CoCoRiCò


VIAGGIARE per un mondo migliore
TURISMO RESPONSABILE


Il turismo è oggi una delle principali industrie del globo, il suo giro d'affari contende il primato al commercio del petrolio ed il fatturato supera quello dell'automobile, dell'acciaio, dell'elettronica e dell'agricoltura; i viaggi ed il turismo sono la seconda voce mondiale di spesa dopo gli alimentari. Il turismo conta 5 miliardi di movimenti annui, di cui 450 milioni internazionali. La crescita continua di questo settore è anche dovuta agli organismi economici internazionali, che hanno indicato ai paesi del sud del mondo il turismo come la soluzione per lo sviluppo delle economie locali.
Ma se analizziamo gli effetti dei nostri viaggi, soprattutto nel sud del mondo, possiamo accorgerci che il nostro momento di evasione non è stato un beneficio per la popolazione locale. Il turismo sviluppato dal nord verso il sud, soprattutto quello colonizzatore dei tour organizzati, porta infatti con sé diversi effetti negativi legati all'impatto degli investimenti e dei turisti con la popolazione, l'ambiente, la cultura e l'economia locali.
Se con le spese per un viaggio in un paese esotico pensiamo di dare un particolare contributo all'economia locale ci sbagliamo: la parte del reddito prodotto dal turismo che si ferma nel paese di destinazione del viaggio va dal 60% della Giamaica, al 40% delle Seychelles, al 10% delle Mauritius; il resto ritorna nei paesi del capitalismo sotto forma di recupero degli investimenti e per comperare i prodotti occidentali che i turisti vogliono ritrovare nell'albergo o al ristorante.
E la parte di capitale che resta nel paese, serve a migliorare le condizioni di vita della popolazione? Spesso l'impatto del turismo porta ad un aumento del costo della vita e di conseguenza all'impoverimento delle popolazioni locali; porta anche posti di lavoro, ma non qualificati e con il rischio di creare una dipendenza dell'economia locale, pericolosa a causa dei capricci della domanda nel mercato del turismo.
Per quanto riguarda l'aspetto ambientale, spesso gli impianti turistici non sono sostenibili per l'ecosistema locale, si va dall'inquinamento degli scarichi, alla distruzione della flora, fino ad arrivare alla mancanza di acqua potabile sulla rete pubblica per poter servire la piscina dell'albergo.
Gli abitanti del luogo sono tenuti lontani dagli stabilimenti per non disturbare il relax della vacanza, le visite ai paesi sono superficiali ed è difficile avere incontri genuini; i problemi della realtà locale vengono per lo più nascosti per non disturbare l'idea del paradiso incontaminato.
Questi aspetti non riguardano solo il turismo di lusso e quello organizzato, ma possono riferirsi, anche se in misura minore, ai nostri piccoli e grandi viaggi. Ma soprattutto, abbiamo chiesto alle popolazioni che ci ospitano che cosa ne pensano della nostra visita? Ci lamentiamo se gli immigrati in Italia non si adeguano alle nostre regole di comportamento, ma ci siamo mai preoccupati di non disturbare con i nostri atteggiamenti gli abitanti delle destinazioni dei nostri viaggi? Rivendichiamo il diritto a viaggiare e a conoscere culture diverse, ma questo significa che gli altri hanno il dovere di ospitarci senza che venga chiesto il loro parere?
E allora? anche qui la risposta sta in una modifica dei nostri comportamenti; in questo caso parliamo di turismo responsabile. L'obiettivo è creare itinerari mirati a raggiungere un punto d'incontro geografico e culturale e volti alla diffusione di un turismo che rispetti le esigenze dei popoli e dei paesi visitati. I comportamenti di fondo del turista responsabile sono riassunti nei 6 punti del "codice di viaggio", da considerare insieme alla valutazione dell'impatto ambientale:
- non casualità, il viaggio viene costruito attorno ad un contatto umano con un gruppo locale estraneo all'industria turistica;
- preparazione del viaggio mirata ad ottenere dinamiche positive nel gruppo e con gli ospitanti;
- importanza delle valenze culturali, turismo quale approfondimento multidisciplinare;
- equità sul piano economico, facendo in modo che la maggior parte dei soldi spesi restino nel paese di destinazione;
- cooperazione, ad esempio sostenendo piccoli progetti locali a vantaggio dei gruppi di base e della gente del posto;
- poche destinazioni approfondite, piuttosto che numerose "mordi e fuggi".
Questi "criteri per un viaggiare non dannoso" possono servire da riferimento per i nostri viaggi, esistono poi associazioni e cooperative che offrono questa forma di viaggio grazie ai contatti diretti con realtà locali.


Per informazioni
Alcune associazioni organizzano viaggi secondo i criteri per un viaggiare non dannoso con il supporto organizzativo di agenzie di viaggio:
- YDAM Turismo Consapevole / Agenzia Viaggi Tandem, via Giolitti 16, 10123 Torino, tel. 011/5172424.
- Pindorama, via Grigna 35, 20155 Milano, tel. 02/39218714.
Un'altra possibilità è data dai viaggi presso le cooperative di produttori del commercio equo e solidale organizzati da CTM-MAG, piazzetta Forzatè 1, 35100 Padova, tel. 049/651865.

Libri
Le idee e i dati di questa scheda sono tratti dal libro di Renzo Garrone: "Turismo Responsabile - nuovi paradigmi per viaggiare in terzo mondo", Associazione RAM 1993.