Come si diventa
Accompagnatore Naturalistico |
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Per esercitare la professione di Accompagnatore Naturalistico occorre essere iscritti negli appositi elenchi degli idonei tenuti presso le Amministrazioni Provinciali del Piemonte. Per ottenere l’iscrizione in questi elenchi occorre frequentare un corso di formazione professionale con frequenza obbligatoria le cui modalità di svolgimento sono stabilite da apposito regolamento regionale. Il regolamento regionale dei corsi fissa un minimo di 150 ore per i corsi ed elenca una serie di materie tra cui: tecniche professionali, legislazione turistica, responsabilità giuridica, geologia, botanica, zoologia, sicurezza e pronto soccorso. I corsi prevedono di norma lezioni in aula e escursioni sul territorio di specializzazione. Per essere ammessi al corso occorre avere compiuto il 18° anno di età e possedere il diploma di licenza media, a meno di specifiche richieste dall'ente organizzatore. Spesso, l’ammissione ai corsi è subordinata al superamento di un esame, appunto, "di ammissione". Terminato il corso, l’aspirante Accompagnatore Naturalistico deve superare un esame finale che comprende di norma una prova scritta ed una orale riguardanti i temi del corso e le caratteristiche ambientali del territorio di specializzazione. |
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Dopo il superamento dell’esame si ottiene dall’ente di formazione l’attestato di idoneità professionale che deve essere consegnato alla Provincia di appartenenza per il rilascio del "patentino". Su questo tesserino sono
indicati i dati personali e le zone di specializzazione.
I corsi non hanno una scadenza né un’ubicazione certa e ricorrente. Diversi Enti di formazione o Enti pubblici propongono i corsi ed è compito degli Assessorati al Turismo della Regione e della Provincia autorizzarli in base all’aderenza ai regolamenti alle capacità di reperimento dei finanziamenti e dell’effettiva esigenza di formazione professionale esistenti nell’area in cui si è richiesto il corso. Ciononostante risulta spesso difficile avere un quadro dei corsi approvati e, quindi, fornire informazioni in tempo reale a chi fosse interessato.
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Chiunque svolga l’attività di Accompagnatore Naturalistico senza la prescritta autorizzazione è punito con un’ammenda da lire 100.000 a lire 300.000. Le caratteristiche dell’Accompagnatore Naturalistico 
L’Accompagnatore Naturalistico così come le altre figure simili create nelle altre Regioni, è una figura professionale turistica di tipo "Culturale", citando una recente definizione del Coordinamento degli Assessorati al Turismo delle Regioni. Il suo mestiere è cioè la divulgazione ambientale e naturalistica. Il suo lavoro non è tanto accompagnare persone nei boschi o sulle montagne, quanto spiegare le caratteristiche dell’ambiente naturale e le sue trasformazioni o degenerazioni operate dall’Uomo. E’ una figura ben distinta quindi dalla Guida Alpina che è figura di tipo "sportivo", a cui i clienti si affidano per ricercare maggiore sicurezza in montagna. L’Accompagnatore Naturalistico lavora spesso nei Parchi Naturali, regionali e nazionali. Alcuni parchi, in conformità a quanto prescrive la legge 394/91 sui Parchi, hanno specializzato gli Accompagnatori Naturalistici specializzati nel proprio territorio sottoponendoli a ulteriori corsi o esami ed attribuendo loro anche la qualifica di "Guida del Parco". L’Accompagnatore Naturalistico e il volontariato
L’Accompagnatore Naturalistico è un professionista che svolge appunto "una professione". Spesso si incontrano altre figure che si occupano di divulgazione ambientale: Guardie Ecologiche Volontarie, Accompagnatori del CAI, Operatori delle Associazioni Ambientaliste (Lega Ambiente, WWF, Pro Natura etc.), Animatori di varie associazioni. Tutte queste figure non sono "professionisti". Devono operare senza percepire retribuzioni a puro scopo volontario per i soci delle proprie associazioni o a nome dei propri enti; oppure per altri utenti ma senza percepire emolumenti. In caso contrario esercitano abusivamente la professione di Accompagnatore Naturalistico incappando nelle sanzioni previste dalla legge. Occorre anche ricordare che non esiste nessuna altra figura turistica che si occupi di divulgazione ambientale in Piemonte riconosciuta dalla legge al di fuori dell’Accompagnatore Naturalistico. Anche l’Educatore Ambientale non esiste per la legge. Si tratta di una definizione professionale fittizia intorno alla quale ruota un ampio dibattito teorico. L’Accompagnatore naturalistico svolge comunque, da tempo, anche funzione di Educatore Ambientale, affiancando il corpo docente nei programmi rivolti agli studenti o tendendo corsi di aggiornamento per gli insegnanti stessi.
L’Accompagnatore Naturalistico può operare in tutto il territorio regionale ma è specializzato, per maggior tutela dei clienti, su aree specifiche: Alpi cuneesi, Pinerolese, Valle di Susa e Sangone, Basso Canavese, Gran Paradiso, Astigiano, Roero, Appennino alessandrino, Vercellese, Valli ossolane, Novarese.
L’Accompagnatore naturalistico può accompagnare a piedi in ogni genere di territorio, ma le caratteristiche e la formazione della figura pongono delle limitazioni "indirette". Non può accompagnare in montagna su terreno innevato. Non può accompagnare su percorsi che richiedano l’utilizzo delle mani per la progressione. Non può svolgere accompagnamenti di tipo "alpinistico" e non può accedere ad ambienti in cui occorra per la progressione una specifica attrezzatura alpinistica: quale corde, piccozze, ramponi. Non può accompagnare in ambienti ipogei naturali. Inoltre, non può invadere il terreno di competenza delle Guide Turistiche. Non può cioè accompagnare in monumenti storici ed artistici, musei d’arte e pinacoteche. Nemmeno può invadere il campo delle Agenzie di viaggio e Turismo organizzando ed offrendo pacchetti turistici completi di servizi turistici (pranzo in ristoranti, trasporti, pernottamenti etc.) |
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