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LO STATO DEL PIANETA


Per iniziare allarghiamo un po' l'orizzonte, scegliamo un punto di vista panoramico sul pianeta Terra e osserviamo come vanno le cose. L'impatto dell'umanità sul pianeta dipende da tre fattori principali: la popolazione ed i suoi consumi, la quantità di risorse disponibili e la capacità di assorbire l'inquinamento prodotto da parte di terra, acqua e aria.

Popolazione
Considerando il tenore di vita della popolazione mondiale, possiamo distinguere 3 classi: i consumatori, la classe a reddito medio e i poveri.
I consumatori sono circa il 20% (1,1 miliardi; questi dati si riferiscono al 1992, quando la popolazione mondiale era di 5,5 miliardi), hanno un reddito pro-capite superiore a un milione di lire al mese, abitano case comode dotate di elettrodomestici, mangiano carne e cibi preconfezionati, dispongono di acqua potabile ma bevono spesso bevande acquistate, si spostano in automobile. Rappresentano circa l'80% nel consumo di risorse da parte di tutta l'umanità, per cui il consumo medio per persona di questa classe è 16 volte superiore rispetto al resto della popolazione. I consumatori vivono perlopiù nei paesi dell'emisfero nord, siamo noi.
Un livello di vita che noi consideriamo povero, con un reddito pro-capite compreso tra 100'000 œ e un milione al mese, è quello tenuto dalla classe a reddito medio che rappresenta il 60% della popolazione (3,3 miliardi); abitano in case modeste con l'energia elettrica e qualche elettrodomestico, mangiano cereali, bevono acqua potabile e si spostano in treno, autobus e bicicletta.
Il restante quinto dell'umanità (1,1 miliardi) sono i poveri assoluti, con un reddito pro-capite mensile inferiore alle 100'000 œ; vivono in baracche e capanne, mangiano cereali in quantità insufficiente, bevono acqua non potabile e si spostano a piedi.
Nel 1994 la popolazione mondiale ha raggiunto i 5,7 miliardi con una crescita annua di 90 milioni di persone. La produzione mondiale cresce più lentamente della popolazione, ciò significa che la quantità per persona di cibo, energia, abitazioni e degli altri beni e servizi è in diminuzione.

Risorse
A partire dal 1950, è stato cancellato circa un quinto dell'intera superficie forestale terrestre; abbiamo già perduto metà delle foreste tropicali, e al tasso attuale di deforestazione saranno esaurite nel 2037.
A causa anche della deforestazione, si stanno estinguendo molte più specie viventi di quante se ne creino di nuove; è la più grande ondata di estinzioni da quando furono cancellati dalla Terra i dinosauri. Con le specie viventi se ne va via una importante ricchezza biologica, utilizzata per l'agricoltura e nella ricerca di nuovi farmaci.
Globalmente, il flusso di acqua è abbondante; ma a causa dei limiti di accessibilità e alla domanda derivata dall'inquinamento, esso può reggere al massimo un altro raddoppio della richiesta, che al tasso attuale di crescita avverrà nei prossimi 20-30 anni. A quel punto l'acqua sarà scarsa a livello globale, come lo è già localmente in diverse aree. Per la richiesta di acqua alcuni fiumi non arrivano più al mare e laghi si prosciugano, come sta succedendo al lago Aral.
La quantità di terreno utilizzabile per l'agricoltura sta diminuendo a causa dell'erosione e della desertificazione. Nonostante l'aumento della domanda di cibo, dal 1990 al 1994 il raccolto di cereali mondiale è calato del 2%, il pescato è diminuito del 3%, e la produzione di carne è rimasta all'incirca costante. Ciò significa semplicemente che siamo giunti al limite della produttività alimentare.
L'estrazione di materie prime, con l'esaurirsi delle miniere attuali, implica un costo sempre maggiore e quindi la sottrazione di lavoro, energia, capitali e risorse da altre attività.
Al tasso attuale di consumo, le riserve note di petrolio saranno esaurite nel 2030, quelle di gas naturale nel 2050, e quelle di carbone nel 2300. E' vero che altri giacimenti possono essere scoperti, ma è anche vero che il consumo annuale sta aumentando. Comunque le scorte non sono illimitate, ed è evidente che arriveremo al fondo.

Inquinamento
Nell'ultimo secolo la temperatura media del globo si è innalzata di 0,6ø e la concentrazione nell'atmosfera di anidride carbonica, il principale responsabile dell'effetto serra, è aumentata del 13% dal 1960 ad oggi.
Gli atomi di Cloro liberati dai CFC nella stratosfera distruggono le molecole di ozono. Se gli accordi sulla limitazione dei gas "killer" dell'ozono saranno rispettati, il livello di cloro nell'atmosfera inizierà a scendere a partire dal 2005, e tornerà a livelli usuali nel 2055.
Nel 1991 sono state rilasciate nell'atmosfera 70 milioni di tonnellate di zolfo e 27 di ossidi di azoto. Questi elementi sono responsabili delle piogge acide, dell'inquinamento urbano e dei cambiamenti climatici. Tre quarti delle foreste europee soffrono per la deposizione di zolfo.

Questi segnali indicano un fatto molto semplice: stiamo pesando sulla Terra più di quanto possa sopportarci.
Se dividiamo per il numero di abitanti la quantità di risorse disponibili e le emissioni che il nostro pianeta può sostenere in modo duraturo, otteniamo un livello medio sostenibile che garantisce a tutta l'umanità di oggi e di domani un uguale diritto all'utilizzo delle risorse globali; noi consumatori, per raggiungere questo livello medio sostenibile, dobbiamo arrivare a ridurre dell'80-90% il consumo di materie prime e l'inquinamento. Tale riduzione è possibile, ma bisogna darsi un po' da fare.


Libri
Meadows, Meadows e Randers, "Oltre i limiti dello sviluppo", il Saggiatore 1993.
Brown e altri, "State of the World 1995", ISEDI 1995 (rapporto del Worldwatch Institute, viene pubblicato ogni anno).