Il compostaggio


staro.jpg La pratica del compostaggio per la produzione di fertilizzante è antica quanto l'agricoltura e, sino ai primi anni di questo secolo costituisce l'unica fonte di fertilizzazione per le colture agrarie. Attualmente, a seguito dell'urbanizzazione e della concentrazione degli allevamenti senza terra, la produzione di letame è divenuta sempre più scarsa, mentre i processi agricoli producono enormi quantità di sostanze organiche che, se non adeguatamente trattate, creano delle condizioni ecologiche ed igieniche dannose all'ambiente e alla salute dell'uomo. La tecnologia di smaltimento più opportuna è il compostaggio che si ottiene utilizzando diversi tipi di impianti idonei a processare parecchie tonnellate al giorno di rifiuti solidi urbani. Essi vengono arieggiati in modo tale da innescare una reazione esotermica che può generare anche 70 gradi C nella massa in movimento, grazie a particolari coclee. È l'inizio della igienizzazione della massa, della formazione di humus che si completerà in cumuli stazionanti in aria. Anche nel comune di Roma si ricorre a questa tecnica che movimenta 2500 tonnellate al giorno di rifiuti. Il compost è un materiale parzialmente humificato che ha benefici effetti sul terreno, simili a quelli che ha il fertilizzante naturale.
Presso i negozi che vendono fertilizzanti e concimi è disponibile un preparato che accelera la decomposizione dei materiali; il costo è orientativamente intorno alle 12.000 Lire per confezione di 2 Kg che permette di ottenere con un buon rendimento circa 3 m³ di fertilizzante.

Ringraziamo per la collaborazione l'ENEA Sezione Media Audiovisivi.


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