Scuole
del pinerolese
Un
importante contenzioso sull’esercizio del diritto di indire Le assemblee da
parte dei delegati eletti nelle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU)
Un
po’ di storia
8/9
ottobre 2001
Diversi delegati sindacali della CUB Scuola, eletti nelle RSU delle scuole del
pinerolese, chiedono un’assemblea sindacale in orario di servizio per
trattare della legge finanziaria rispetto alla scuola e delle iniziative di
mobilitazione che si stanno sviluppando. Si sono risolti a chiedere
l’assemblea come rappresentanti sindacali della CUB/Scuola anche a causa del
diniego dei delegati RSU degli altri sindacati rispetto alla proposta di
indire congiuntamente un’assemblea su questi temi.
10/13
ottobre 2001 I
Dirigenti Scolastici delle scuole interessate
non autorizzano l’assemblea sostenendo:
che il diritto di assemblea è riservato ai sindacati maggiormente rappresentativi e alla RSU nel suo complesso;
che, in ogni caso, le assemblee possono essere tenute solo a livello di singola scuola.
5
novembre 2001
La CUB Scuola presenta al
Tribunale di Pinerolo ricorso avverso i provvedimenti adottati dai dirigenti
scolastici che non hanno autorizzato l’assemblea. La CUB Scuola sostiene,
infatti, in conformità anche a diverse sentenze che confermano questa tesi,
che i delegati eletti dai lavoratori hanno, tutti e singolarmente, il diritto
di indire assemblee sindacali.
L’udienza
è stata fissata per lunedì 26 novembre.
20
novembre 2001
Ventidue Dirigenti Scolastici del pinerolese, con
il sostegno del
responsabile dirigenti scolastici della CGIL Scuola di Torino, hanno mandato
alle organizzazioni sindacali, alle scuole della provincia di Torino e
pubblicato sulla rete Intranet del Ministero dell’Istruzione Università e
Ricerca una lettera di solidarietà ai colleghi
convocati in giudizio
La
solidarietà è un sentimento lodevole e nulla abbiamo da ridire nel merito.
Va, però, rilevato che i ventidue dirigenti scolastici fanno, nella lettera
in questione, delle affermazioni che non condividiamo
Ne
riportiamo alcune:
I
dirigenti scolastici “ritengono che sarebbe sbagliato e scorretto
prescindere dal disposto dei contratti, che garantiscono un esercizio ampio e
democratico dei diritti sindacali”
In
primo luogo, se è sbagliato prescindere dai contratti, ancora di più
dovrebbe esserlo il prescindere dalla Legge 300 (Statuto dei Lavoratori) e
dal CCNQuadro sulla Rappresentanza
nelle Pubbliche Amministrazioni sulla cui base la CUB Scuola ritiene
che il diritto di indire l'assemblea spetti al singolo delegato RSU. Si deve,
inoltre, tenere conto del fatto che ogni delegato, e quindi anche quelli della
CUB Scuola, è stato eletto democraticamente dai lavoratori e non si vede
perché non debba godere di un diritto riconosciuto ai delegati dei sindacati
“maggiormente rappresentativi”.
I
ventidue dirigenti scolastici proseguono affermando che:
“esprimono
il loro dissenso nei confronti di chi – da una posizione di netta minoranza
a livello nazionale – da un lato rifiuta la logica e la procedura della
contrattazione sindacale, dall’altro poi pretende di far valere il proprio
punto di vista come se fosse maggioritario”
La
questione posta dalla CUB Scuola non ha nulla a che vedere con maggioranze e
minoranze, ma riguarda l’esercizio di diritti che, in quanto tali, non sono,
o, meglio, non dovrebbero essere, monopolio di nessuna maggioranza o
minoranza. Su un problema come quello delle libertà sindacali, inoltre, non
riteniamo che il giudizio più equilibrato possa essere quello di persone che,
lo abbiano chiaro o meno, sono una controparte.
I
dirigenti scolastici, inoltre, affermano che
“in
particolare rifiutano la logica di trasferire nelle aule di tribunale una
tematica che può e deve essere oggetto di dibattito tra i lavoratori e di
contrattazione tra le organizzazioni sindacali e la parte governativa”
A
nostro avviso pare singolare che dei Dirigenti considerino inappropriato un
Tribunale per risolvere una controversia riguardante il Diritto del Lavoro
mentre considerano normale decidere su questo stesso diritto a partire da una
propria interpretazione della normativa sui diritti sindacali.
