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Scheda Progetto

BIRMANIA

agg.

01/06/2010

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Sostengono la scolarizzazione di bambini e ragazzi
a diversi gradi di istruzione
in zone rurali molto povere e prive di infrastrutture.
Sostengono anche le spese per le cure mediche di ragazzi affetti da HIV.


Chi le segue sul territorio:

Padre Vincent: segue i ragazzi della provincia di Pyay
Padre Gabriel: coordina due gruppi
- la comunità di Suor Martha,
- la comunità di Suor Cecilia.
Padre James: adozione per gruppi di ragazzi


Quanto durano: può essere un impegno a lunga scadenza, che richiede però anche una certa flessibilità. Infatti, si spera che i bambini ed i ragazzi completino il loro ciclo di studi (anche universitari); talvolta però possono verificarsi abbandoni per insuccesso scolastico o necessità familiari. Pertanto l'abbinamento adottato-padrino non è sempre esclusivo, e a volte ci si trova nella situazione di proporre un'adozione nuova in sostituzione di quella terminata; questo fatto non è negativo perché permette di mantenere una certa continuità nel sostegno di una realtà davvero drammatica.

Quanto costano: 120 euro all'anno.

A cosa si provvede: a sostenere in generale tutte le spese per l'istruzione, alle quali le famiglie non riuscirebbero da sole a far fronte, tenendo presente che il livello di povertà è altissimo.

Come si comunica: la comunicazione avviene tramite lettere scritte dai ragazzi ai loro padrini una volta l'anno; queste lettere sono scritte in birmano ma riportano la traduzione inglese, fatta dal referente in loco; quando arrivano in Italia, la Segreteria dell'Associazione si occupa della traduzione. Viceversa, i padrini possono scrivere e consegnare le lettere alla Segreteria dell'Associazione (meglio se in inglese, altrimenti anche in questo caso la nostra Segreteria si occuperà della traduzione).
Si precisa che le lettere inviate dagli adottati non sono particolarmente varie ed hanno sempre un tono piuttosto formale; questo è dovuto da un lato alla censura molto forte attuata dal governo, per cui c'è sempre il rischio che finiscano nelle mani sbagliate, ma anche all'indole del popolo birmano, che considera la discrezione come un segno di rispetto. Peraltro, data la situazione politica, i Birmani hanno una grande difficoltà ad esprimere ciò che pensano, essendo da sempre abituati a non farlo.

 

 

Se ci potete leggere sul Web è grazie al Progetto Associazioni del Comune di Torino

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