DE SFROOS
Manicomi
(MR. Net,1996)


Un nome pseudo-fiammingo per una band italianissima, anzi ... padana, così legata alle proprie radici da usare come forma d'espressione il dialetto comasco! La scelta è senz'altro azzeccata, viste le tematiche trattate nei testi - storie di paese, ove personaggi "quasi" reali, benché stravaganti, rincorrono situazioni spesso grottesche e paradossali, ma sempre schiette come se uscite dalla penna di un Paolo Conte. Vediamone alcune: La Curiera descrive la routine "tramviaria" di un autista tanto stanco quanto distratto, il tutto in un'atmosfera di country all'italiana (con annessa slide) che avrebbe fatto la gioia di Sergio Leone; Anna e (Spara) Giuvann sono due ragazzi armati loro malgrado, ben differenti dalle figure temute e rispettate di Nonu Aspis, El Diavul e Lo Sconcio. Poor Italia e La Frontiera sono specchi fedeli e sagaci della faciloneria popolare nel "parlar di politica" - a Bossi & c. fischieranno le orecchie ... Dal punto di vista musicale, i DE SFROOS rivelano svariate influenze: con strumenti per lo più acustici mescolano molto bene country, cabaret, ballate e perfino buon vecchio blues (La furmiga, soprattutto, e Kamell, resoconto fedele di una post-ubriacatura, sono esempi lampanti); tuttavia, la base di partenza resta quella di sempre, l'autentica fonte inestinguibile della musica di ogni latitudine: la tradizione popolare. Ragazzi, che ne direste di venire qualche volta a suonare dalle nostre parti? Io ci sarò!

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