Alleghiamo:
Per
la CUB Scuola
Cosimo
Scarinzi
Per
chiarimenti ci si può porre in relazione con:
Umberto
Ottone 0121397571
Cosimo
Scarinzi 3479344825
Allegato 1
CUB SCUOLA
FEDERAZIONE PROVINCIALE DI TORINO
Telefax: 011/282929
e mail: cubscuola.torino@tin.it
http:/ / www.arpnet.it/
fls
Ai dirigenti scolastici del Pinerolese che hanno
sottoscritto un documento in merito ad un ricorso presentato dalla CUB/Scuola
per non aver potuto svolgere assemblee sindacali
Comprendiamo i sentimenti che nutrite nei confronti dei
proff. Manavella ed Ughetto che, per molti di voi, e per alcuni di noi, non sono
solo colleghi ma anche amici, e condividiamo i giudizi positivi che esprimete
sul loro conto. Effettivamente, come voi dite, i proff. Manavella ed Ughetto si
sono attenuti alle norme contrattuali. Ma se affermate “che
sarebbe sbagliato e scorretto prescindere dal disposto dei contratti”, a
maggior ragione dovreste convenire che non si può prescindere dalla L.300/70
(Statuto dei Lavoratori) e dal “CCNQuadro sulle modalità di utilizzo dei
distacchi, aspettative e permessi nonché delle altre prerogative sindacali”
(che, peraltro, sono norme di livello superiore rispetto ai contratti di
comparto) che dispongono che il diritto di indire assemblee spetta ai componenti
delle RSU.
In
un Paese civile come il nostro, le questioni controverse non si risolvono in una
riunione condominiale, né in un collegio docenti, né in un’assemblea
sindacale, e tanto meno in una piazza “virtuale” come la rete intranet del
MIUR, ma ricorrendo ad un organo “terzo” e “indipendente” come la
magistratura.
Quando CGIL, CISL, UIL e SNALS firmarono,
nella scorsa primavera, un contratto-scuola in cui si stabiliva che le assemblee
sindacali devono essere convocate congiuntamente dai membri della RSU, la
CUB-Scuola ritenne allora, e continua a ritenere oggi, tali disposizioni
illegittime, perché contrastanti con quelle di legge contenute nello “Statuto
dei lavoratori”. Ritenere illegittime certe disposizioni contrattuali non
significa condannare chi le rispetta. La CUB-Scuola è un sindacato legittimato
a svolgere attività sindacale, che consiste nella possibilità di convocare
assemblee, manifestare i propri convincimenti, fare proselitismo, ecc. Le regole
stabilite dal Ministro e dai sindacati CGIL, CISL, UIL e SNALS sostanzialmente
subordinano l’esercizio delle prerogative sindacali della CUB-Scuola alla
disponibilità di altri soggetti sindacali. In altre parole, secondo tali
regole, i rappresentanti sindacali della CUB-Scuola potrebbero convocare
assemblee, far conoscere ai lavoratori le loro idee e intraprendere qualsiasi
altra iniziativa solamente con il consenso dei rappresentanti sindacali eletti
nelle liste di altri sindacati. Pertanto è sorprendente che voi affermiate che
i contratti “garantiscono un esercizio
ampio e democratico dei diritti sindacali” e che la questione da noi
sollevata (le libertà sindacali) debba
“essere oggetto di dibattito tra i lavoratori” quando negate la
condizione minima per discuterne, cioè la possibilità che tutte le componenti
all’interno della RSU (anche la minoranza qualora fosse impedita dalla
maggioranza) possano far conoscere ai lavoratori le proprie posizioni.
All’inizio del mese di ottobre, i
rappresentanti sindacali della CUB-Scuola del Pinerolese hanno chiesto ai
rappresentanti sindacali eletti nelle liste degli altri sindacati di convocare
insieme un’assemblea unitaria per discutere della Finanziaria e tentare di
organizzare comuni iniziative di mobilitazione. La richiesta è stata respinta
dalla stragrande maggioranza dei rappresentanti sindacali eletti nelle liste
degli altri sindacati, cosicché i rappresentanti sindacali della CUB-Scuola
hanno agito autonomamente, incorrendo però nell’impedimento allo svolgimento
dell’assemblea posto da quei dirigenti scolastici che hanno applicato le norme
contrattuali.
