In.Progress

Associazione
per un'Italia dei cittadini

"nessuno può essere libero al posto tuo"

Dopo le elezioni del 27 marzo 1994 In.Progress è stata impegnata nel difficile compito di gestire il "day after" della sinistra italiana. Ecco alcuni esempi del nostro lavoro di allora.

Appello agli elettori progressisti

Siamo un gruppo di elettori torinesi. Abbiamo condotto una campagna elettorale unitaria per i progressisti. Per tutti i progressisti, senza distinzioni di partito. Ora siamo molto scontenti. Scontenti per il risultato, ma ancor più per il modo in cui si affronta il dopo-elezioni. Nel nostro "quartier generale" non si rendono conto che noi li abbiamo votati perchè si sono presentati come una unica alleanza progressista. Ora non possono tornare a dividersi come se nulla fosse successo. Abbiamo molte idee su come fare opposizione a un regime che non promette nulla di buono, ma sarà tutto inutile se "dall'alto" non arriveranno segnali forti di unità dei progressisti. Per questo vogliamo inviare una lettera ai deputati eletti in provincia di Torino.

Abbiamo bisogno della tua firma.


Abbiamo perso le elezioni,
ora vediamo di non perdere la testa.

PROGRESSISTI
Firma anche tu
la lettera da inviare
ai deputati progressisti
di Torino



Da un documento organizzativo di In.Progress (15 aprile 1994)

La possibilità che un numero sempre maggiore di cittadini riconosca i progressisti come una forza autorevole e credibile dipende sia dall'attività che si sarà in grado di compiere "alla base", per conquistare nuovi elettori, sia dai segnali che arriveranno "dall'alto", dagli eletti, dai partiti e dagli opinion-maker della sinistra. Riteniamo illusorio che la rivincita da questa sconfitta elettorale possa nascere solo da una intensa attività politica di base. E' altrettanto illusorio sperare che qualche miracolosa presa di posizione dei leader della sinistra o qualche nuovo esperimento sul piano organizzativo possa trasformare la scena in modo decisivo.
[...]
E' nostra profonda convinzione che non solo la struttura organizzativa tradizionale dei partiti (internamente più o meno omogenei e poi disomogenei verso l'esterno lungo una divisione destra/sinistra) sia ormai inadeguata, ma anche che il modello stesso dei rapporti che li lega (andare alle elezioni insieme a quelli con cui si é d'accordo su tutto o quasi e poi mettersi d'accordo dopo con gli altri) debba considerarsi sorpassato. Un modello vincente di organizzazione deve probabilmente riuscire ad articolarsi su due livelli. Il primo livello é quello tradizionale dei partiti (con un apparato proprio, un programma specifico e diverso da quello degli altri). In questo campo bisogna sfruttare al massimo i vantaggi dell'innovazione politica, senza aspettarsi miracoli perchè come si é visto esistono limiti difficili da superare. Un secondo livello é quello di una sorta di federazione alla quale aderiscono i partiti progressisti, ma anche i gruppi di base come il nostro, i singoli individui e in una prospettiva che si spera il più vicina possibile anche partiti e gruppi dellĠalleanza di centro. Questa federazione deve avere propri organismi dirigenti, autonomi da quelli dei partiti che la compongono (che naturalmente sono liberi di uscire dallĠalleanza se non li riconoscono più). Questi apparati devono avere caratteristiche tali da rendere evidente la rottura con il passato e tendenzialmente devono coincidere con gli appartenenti al governo ombra. Quest'ultima condizione esclude che, in una prima fase, possano appartenere solo alla sinistra.
Il leader di questa federazione dovrebbe essere anche il candidato a premier. La federazione dovrebbe avere un programma costituito necessariamente dal minimo comune multiplo dei programmi degli aderenti, il che non é poco. Su temi quali la riforma dellĠinformazione, la garanzia della trasparenza di mercato, la lotta alla mafia e alle sette massoniche, la tutela degli strati più deboli della popolazione (poveri ma soprattutto anziani), l'integrazione razziale, la lotta all'evasione fiscale, esiste già una sostanziale convergenza fra sinistra e centro.
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Ultimo aggiornamento: 8 Marzo 1996