ATTIVITA' MUSICALI

DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE

"ITALIA-MONGOLIA"

di Giorgio Blasco


Particolare impulso è stato dato negli ultimi anni allo sviluppo della conoscenza della cultura mongola in Italia e di quella italiana in Mongolia, con particolare riferimento alla musica.

Nel 1989 Giorgio Blasco, Direttore del Conservatorio Statale di Musica di Trieste e responsabile culturale dell'Associazione Nazionale "Italia - Mongolia", fu invitato dal governo mongolo a Ulan Bator a rappresentare, primo musicista italiano, la nostra cultura con una fitta serie di concerti, conferenze ed incontri ufficiali ad alto livello, finalizzati ad intensificare gli scambi culturali tra i due paesi ed a siglare una proficua collaborazione tra l'Associazione ed il locale Teatro di Stato dell'Opera e del Balletto. Nell'occasione, a seguito di una audizione, fu dato l'avvio alla fruizione di borse di studio che l'Italia, in base al protocollo culturale siglato tra i due governi tramite l'Associazione, assegnava ad affermati cantanti lirici del Teatro di Ulan Bator al fine di perfezionare nel nostro paese il repertorio lirico italiano in lingua originale. Fino a quel momento infatti in Mongolia le opere italiane erano sempre state cantate in mongolo o in russo. La prima beneficiaria dell'iniziativa è stata il mezzosoprano Ayurzana Dolgor, attualmente la più famosa cantante mongola, che per otto mesi, oltre a studiare al Conservatorio di Trieste, fu protagonista in varie città italiane di numerosi concerti dedicati alla musica della Mongolia ed ospite d'onore al seminario "Oriente in Musica" organizzato per i paesi di Alpe Adria. Altri cantanti mongoli sono stati successivamente ospiti del nostro governo ed assegnati al Conservatorio di Trieste. Tra essi ricordiamo il soprano Bat Javzandulam.

Nel 1993, a coronamento della collaborazione con il Teatro dell'opera e Balletto, Giorgio Blasco ed il tenore triestino Paolo Zizich sono stati invitati a presenziare, in rappresentanza del nostro paese, all'inaugurazione del Festival Internazionale "G. Puccini" ad Ulan Bator, dove Zizich, primo cantante italiano, è stato interprete, nel ruolo di Pinkerton, dell'opera "Madama Butterfly" che, assieme a "Turandot" e "Tosca" costituiva il cartellone del Festival. E' stata la prima volta che in Mongolia le opere principali di opere liriche italiane sono state cantate nella nostra lingua. Il pubblico mongolo e la stampa internazionale hanno decretato al tenore Paolo Zizich un personale autentico trionfo.

Nel maggio 1994 per la prima volta un complesso italiano, il Coro da camera dell'Accademia di Musica e Canto corale di Trieste diretto da Maria Susovsky, sulla base degli scambi organizzati sotto gli auspici dell'Associazione, si è recato in Mongolia, guidato da Blasco, dove è stato protagonista di applauditissime esecuzioni al Teatro dell'Opera e Balletto. Nella circostanza il coro è stato pure l'interprete delle parti musicali durante la celebrazione della prima Messa cantata nella storia di quel paese, avvenuta nella sala della Federazione Mongola per la Pace e l'Amicizia. Ospite dell'Accademia di Musica e Canto corale di Trieste, nel mese di ottobre di quest'anno un gruppo di artisti e cantanti del Teatro dell'Opera di Stato di Ulan Bator è stato invitato per la prima volta in Italia per partecipare ad un ciclo di concerti e di visite, oltrechè a Trieste, anche a Venezia, Firenze e Roma.


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