Lettera aperta al movimento antiglobalizzazione.

 

L’irrigidimento del Governo Berlusconi degli ultimi giorni, con la chiusura anche della Stazione di Brignole e la sospensione del trattato di Schengen, che si vanno a sommare alle misure già predisposte e che hanno reso Genova una città a diritti sospesi, è un segnale politico che va interpretato e analizzato.

Il centro destra ha evidentemente deciso di non rimanere solo sulla difensiva ma di passare decisamente all’attacco.

In questa ottica schernisce le parti sociali col buco di bilancio, presenta un DPEF in piena sintonia con le necessità di Confindustria, si predispone a utilizzare la riforma federalista realizzata dal centrosninistra per varare la devolution ecc. ecc.

Rendere quindi la vicenda del G8 un problema di ordine pubblico e di tutela dai violenti, rientra perfettamente in questo programma di attacco che Berlusconi e il centro destra hanno elaborato.

Quello che si sta tentando di fare è far completamente scomparire i contenuti di chi non accetta la competizione globale e vuole rimuoverne i “fondamentali”.

E’ necessaria molta freddezza e determinazione nel respingere questa operazione se non vogliamo che Berlusconi, Scajola, Ruggiero & C. riescano nel loro intento. Rilanciare sui contenuti è il modo giusto per non cadere nella trappola del Governo che vuole lasciare solamente cittadinanza al confronto militare.

Questo clima e questa guerra mediatica stanno rischiando di far scomparire le ragioni e i contenuti dello sciopero generale e della manifestazione del 20 e quindi la sua piena internità al movimento.

Non aiuta in questo senso, la schizofrenica politica per cui a comportamenti sempre più radicali si associano letture politiche assai moderate : come quella di chi ha fatto dello sciopero dei metalmeccanici Cgil sul contratto un avvenimento di portata storica subordinando, ancora una volta, la propria collocazione sindacale e politica e la propria autonomia culturale ai sommovimenti interni di un sindacato che fino a ieri si era duramente contestato.

La saldatura, pericolosissima per il governo e per il capitale, tra movimento e mondo dei lavoratori rischia di saltare se il movimento nella sua interezza non comprende quale gioco sta giocando il Governo.

Immaginare la Cgil o la Fiom come il luogo politico che rilancerà con il conflitto l’affermazione delle esigenze e dei diritti dei lavoratori è non solo sbagliato, perché non corrisponde al vero, ma deviante per tutto il movimento dei lavoratori.

Oggi scendono in campo, ambiguamente, contro la globalizzazione anche quei sindacati che in questi anni hanno fatto passare tra i lavoratori le politiche del G8 ( precarizzazione, interinale, taglio delle pensioni e dei salari ecc. ) nel tentativo di occultare la loro pratica reale.

Lo sciopero generale del 20 luglio, che trova oggi una sua nuova espressione anche nello sciopero di cittadinanza di chi non ha luogo di lavoro o di chi subisce il ricatto delle nuove forme di schiavitù, eufemisticamente chiamate flessibili, e il corteo di tutto il mondo del lavoro, oltre a riportare al centro della contestazione i contenuti forti e indipendenti dei lavoratori e delle loro organizzazioni antagoniste, vorrebbero cercare anche di impedire che tutto fosse ridotto a fatto mediatico o muscolare.

Dobbiamo dunque far fallire il tentativo del Governo di criminalizzare tutto ciò che si esprime dentro la contraddizione capitale-lavoro, rilanciando la lotta contro la competizione globale, unificando il movimento dei lavoratori e preparandoci a Genova ma soprattutto al dopo Genova, perché la prospettiva del movimento non può essere limitata alle giornate, pur importanti, di luglio che non possono che essere considerate, da un movimento maturo, un passaggio per una lotta più ampia.

Da parte nostra, come sempre, la lotta alle politiche economiche e sociali del G8 continuerà nei luoghi di lavoro e a livello generale per contrastare le decisioni del Governo già preannunciate nel DPEF.

   

Cub - Confederazione Unitaria di Base                                        Slai Cobas

 

Concentramento per la manifestazione

Venerdi 20 alle ore 14

in p.zza Montano (Sampierdarena)