17/12/2005 - Una giornata che farà storia Cari amici, potrei tentare di raccontare le sensazioni vissute nel partecipare all'evento di oggi che, provocando una pacifica invasione di forse più di 100.000 persone in una Torino stupita, ha segnato una svolta nella protesta NO TAV. Potrei tentare di raccontare quello che è successo in questa ennesima dimostrazione della intelligenza, serietà, solidità e capacità organizzativa del movimento anti TAV. Potrei tentare di trasmettere le emozioni provate nell'ascoltare le assurdità del falso progresso messe alla berlina nello show al parco della Pellerina. Ma per non scadere in un arido resoconto, voglio farlo scrivendo, come si faceva a scuola, cosa mi è piaciuto di oggi; in ordine sparso. I sindaci della valle in testa al corteo, a dimostrare nei fatti che il movimento NO TAV non conosce divisioni; e gli altri sindaci, che non hanno partecipato al corteo per lavorare a rendere possibile lo spettacolo al parco, a dimostrare che il movimento NO TAV è fatto da gente che parla poco e si tira su le maniche. I sindaci francesi, che ci hanno ringraziato per aver fatto da volano anche alle loro opposizioni a questo progetto, internazionale anche nella sua assurdità. Il vento che arrivava irruento dalla Valsusa, quasi a sostenere la protesta, e a ricordare che saprebbe portare nella Torino indifferente i veleni mortali che i lavori del TAV regaleranno a tutti. I giornalisti delusi perchè non hanno potuto raccontare di scontri, vandalismi e violenze. Le forze dell'ordine finalmente al loro giusto posto, defilate. Lo striscione della LIPU, il cui messaggio "VATteneTAV" (quasi palindromo) è stato il frutto della collaborazione di tutti, per realizzarlo e portarlo in corteo. Un Marco Paolini che ci ha fatto pensare alla resistenza. Un Beppe Grillo arrabbiato come non mai, che ci ha fatto ridere per non piangere. Un Dario Fo che ha sfidato il freddo per stare con noi. Tutti gli altri, sempre presenti e non meno importanti. I tanti volti noti, e i tanti, sempre di più, volti nuovi. Quelli che non c'erano, ma che erano con noi; e quelli che c'erano, anche se non li ho visti. La selva di bandiere, comprese quelle poche che da qualche balcone cominciano a sventolare. La folla oceanica che sfogava negli applausi la rabbia contro un progetto assurdo, che non è l'unico ma fa parte di una dissennata politica, mascherata dietro la parola "progresso", di sperpero di risorse di tutti a favore di pochi. Esserci stato. Riccardo Ferrari Delegato LIPU Torino