. Ho scritto invece molto di cinema, anche perchè il linguaggio cinematografico, come generazione, mi appartiene di più.I testi ed i personaggio che porta in teatro rispecchiano sempre la sua concezione della vita?

La scelta di determinati scrittori Russi o comunque dell'Est rispetta certamente un filo conduttore letterario di ricerca sul linguaggio e di riflessione sul quotidiano, non a caso prediligo gli autori ebrei i quali hanno una visione molto lucida ed oggettiva del mondo, lontana dalla convenzione e al di fuori dei soliti cliches. Saluti al Villaggio On Line !