La Sinfonia Fantastica di H.Berlioz (1803-1869)

Composta nel 1830, fu riveduta dall'autore negli anni successivi. Parlare di questa sinfonia richiede inevitabilmente di introdurre due concetti basilari: la "musica a programma" e l'"idèe fixe"; e ci impone inoltre di dare alcune notizie biografiche di colui che è stato sicuramente il più originale, se non il più importante, compositore del primo Romanticismo musicale.
Francese dell'Isère, ci ha lasciato le più importanti notizie della sua vita e del suo percorso artistico in un corposo volume di "Memoires", un'opera tutta da leggere.
Già dalla prima pagina balza fuori la stoffa, nonchè il carattere di questo musicista e scrittore eccezionale.
"Nacqui l'11 dicembre 1803, a La Cote-Saint-André, piccola cittadina della Francia, situata nel Dipartimento dell'Isère, tra Vienne, Grenoble e Lione. Nei mesi che precedettero la mia nascita, a mia madre non capitò mai di sognare, come invece era accaduto a quella di Virgilio, d'essere lì lì per mettere al mondo un ramoscello d'alloro. Per quanto dolorosa questa confessione possa essere per il mio amor proprio, sono costretto anche ad ammettere ch'ella neppure credette come Olimpia, madre di Alessandro, di portare in seno un tizzone ardente. E' un fatto alquanto straordinario, ne convengo, ma è vero. Vidi il giorno in tutta semplicità senza la comparsa di neanche uno di quei segni precursori in uso ai tempi poetici per annunciare la venuta al mondo dei predestinati alla gloria..." (dalle Memorie).
Il padre, medico, vuole fare del figlio un medico. Ma la vista del sangue e dei cadaveri nella sala anatomica terrorizza il giovane Hector; non così la musica, da cui si sente irresistibilmente attratto. Di nascosto riesce a prendere le prime lezioni, trascurando gli studi di medicina, e mettendosi così subito in rotta di collisione con il padre e la madre.
La prima passione amorosa, esperienza a sentire lui "crudele", è per una ragazzina dalle "scarpette rosa", Estella Duboeuf. La perde poi di vista e la rivedrà dopo 48 anni. Lui le dice di essere ancora innamorato: ma Estella ormai vecchia, madre e forse nonna, assennatamente gli dice di lasciar perdere.
Ammesso al Conservatorio di Parigi riesce immediatamente per le sue idee e il suo carattere scontroso a farsi odiare da Cherubini, celebre compositore, per motivi più che banali. Cherubini era appena stato nominato Direttore e per sigillare questa sua nomina volle subito dar prova di autoritarismo. Non stava bene che l'ingresso alla scuola avvenisse per i due sessi dalla stessa entrata. Due erano le porte d'ingresso del Conservatorio e ovviamente differenziata doveva essere l'entrata. Berlioz sbadatamente un giorno entra dall'ingresso riservato alle signorine, ed è subito scontro con il Direttore.
Il cattivo rapporto con la famiglia lo costringe a condurre una vita dura, da "boheme". Berlioz ha ormai 27 anni e qualche provento gli viene solo dalla pubblicazione di articoli di critica, sempre molto impegnata e attenta, sul "Journal des debats". Ed è proprio in questo momento duro della sua vita che sbarca in Francia, proveniente dall'Inghilterra, una compagnia di attori, che recitano Shakespeare. Tra questi c'è Hariette Smithson, la donna della Sinfonia fantastica. Hariette come attrice non vale un granchè, ma Berlioz, manco a dirlo, se ne innamora subito perdutamente. E' una relazione molto tormentata, soprattutto per la gelosia che Berlioz nutre per i colleghi dell'amata. Ogni abbraccio a Hariette sul palcoscenico, contemplato nel copione, è per quest'uomo, che se ne sta dietro le quinte, una pugnalata tremenda. La relazione va avanti tra alti e bassi, fino a giungere a rottura completa.
E la terza donna della sua vita arriva nella persona di Camille Moke, una brava pianista. E' subito passione travolgente! Berlioz sta per partire per l'Italia in quanto vincitore del prestigioso concorso Prix de Rome, nonostante ciò vuole suggellare questo amore e lo fa con un affrettato fidanzamento. A Roma però non riceve più notizie dalla sua fidanzata. Finchè un giorno viene a saper che la sua amata Camille si è sposata con Camille Pleyel, celebre costruttore di pianoforti. Rassegnarsi ai fatti! Per un personaggio come lui è impensabile. Pensa subito di ritornare a Parigi, uccidere i due novelli sposi, la madre di lei, ...e infine cosa c'è di meglio di un suicidio in tutta regola? Ma giunto a Nizza, cambia idea, e, se Hariette lo vorrà, pensa di ritornare da lei e di sposarla. Riesce nel suo intento. Crudelmente un giornale inglese dell'epoca riporta in un trafiletto "... Miss Smithson si è sposata... Confidiamo che il matrimonio assicurerà la felicità di un'amabile giovane donna, e ci assicurerà a nostra volta dal pericolo di una ricomparsa sulle scene inglesi".
Le miserie della vita quotidiana fanno scendere Berlioz dall'Olimpo in cui viveva come artista, ed inevitabile è lo scontro che il suo matrimonio incontra con la dura realtà. I rapporti tra i due si deteriorano sempre di più. Hariette morirà pochi anni dopo alcolizzata.
Berlioz sposerà ancora una cantante spagnola, Maria Recio.
