NEWS-PAPER

Fotografie di Paolo Verzone

Dal 15 ottobre al 27 novembre 1999

La trasparenza dell’informazione è uno dei cardini del dibattito messo in scena da professionisti, esperti e tuttologi dell’affollato universo mass-mediatico. Il détournement di questa trasparenza è il punto focale del lavoro di Paolo Verzone.

Un semplice procedimento di fotografia sans camera, l’utilizzo di un frammento di giornale come negativo fotografico, diviene al contempo strumento di smascheramento del procedimento di costruzione dell’informazione e formula alchemica di generazione di un universo parallelo.

Trapassato dalla luce il foglio di giornale assume il carattere di una radiografia. La divisione tra fronte e retro della pagina si annulla. Lo sguardo penetra in profondità cogliendo la logica segreta della rappresentazione giornalistica e mass-mediatica. Vediamo in trasparenza l’interno del corpo dell’informazione. La pseudo razionalità della lettura superficiale e sequenziale del giornale viene infranta. La coesistenza integrata di notizia spettacolarizzata, pubblicità, propaganda mostra le sue contraddizioni. Il preteso "realismo" dell’universo della notizia mostra la sua sostanziale surrealtà.

L’annullamento della separazione fronte/retro, l’inversione da positivo a negativo dell’immagine, l’inquadratura (cadrage) di una porzione della pagina, sono i procedimenti che mettono in atto una vera e propria alchimia del detournement. Sezionata e ingrandita, esposta alla luce, la qualità tipografica si traduce in materia pittorica. Impressa sullo sgranato supporto trasparente di una carta usa e getta, la serialità del carattere grafico diviene segno e forma, il retino dell’immagine, tecnica pointilliste: la schematica impaginazione del quotidiano si trasforma in icona.

La reazione innescata dalla trasparenza si proietta sul senso. L’alchimia trasformativa agisce in profondità. L’accostamento di frammenti di notizie, i giochi di parola e immagine dissolvono l’esile superficie di pretesa razionalità e coerenza omologata dell’informazione-spettacolo.Traspare la sottesa schizofrenia di un mondo irrazionale. Al contempo, con un cambio repentino di messa a fuoco, si ricompone un universo Altro, di infiniti rimandi, di storie sospese, raccontato da una forma risorta di "parola-immagine" in cui risuonano le armonie di alcune esperienze situazioniste della coppia Debord-Jorn di Memoires e Fin de Copenhague. Oltre la serialità omologata e banale del giornale quotidiano riaffiora la filigrana di una presenza altra: è un universo coerente di simboli, suggestioni e forme che gettano un lampo di luce su orizzonti di sensazioni e pensieri al di là dell’affollato quanto ripetitivo mondo-palcoscenico dei mass media.

Massimo Arvat
 

La nostra storia: le mostre.