Di Elisa Ramassa presidente AIGAP (Associazione Italiana Guardie dei Parchi e delle Aree protette) Sezione Piemonte e Valle d'Aosta Cari colleghi, vivo e lavoro in Valle di Susa. Non sono per questo "un'anarco insurrezionalista", né "un'antagonista di sinistra". Come voi per mestiere e vocazione mi occupo di ambiente e di far rispettare le leggi che lo tutelano. Per credo, ritengo che l'essere umano, la sua salute, i suoi diritti civili, la sua dignità, vengano prima di qualunque interesse economico o politico. Per lavoro, la mia famiglia usava la ferrovia per spedire e ricevere merci dalla stazione di Oulx in tutta Europa, già trenta anni fa. Né i giornali, né i ministri possono pertanto contarmi balle perché io sono qui, io vivo, vedo, ascolto in diretta quello che accade in Valle di Susa. Il corridoio 5 La dice lunga questa parola sulla considerazione che hanno i politici del loro territorio per avere il coraggio di chiamare la linea che unisce Kiev a Lisbona, con in mezzo le Alpi, "corridoio".chissà la stanza da bagno dov'è. In valle di Susa passa già una linea ferroviaria internazionale, a doppio binario, che collega Torino alla Francia, Modane, Chambery, Parigi. Io ero piccola e ho visto su quei binari passare centinaia di treni merci al giorno, carichi di auto, silos di grano, tronchi di legno. Poi la politica ha deciso che il trasporto delle merci sulla ferrovia era improduttivo, bisognava incentivare il trasporto su gomme (si sa in Piemonte c'è la FIAT) e così i ferrovieri sono stati spostati dalla linea Torino-Modane (FR), mandati in pre pensionamento e non più sostituiti, sono state chiuse le stazioni più piccole come Meana ed Exilles, tolti i servizi di biglietteria e di fermo stazione per la spedizione delle merci, dimezzati i treni passeggeri. E la Valle di Susa si è riempita di TIR lungo le sue due strade statali. Centinaia, migliaia di TIR tutti i giorni, a passare in mezzo ai paesi, sotto i balconi delle case. E allora la politica ha deciso che in Valle di Susa bisognava assolutamente costruire un'autostrada per togliere i TIR da in mezzo ai paesi e così hanno costruito l'autostrada A32, che collega Torino alla Francia, con il suo bel tunnel del Frejus nella montagna e oggi, che su quell'autostrada passano 4-5000 TIR al giorno e la gente in valle muore di tumore, la politica ha deciso che occorre una nuova linea ferroviaria per un Treno ad Alta Velocità (TAV), magari anche ad Alta Capacità (TAC), così ,ci dicono, da Torino si arriverà a Parigi in 3 ore anziché in 4 e si dirotterà il traffico dei TIR sulla ferrovia. In questi giorni il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Lunari, e la presidente della Regione Piemonte, Bresso, difendono a spada tratta la necessità di scavare il tunnel di 53 km nel massiccio dell'Ambin per far passare la linea ferroviaria TAV/TAC. Peccato che il 5 dicembre 2005 il vice ministro delle infrastrutture, Martinat, e il Presidente della Provincia di Torino, Saitta, abbiano inaugurato la 4° corsia dell'autostrada A32 nell'ultimo tratto da Savoulx a Bardonecchia e abbiano garantito l'inizio imminente dei lavori per il "raddoppio della canna", cioè un secondo tunnel autostradale per andare in Francia.mettetevi d'accordo: 'sto corridoio lo facciamo in asfalto o in ferro? A va' bè, l'importante e che si scavino tunnel chilometrici nella montagna. > > > Amianto e uranio Combinazione l'Italia degli anni '70, l'Italia del nucleare, aveva individuato nel massiccio dell'Ambin le risorse di uranio da sfruttare.le centrali atomiche nuove non si sono più fatte, ma l'uranio è sempre lì, sotto la montagna. Per le olimpiadi invernali 2006 hanno faticato a trovare il sito per la pista da bob, perché scavando nella montagna saltava fuori l'amianto. L'Azienda Energetica AEM ha già scavato un tunnel, molto più piccolo, da Oulx a Venaus, per trasportare l'acqua della Dora Riparia alla centrale idroelettrica. Che materiale è stato trovato con quello scavo e dove è stato messo? Il progetto della TAV prevede siti in tutta la Valle di stoccaggio, a cielo aperto, del materiale che verrà tirato fuori dalla montagna. Soffia un vento terribile in Valle di Susa, l'unica consolazione è che in genere la direzione è Ovest-Est, quindi anche a Torino respireranno le fibre di amianto, Sindaco e Presidente compresi. > Acqua e risorse idriche Il tunnel dell'AEM ha già intercettato le sorgenti della sinistra orografica della Dora Riparia da dopo Oulx a Venaus, lasciando il paese di Salbertrand e tutte le sue frazioni a secco.vogliamo immaginare il tunnel di 53 km e i tunnel accessori come quelli di Venaus quante sorgenti intercetteranno, vogliamo fare una previsione dei paesi dove verrà a mancare l'acqua? > Vivibilità e salute Sono previsti 15/20 anni di cantiere in valle. Polveri di amianto e uranio, polveri semplicemente e camion e trivelle, su e giù per la valle.chi di voi sta leggendo e pensa che in fin dei conti per il progresso si devono fare dei sacrifici, che la TAV/TAC è una grande opportunità per l'Italia. bene, è pregato di cedere la propria abitazione in cambio di quella di un valsusino. > Costi e benefici 16 miliardi di euro per la grande opera della TAV in Valle di Susa. Tutti noi e i nostri figli e i nostri nipoti dovremo tirare fuori i soldi dalle nostre tasche per pagare questa opera. Il progetto di RFI di ammodernamento