Birimbao - arco musicale - flecha


Di questo strumento, cordofono semplice, esistono testimonianze sin dal periodo precolombiano. È composto da una corda tesa tra le due estremità di un ramo, pizzicata, percossa o sfregata con crini – questo ultimo utilizzo di importazione europea. Molto probabilmente fu il primo tipo di cordofono, derivando direttamente dall’arco da caccia.

In Bolivia e sull’altopiano andino lo si chiama comunemente Flecha e lo si utilizza per accompagnare alcune danze tradizionali. In Brasile, decisamente più comune, è chiamato Birimbao e, allo stesso modo, lo si utilizza – percuotendolo con un bastoncino e modulando il suono con una pietra – per accompagnare la Capoeira, tipica danza-arte marziale di lontana origine africana. Vi sono comunque usi testimoniati in tutto il continente centro e sudamericano, dalla Patagonia fino alla California.

Talvolta all’Arco Musicale si accompagna una piccola cassa armonica, appoggiata o legata direttamente sul ramo e costruita con una zucca o con un legno incavato. In altri casi il suonatore introduce addirittura un’estremità dello strumento in bocca per aumentarne il volume.

Il birimbao o berimbau Brasiliano

C’è un mito africano inerente l’origine del Birimbao: una giovane ragazza andò a fare una passeggiata. Subito dopo aver attraversato un ruscello si inginocchiò e bevve dell’acqua prendendola con le mani unite a coppa. Giusto nel momento in cui la sua sete fu soddisfatta un uomo le affibiò un grosso colpo sulla nuca, facendola cessare di vivere sul colpo. Non appena morta si trasformò in un arco musicale: Il suo corpo divenne il legno, le sue braccia la corda, la sua testa la cassa di risonanza e il suo spirito la musica melanconica e sentimentale. In brasile il Birimbo probabilmente è stato portato dall’Africa, comunque in Africa l’arco musicale è uno strumento solista, mentre in brasile si è sviluppato come strumento da gruppo, impiegato nelle rappresentazioni di capoeira e samba. La parola Birimbao è di origine portoghese. Il Birimbao Brasiliano è costituito da un arco cui è assicurata una cassa di risonanza, usualmente costituita da una zucca vuota. L’arco viene tenuto nella mano sinistra e la corda viene colpita da un bastoncino con l’altra mano, che tiene contemporaneamente un piccolo sonaglio chiamato caxixi fatto di vimini. La mano che tiene l’arco tra il pollice e l’indice reca una pietra o una moneta che è usata per stoppare la corda, producendo in questo modo due toni principali (stoppato e non stoppato) il suono del Birimbao è solitamente paragonato al lamento degli schiavi che rimpiangono la loro terra natia.
I ritmi di capoeira in prima battuta sembrano alternati da queste due toni, in realtà si può ascoltare un terzo suono, assimilabile al ronzio di un fuco, prodotto avvicinando la moneta o la pietra alla corda e percuotendo la stessa facendola toccare la moneta. Si può considerare questo un suono intermedio, vero e proprio tramite tra due forze opposte, sottolineate dalla posizione in cui viene colpita la corda (il tono acuto sopra la moneta, il tono grave sotto e il ronzio nella parte intermedia.