di Barbara Roggero |
CAMPO 6. Il Villaggio a Spirale.
Galleria Civica d'Arte
Moderna e Contemporanea
Torino, 28 settembre - 3 novembre 1996
Il Villaggio a
Spirale di Campo 6 è un borgo di una sala soltanto, una
frazione virtuale della Galleria dArte Moderna e
Contemporanea. Lo abitano sedici artisti di dieci diverse
nazioni, in dialogo attraverso unopera inedita e un
progetto da realizzare in futuro.
Si tratta di giovani artisti in concorso, con un
linguaggio non facile da comprendere. Ai turisti che
visitano questo villaggio è offerto lo spettacolo
intellettuale dellopera darte contemporanea:
"un momento percettivo diretto insostituibile, una
possibilità unica di misurarsi con la realtà, con il
controllo totale di tutti i nostri sensi. (...) qualcosa
di poco utile al mondo dei consumi" (Francesco
Bonami).
In pratica si chiede al visitatore di dare un significato
a ciò che ha di fronte. Se non è lo stesso voluto
dallartista non importa, basta aver coltivato per
un momento e in modo attivo i nostri pensieri. Di qui il
dialogo virtuale che caratterizza il villaggio itinerante
(eh già... la mostra viaggerà per lEuropa. Prima
tappa: nel gennaio 97 al Bonnefanten Museum
di Maastrich, in Olanda).
Lidea di fondo degli organizzatori, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per
lArte, è che Internet abbia realizzato il Global
Village di Marshall McLuhan. Siamo tutti in un unico
immenso virtuale villaggio, ma manca la piazza. Possiamo
parlare con il mondo, ma rimanendo chiusi in noi stessi;
e i messaggi si perdono nel cyberspazio.
Insomma condividiamo il campo, senza capire quale sia il
nostro posto. Particolarmente significativa allora è
lopera di Maurizio Cattelan: un barbone
accovacciato allingresso della Galleria interroga
con la sua presenza sul ruolo dellindividuo
nellarchitettura urbana. Labitante è il
centro del villaggio o un suo rifiuto?
roggerob@cisi.unito.it
|