e potenziamento della "vecchia" ferrovia già esistente forse costa 1/16 e ottiene gli stessi risultati ai fini del trasporto. Sicuramente dalle grandi opere e dal mega tunnel traggono enormi benefici le ditte di progettazione e le ditte appaltanti: Alpetunnel, Rocksoil, Ltf, Cmc. > Posti di lavoro Quanti posti di lavoro si sono persi in questi anni tagliando sul personale delle ferrovie? Se si ripristina il servizio merci ferroviario che già esisteva, si riaprono le stazioni che sono state chiuse, si rimettono i treni passeggeri.non sono posti di lavoro questi? E senza rischi per la salute. > Ambiente la Regione Piemonte ha disposto un Disegno di Legge per accorpare i parchi preesistenti e i SIC adiacenti. Questo testo unico parla di corridoi ecologici e connessioni naturali, tra un'area protetta e l'altra, per garantire la coerenza di quella che sarà la Rete Ecologica Regionale. Una grande politica lungimirante. In Valle di Susa ci sono il Parco del Gran Bosco di Salbertrand, il Parco dell'Orsiera Rocciavrè e le oasi xerotermiche di Foresto e Chianocco, il Parco dei Laghi di Avigliana. Insieme al Parco della Val Troncea, che è in Val Chisone, verranno uniti a costituire la nuova Area Protetta della Alpi Cozie a cui saranno affidati in gestione i SIC adiacenti. Ora, come pensa la Regione Piemonte di creare quella rete ecologica tra sistemi di aree protette, quelle connessioni naturali necessarie alla sopravvivenza delle specie, in una valle dove progetta una TAV/TAC? Sapete tutti del D.P.R.120 del 2003 e dell'obbligo di Valutazione di Incidenza Ambientale per le opere che riguardano direttamente o, anche se ai margini, possono toccare gli equilibri dei SIC. Come mai un'opera coma la TAV non viene sottoposta a valutazione di incidenza ambientale per i gravi squilibri che potrebbe portare nella valle e nei SIC interessati? Non vorrei che qualcuno in Regione confondesse il "corridoio 5" con il "corridoio ecologico". Dicono che i "verdi" francesi siano favorevoli alla TAV dal loro lato. In effetti dal lato francese hanno parlato da subito con le popolazioni locali e hanno scelto una vallata scarsamente popolata: non si può fare il paragone con l'antropizzazione della Valle di Susa. Però là dove sono iniziati gli scavi, nei paesini di montagna, non sono mica più tanto contenti: hanno già perso le sorgenti, sono immersi nella polvere e chissà se si fanno domande sulla qualità di quella polvere. Così anche dal lato francese adesso i "verdi" stanno cambiando idea. La miopia è credere che le Alpi siano come la Pianura. > Ripristinare la legalità Da mesi, da anni, la gente della Valle di Susa chiede di essere ascoltata e fatta partecipe delle grandi decisioni che toccano il suo territorio. Di essere rassicurata con precisione su misure di tutela, rischi ambientali e sanitari. Ma niente. Probabilmente la politica avrà pensato che i valligiani sarebbero stati buoni buoni, come hanno sempre fatto fino adesso, lasciandosi smantellare la linea ferroviaria internazionale, intasare le statali, costruire l'autostrada, costruire le dighe, vedendosi togliere l'acqua e rincarare i servizi. E forse sarebbe andata anche questa volta così se qualcuno non ci avesse dato degli "sfaccendati".e se qualcun altro non avesse mandato migliaia di poliziotti e carabinieri e presidiare i siti individuati per i futuri cantieri. Ottima mossa strategica militarizzare una valle, chiedere i documenti ai posti di blocco tutti i giorni ai residenti e non lasciare accedere nessun altro. Così il 16 novembre siamo scesi in piazza in 80.000, mamme e bambini, studenti, operai, impiegati, pensionati. Abbiamo marciato per 8 km (+8 a tornare indietro), pacificamente, nessuno scontro, nessun atto di vandalismo. Solo la richiesta democratica di poter manifestare la propria verità, di tutelare il proprio futuro. La risposta è stata il 6 dicembre 2005 un blitz notturno a Venaus, nel campo improvvisato dai valligiani per controllare da vicino l'evolversi del cantiere TAV. Gente inerme, persone anziane e giovani, che è stata picchiata dalle forze dell'ordine,in piena notte, come un'azione di guerra. Il bilancio è stato di 19 cittadini ricoverati all'ospedale e 3 poliziotti. Tende della protezione civile squartate dalla polizia. Alla guida di una ruspa il vice questore: adesso, oltre agli esposti alla Procura fatti dagli anti-TAV contro la polizia, è in corso un'indagine della Corte dei Conti per verificare se l'azione di questo funzionario abbia "leso l'immagine dello Stato e delle stesse forze dell'ordine". Grande sgomento in valle il mattino del 6 dicembre: ci si aspettava delle scuse e invece sono arrivati i complimenti del Governo e la dichiarazione del ministro Pisanu che "la legalità era stata ristabilita e non c'era stata nessuna carica". Per forza che poi uno reagisce e blocca le strade e torna a marciare di nuovo pacificamente l'8 dicembre, di nuovo a migliaia e di nuovo quelli in prima fila si beccano le manganellate, per far passare tutti gli altri dietro e "riprendersi Venaus". Un'amara, ultima riflessione: come mai tanta solerzia nel voler ripristinare la legalità a Venaus, con 2000 tra poliziotti e carabinieri, mezzi, elicotteri e per i giudici Falcone e Borsellino, minacciati di morte dalla mafia, solo la scorta di pochi uomini? Elisa Ramassa, presidente AIGAP sezione Piemonte e Valle d'Aosta.