8/12/2005 Oggi è stata una giornata epica, in cui la Valsusa della gente per bene ha vinto. Il cantiere illegittimamente insediato grazie ai pestaggi dell'altranotte è stato simbolicamente occupato e, di fronte ad esso, è stato posizionato un piccolo container, nuovo presidio di Venaus. E' vero, ci sono stati degli scontri, noi non lo nascondiamo: molti infiltrati che hanno approfittato della situazione hanno aggredito le forze di polizia, che si sono difese senza caricare la folla; chi ha gestito le vicende di questi giorni ha dimostrato che picchiare pochi pacifici manifestanti colti nel sonno è facile, mantenere la legalità ed isolare i veri facinorosi, che non aspettano altro che queste situazioni per menare le mani, è molto più difficile. La tensione è stata fatta salire proprio per le scelte sbagliate di utilizzare la forza: il tentativo di impedire lo svolgersi della manifestazione ha avuto l'unico risultato di dare l'opportunità alle minoranze violente, estranee al movimento NO TAV, di dare libero sfogo alle loro repressioni. La gente del posto ha comunque potuto aggirare i blocchi percorrendo i sentieri che percorrevano i partigiani durante la resistenza, col risultato di invadere pacificamente un'area enorme, la piana di Venaus; i pochi poliziotti che erano stati incoscentemente lasciati isolati a presidiare il cantiere sono stati attaccati dai violenti che hanno avuto buon gioco, e si sono dovuti difendere lanciando alcuni lacrimogeni. Circondati dalla folla, si sono poi potuti ritirare, consentendo la temporanea occupazione del cantiere. Pur condannando fermamente le azioni violente verso le forze dell'ordine, bisogna riconoscere che un comportamento diverso da parte di chi coordina le forze di polizia avrebbe consentito di evitare anche queste scaramucce; sarebbe stato sufficiente consentire alla folla di sfilare, controllando che la manifestazione avvenisse tranquillamente, e si sarebbero evitati gli incidenti, che hanno rischiato di divenire ben più gravi. Ma il fatto saliente di questa giornata è un'altro, ben diverso: l'ennesima dimostrazione di coesione e di correttezza dimostrata dal movimento NO TAV, dai valsusini e da tutti quelli (e stanno cominciando ad arrivare veramente da tutta Italia) che ne comprendono e appoggiano le ragioni; la voglia di dimostrare ancora una volta che non si può imporre un'opera "pubblica" con la militarizzazione; la richiesta a gran voce di poter dire la propria opinione su di un'opera che, proprio perchè strategica, necessita di altrettanto appropriate strategie perchè possa essere realizzata, tenendo conto delle problematiche economiche, sociali ed ambientali, che non possono essere liquidate con gli slogan del finto progresso a tutti i costi. Oggi circa 50.000 persone hanno di nuovo difeso le proprie ragioni, e hanno dimostrato che nel giro di poche ore possono organizzarsi per occupare la valle a loro difesa: quando si capirà che la politica, quella vera, senza strumentalizzazioni e opportunismi, deve fare la sua parte? In serata sono arrivate notizie che parrebbero indicare qualche iniziativa in tal senso: staremo a vedere speranzosi. Di solito io l'8 dicembre lo passo a fare l'albero di Natale con la famiglia: lo farò domani. Buonanotte. Riccardo Ferrari Delegato LIPU Torino http://www.arpnet.it/lipu