La finanziaria e la scuola

 

La Finanziaria 2002 si caratterizza, e non è la prima volta che questo avviene, come un meccanismo volto a tagliare le risorse per la scuola pubblica e per il pubblico impiego e a fare della contrattazione (non dimentichiamo che il contratto è in scadenza) un mero rito.

·        Retribuzione - Le risorse economiche previste andranno a coprire, con il solito prevedibile ritardo, l’inflazione programmata e in altre parole quella stabilita dal governo che, in questo modo, potrà trattare con se stesso. Dell’inflazione reale non si parla nemmeno. Peccato che, quando dobbiamo acquistare beni e servizi, noi non possiamo pretendere che il loro prezzo salga sulla base dell’inflazione programmata.

Insomma ci “propongono” l’ennesima riduzione delle nostre spettanze. Gli stipendi europei, promessici meno di un anno addietro, possono, secondo il governo, aspettare.

·        Organico – Ulteriori tagli sul turn over, tagli che negano, nei fatti, le promesse della Dama di Ferro che, quest’estate, è riuscita nell’impresa di accreditarsi come la paladina dei precari con il semplice sistema di accreditare come immissioni in ruolo per quest’anno scolastico quelle previste per due anni.

·        Organizzazione del lavoro – Prolungamento dell’orario, eliminazione degli spezzoni che saranno aggiunti all’attuale orario di servizio, non sostituzione dei colleghi assenti per meno di trenta giorni. Se sommiamo queste “riforme” al taglio dell’organico, appare evidente l’aumento dei carichi di lavoro e il degrado del servizio che si vedrà privato di risorse per le attività necessarie all’arricchimento di un’offerta formativa tanto citata quanto negletta.

·        Esami di maturità – L’abolizione delle commissioni esterne va nella direzione di quella del valore legale del titolo di studio. Le scuole parificate (l’anno scorso il 60% delle private, quest’anno, presumibilmente, l’80%) potranno vendere legalmente il titolo di studio. Per quanto riguarda la stessa scuola pubblica, questa misura prepara la riduzione dell’esame finale ad uno scrutinio bis e del diploma ad un certificato di frequenza.

Gli stessi sindacati istituzionali che hanno accettato misure analoghe senza battere ciglio ed, anzi, sovente le hanno promosse oggi solevano alcune, timide, proteste a fronte dell’aperta arroganza della Dama di Ferro e della rottura unilaterale della concertazione da parte del Governo.  

Non possiamo, però, delegare loro nulla. È necessario organizzarci per

·       Retribuzioni europee

·       La difesa dell’organico e della qualità del servizio

·        La rivendicazione del carattere pubblico della scuola.

 

SU QUESTI OBIETTIVI ORGANIZZIAMO LO SCIOPERO GENERALE DEI LAVORATORI DELLA SCUOLA

 

CUB Scuola

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