I sicu

I sicu sono una famiglia di aerofoni la cui origine si perde nella leggenda...

Li ritroviamo in Grecia e in Romania dove prendono il nome di Syringa o di Flauto di pan. Sono strumenti andini per eccellenza e si ritrovano con varie accordature, non sempre secondo l'orecchio preciso dell'ascoltatore europeo. Sono strumenti cerimoniali legati alle divinità del vento e dei raccolti, suonati dai contadini soprattutto in agosto e settembre, legati a festività e riti magico religiosi

Nel Siku la colonna d’aria è diretta contro il bordo superiore di una canna chiusa e priva del canale di insufflazione, che viene tenuta appoggiata verticalmente al labbro del suonatore. Le Siringhe sono composte da più canne legate tra loro in diverse e svariate combinazioni, ed hanno differenti nomi a secondo delle forme e aree di provenienza. Il Siku (termine aymarà) o Zampofia (nome dato dagli spagnoli) è un flauto policalamo (cioè dotato di più canne), presente in Bolivia, Perù e Argentina. È strumento tipicamente precolombiano di cui numerosissimi esemplari e raffigurazioni sono stati ritrovati negli scavi archeologici. Ora viene costruito esclusivamente di canna e più raramente di argilla, mentre in epoca precolombiana i materiali erano anche pietra, legno, osso e metallo.È formato da una o due file di canne di bambù (che nei tipi più diffusi sono tredici, sei su una fila e sette sull’altra), di differente lunghezza, legate fra loro in ordine scalare e chiuse a una estremità dal nodo naturale della canna stessa. Spesso i Sicus sono intonati secondo una scala pentatonica (prossima a quella di Mi minore del sistema europeo). Il sicu formato da una doppia fila di canne prende il nome di Ch'alla (che in aymara significa rito religioso per il "pago" degli spiriti. Questo sicu può anche essere scisso in due parti suonate da due suonatori:

Ira (hembra -femmina, ma anche quello che porta) Arka (macho-maschio, ma anche quello che segue)
formato da sei canne che esegue le note ‘dispari’, corrispondenti alle righe del pentagramma : mi - sol - si - re -fa - la il suo complemento per le altre sette note: re- fa- la- do- mi -sol - si

Le note sono quindi distribuite in maniera alternata su due file di canne (canne-gi) che quando sono suonate da un solo esec-tore, vengono sovrapposte e legate l’una all’altra. La lunghezza delle canne varia da pochi centimetri sino a due metri, dando vita ad una complessa e multiforme tipologia per dimensione e registro:

Toyo (registro basso)

Zanka (registro medio)

Malta (registro medio alto)

Ica/Chuli (registro alto).

La musica tipica di questi strumenti è chiamata Sikuriada e viene eseguita da gruppi di musicisti (Sikuri), costituiti da un minimo di due sino a oltre trenta elementi, sempre comunque in numero pari per la sopra descritta complementarietà maschile-femminile del Siku.

Simile al Siku boliviano è il Rondador (Ecuador, Colombia), un flauto policalamo le cui canne sono disposte su una unica fila a formare una scala interrotta più volte da canne più lunghe intonate una terza sotto, realizzan-do uno strumento con un’accordatura incrociata che permette ad un abile esecutore direalizzare bicordi, canti e controcanti