Infine tra vicende alterne, tra cui la perdita di un figlio, sopravvive fino al 1869.
***
Il 5 dicembre 1830, quando ebbe luogo la prima esecuzione della Sinfonia, Berlioz fece distribuire tra gli ascoltatori un foglio contenente il programma della sua opera. Questo allo scopo di facilitare l'ascolto e per guidare il pubblico nella comprensione dell'opera. Tentativi del genere di guidare l'ascoltatore erano già stati fatti da compositori precedenti, e costituiscono quella che è detta "musica a programma". Tanto per chiarirci, basta pensare alle note di accompagnamento delle "4 stagioni" di A.Vivaldi. La "musica a programma" trovò feroci oppositori tra musicisti e critici tedeschi tra cui Schumann e Hanslick, che tout court la definirono una pagliacciata. Schumann stesso scrisse: "... I Tedeschi fanno a meno di queste ciarlatanate... Il Tedesco, spirito delicato, non vuole essere guidato così grossolanamente nei suoi pensieri."
Comunque sia Berlioz volle mettere nero su bianco ciò che voleva descrivere con la sua musica, e difatti inventò per la sua sinfonia anche un sottotitolo "Episodi della vita di un artista" che fa riferimento ad un'opera letteraria abbastanza conosciuta in quel periodo, "Le confessioni di un oppiomane" di Thomas de Quincey. In quest'opera veniva posta nell'oppio la sorgente ispiratrice dell'artista, sia letterato, che musicista. Oggi verrebbe definita "Opera psichedelica".
La "Fantastica" è composta in 5 movimenti, il cui tema venne così spiegato da Berlioz nel suo "programma".
1. REVERIES. PASSIONS
Egli (l'artista) ricorda da principio quello strano sentimento dell'anima, quell'angoscia, quel tumulto di passione, quelle gioie ineffabili che provò alla vista della donna amata (Hariette); poi l'amore dirompente che ella gli ispirò immediatamente.
2. UN BAL
Egli ritrova l'amata in un ballo (valzer) nel mezzo del tumulto di una festa.
3. SCENE AUX CHAMPS
Una sera d'estate in campagna, due pastori eseguono un duo pastorale, un Ranz de Vaches... stormire di alberi... il cuore dell'artista si calma... ma il ricordo dell'amata ritorna e l'artista è ripreso da batticuore... tristi presentimenti nel suo cuore... forse l'amata lo tradisce. Si fa sera... il sole scompare dietro le colline... rumore di tuono in lontananza.
4. MARCHE AU SUPPLICE
Nel sogno egli uccide l'amante che l'ha tradito... viene condannato a morte e condotto alla ghigliottina. Una marcia funebre accompagna il condannato al patibolo, ora brillante ora solenne... alla fine ricompare l'amata, ma la lama sta per scendere sulla nuca del condannato...
5. SONGE D'UNE NUIT DU SABBAT
L'artista si vede a un Sabbat, in un'orgia di streghe, mostri e altri esseri immondi, che sono intervenuti al suo funerale. Ricompare l'amata (sempre, come vedremo, sotto forma di un leit motiv), ma la sua immagine non è più eterea, stilnovistica. E' bensì una donna volgare, mefistofelica, che entra in scena e partecipa alla danza infernale. Si sentono campane a morto,... e infine il Dies irae, rappresentato in modo grottesco, se non burlesco, che si eleva da quegli spiriti estremamente eccitati. Si è in una scena di grande onirismo.
Dicevo prima che l'amata è sempre presente, nei vari movimenti, come l"idèe fixe". E' questo un motivetto semplice, anche facile da tenere a memoria, uno di quei motivi che al mattino uno fischia mentre si rade, e che deve facilmente essere riconosciuto nell'ambito della composizione sinfonica. L'artista, quando introduce tale motivo, lo fa per riportare l'ascoltatore a pensare alla donna amata. E' questo un procedimento molto seguito dai musicisti romantici, basti pensare a Wagner. La curiosità è che questo motivetto viene eseguito genialmente in modo diverso a secondo delle occasioni: in modo nobile e appassionato nei movimenti iniziali, nella scena cioè dell'incontro, del ballo o in campagna; in modo sguaiato e grottesco nella scena del supplizio e nel sabba. A riprova di ciò voglio evidenziare anche il cambio di strumenti che lo eseguono; gli archi nei momenti più idilliaci; il clarinetto, strumento romantico per eccellenza, capace anche di produrre suoni ignobili in modo sguaiato, nei movimenti finali.
Voglio ancora aggiungere due parole sull'architettura della composizione, mirabile nella sua "asimmetricità". Cinque movimenti sono infatti già un'anomalia. Quattro erano e dovevano essere i movimenti della sinfonia nel periodo classico. Manca inoltre anche l'omogeneità tra i cinque movimenti, quella omogeneità che invece era (tanto per intenderci) basilare nelle sinfonie di Haydn e Mozart. E dire, come afferma J.H.Elliot, che fino al termine del terzo movimento, Berlioz dà l'impressione di sapersi controllare, di procedere cioè sui binari della più perfetta classicità. Ma con il quarto movimento, la "Marche au supplice", i suoi occhi si riempiono di sangue ed egli cade beffardamente nell'isterismo e nel grottesco.

Enne. ci.

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DISCOGRAFIA
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IGOR MARKEVITCH DG 447406-2
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