La vostra presa di posizione pubblica è
umanamente comprensibile, ma appare inopportuna ed irriguardosa. Che titoli e
competenze avete per esprimervi nel merito di una controversia? Volete
sostituirvi alla magistratura? Avete il diritto di contestare un legittimo
ricorso di un sindacato in nome della simpatia e della stima che nutrite nei
confronti di due dei soggetti in causa? Nel vostro proclama scrivete che la CUB/Scuola
“da un lato rifiuta la logica e la
procedura della contrattazione sindacale, dall’altro poi pretende di far
valere il proprio punto di vista come se fosse maggioritario". Se fosse
come dite, la CUB/Scuola non sarebbe un’organizzazione sindacale che ha
presentato liste alle elezioni per le RSU. E’ vero, piuttosto, che la CUB/Scuola
rifiuta della contrattazione la logica di una concertazione che ha prodotto
precarietà e ridotto salari e diritti e che nella contrattazione d’istituto i
rappresentanti sindacali della CUB/Scuola hanno oggettivamente una posizione
diversa dalla vostra: loro rappresentano i lavoratori, voi siete la controparte.
La CUB/Scuola non “pretende di far
valere il proprio punto di vista come se fosse maggioritario”, ma una
organizzazione sindacale che vuole far valere la legge e il CCNQuadro citati
all’inizio. Se poi voi considerate le norme di legge dei semplici “punti di
vista”, questo è un altro problema. La CUB/Scuola è una organizzazione
sindacale che difende dei diritti lesi non dai dirigenti scolastici, coinvolti
loro malgrado nella vicenda, ma da norme “sciagurate” sottoscritte dal
Ministro e dai sindacati CGIL, CISL, UIL e SNALS.
I rappresentanti sindacali ed i militanti
della CUB-Scuola attendono con serenità il giudizio della magistratura e
rispetteranno la sua decisione, qualunque essa sia, perché il loro intento è
di risolvere nei modi corretti una questione controversa. Ma sono sconcertati
nel vedere che su un problema così delicato si intervenga nei modi e coi toni
da voi usati quando ancora la magistratura non si è pronunciata e preoccupati
nel constatare che da parte di così tanti dirigenti scolastici non ci sia alcun
rispetto per i diritti di chi rappresenta i lavoratori delle loro scuole.
Pinerolo,
21 novembre 2001
Umberto
Ottone
(Coordinatore
della CUB/Scuola per la zona di Pinerolo)
Enrico
Lanza
(Presidente
dell’Associazione Lavoratori Pinerolesi – CUB)
Allegato 2
Ai
Dirigenti scolastici degli Istituti della Provincia di Torino
Alle
Organizzazioni Sindacali della Scuola
Alla
Rete Pinerolese
Alla
Direzione Regionale Scuole Piemonte
Al
Provveditorato agli studi di Torino
I
sottoscritti Dirigenti scolastici
del Pinerolese, venuti a conoscenza del fatto che
l’organizzazione sindacale CUB di Pinerolo ha denunciato al giudice del
lavoro per comportamento antisindacale due colleghi
(Pier Franco Manavella
-
I.C. di Cavour- e Mauro Ughetto - S.M.S.
Via dei Rochis di Pinerolo ) per non avere autorizzato una assemblea
territoriale del personale della scuola richiesta da parte di
rappresentanti Cub delle RSU di
Istituto ( due nel primo caso, uno nel secondo)
Pinerolo
20/11/2001
Amico
Maria F. |
I.C.
Villar Perosa |
Armand
–Hugon Marco |
I.C.
Luserna San Giovanni |
Badariotti
Fiorella |
I.C.
Villafranca P.te |
Bassani
Piero |
S.M.S.
“Brignone” Pinerolo |
Candellero
Margherita |
I.C.
None |
Cordero
Maria |
I.C.
Airasca |
Drago
Margherita |
I
Circolo Pinerolo |
Furlan
Renzo |
I.C.
Perosa Argentina |
Gallina
Laura |
IV
Circolo Pinerolo |
Gottero
Fulvio |
I.I.S.
“Alberti” Luserna San Giovanni |
Grabbi
Loredana |
I.I.S.
“Porro” Pinerolo |
Imberti
Pier Antonio |
I.C.
Vigone |
Leo
Gaetano |
Liceo
Scientifico “Curie” Pinerolo |
Merlone
Rinaldo |
I.P.S.S.A.R.
“Prever” Pinerolo |
Michelis
Ezio |
III
Circolo Pinerolo |
Palmero
Ugo |
II
Circolo Pinerolo |
Peyrot
Bruna |
I.C.
Torre Pellice |
Salvai
Elio |
Liceo
“Porporato” Pinerolo |
Speziale
Paolo |
I.C.
Cumiana |
Tarditi
Mario |
I.C.
Bricherasio |
Zanzottera
Carlo |
ITCG
“Buniva” Pinerolo |
Zoia
Emanuela |
Direzione
Didattica Vinovo |
Al
presente documento e’ pervenuta l’adesione di Ignazio Sarlo , Dirigente
scolastico della Scuola Media di Venaria, responsabile dirigenti scolastici
della CGIL Scuola di Torino.