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Nel quartiere Regio Parco di Torino c'è un luogo ricco di storia che ospita un edificio altrettanto ricco di storia, ma probabilmente pochi torinesi lo conoscono. Forse neppure coloro che, nelle domeniche dei mesi caldi, visitano di frequente i parchi cittadini nel tentativo di smaltire la calura estiva. Questo luogo si chiama oggi Parco della Colletta, e l'edificio non è la manifattura Tabacchi come molti potrebbero pensare, bensì la Cascina Airale. Mi piacerebbe dire che questa è una bella zona, ma immagino molti occhi spalancati per lo stupore!!

Bella perché ricca di echi e di memorie storiche. In quest'angolo di pianura si combatté una parte importante dell'assedio di Torino del 1706. Quest'assedio giocò un ruolo fondamentale nell'inarrestabile decadenza del Palazzo del Viboccone al Regio Parco: sulle sue rovine sorse l'attuale Manifattura Tabacchi. La cascina Airale era già lì, e in quel preciso momento storico contribuiva al sostentamento delle truppe in guerra. In realtà la cascina esisteva già almeno dal 1567, data del primo documento ufficiale che ne attesti l'esistenza. Esso sancisce l'acquisto dell'edificio, di origine medioevale, da parte dei Savoia. Ecco tratteggiati alcuni degli aspetti che ci hanno stimolato ad intraprendere una tesi di laurea su questa cascina. Tesi che però non si è limitata ad una ricerca storica bensì ha cercato di andare oltre, proponendo uno scenario innovativo per quest'edificio dimenticato: il progetto architettonico ne prevede il riutilizzo come Centro di Educazione Ambientale per l'infanzia.

Il motivo di una tale scelta probabilmente non necessita spiegazioni. Infatti è chiaro, per chi l'ha visitata, che la Cascina Airale potrebbe facilmente diventare un CENTRO di riferimento per i giovani sia del quartiere sia della città, grazie anche alla sua accogliente forma a corte centrale. Il suo stesso nome proviene quasi certamente dal latino aira, l'aia in cui si svolgevano molte delle attività agricole. Per quanto riguarda l'Educazione Ambientale, essa era in Italia una materia quasi sconosciuta quando la tesi fu iniziata nel 1995. Non così ora che le manifestazioni a favore dell'ambiente si stanno moltiplicando, sull'onda di un'accresciuta ma ancora insufficiente sensibilità nei confronti dell'habitat in cui viviamo. Investire sulle generazioni future è uno dei motivi per cui la tesi individua nell'infanzia e nell'adolescenza i destinatari privilegiati di questo progetto. La cascina si presenta oggi come un imponente edificio rurale ormai slegato dal contesto ambientale urbano, dal quale emerge come reliquia di un tessuto antico sopravvissuto ai mutamenti economici e sociali del XX secolo. Essa testimonia con la sua presenza un mondo intero, uno stile di vita che non esiste più, ed è in questa luce che acquista all'interno della città un valore storico e documentario che non dovrebbe essere trascurato.



Nel 1978 la cascina Airale è diventata proprietà comunale in previsione della realizzazione del Parco della Colletta. Da allora, in questi lunghi anni di declino si sono succedute diverse proposte di riuso. Associazioni ambientaliste locali hanno chiesto di poter trasferire qui la loro sede; successivamente lo stesso Comune di Torino ha destinato la cascina a sede di servizi cimiteriali. Durante la campagna Salvalarte del 1997, Legambiente ha inserito l'edificio nella lista di quei monumenti appartenenti al patrimonio storico artistico cosiddetto "minore" che dovrebbero essere sottoposti a tutela.

Ma il degrado nel frattempo avanza, e un crollo totale potrebbe non essere troppo lontano. Forse stiamo attendendo l'ennesima tragedia annunciata? O, più semplicemente, rimarremo a guardare il momento in cui un altro pezzo di storia scomparirà, silenziosamente, per sempre?




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