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Torino, 2
luglio 2001 COMUNICATO
STAMPA
MERCOLEDÌ 4 LUGLIO 2001
alle ore 16 PRESIDIO alla sede RAI di Torino per protestare contro il Decreto
MORATTI "ANNIENTAPRECARI DELLA SCUOLA PUBBLICA".
La signora Moratti, prima ancora di acclimatarsi
nei meandri del Ministero della Pubblica Istruzione, ha dato prova che la fama
di decisionista/aziendalista di cui gode non è immeritata. Per decreto (un
provvedimento presentato come "salva
anno scolastico", ma che in realtà non inciderà per nulla sul "regolare"
inizio dell'anno, come i docenti, gli studenti e le famiglie avranno a settembre
modo di verificare) ha dato un durissimo
colpo a migliaia di precari, molti dei quali, sulla soglia dell'assunzione a
tempo indeterminato dopo anni, a volte anche dieci, si vedranno ora scavalcati
da chi ha insegnato nelle scuole private; un altro forte
colpo è stato dato alla scuola
pubblica e al sistema delle regole e
del diritto. Contemporaneamente, il neoministro ha elargito un grosso regalo alla scuola privata e al suo sistema clientelare di
assunzione, privo di qualsivoglia norma che non sia il semplice gradimento
da parte del proprietario dell'azienda,
confessionale o laica che sia. E, mentre c'era, la Moratti ha pensato bene anche
di soddisfare una delle richieste
storiche dell'ANP, la potente corporazione
(termine che in questi ultimi tempi probabilmente perderà le connotazioni
negative che ha avuto finora) dei capi di istituto: secondo il Decreto, saranno i
dirigenti scolastici a chiamare i supplenti se entro il 31 agosto
l'Amministrazione scolastica non avrà completato gli organici. Il che comporterà,
in un solo colpo, abolizione delle
graduatorie provinciali (costruite fino ad ora sulla base di norme precise e
trasparenti), casualità nelle chiamate e
nell'opportunità di lavoro (le 30
scuole in cui fare domanda di supplenze), nonché clientelismo e discrezionalità
anche nella scuola pubblica, oltre all'equiparazione
del servizio prestato nelle scuole private a quello delle scuole statali.
Non si tratta di uno scontro fra settori del precariato, di una guerra
tra poveri, come qualcuno cerca di gabellare la questione: i precari delle
scuole private sono sovente vittime di situazioni inaccettabili, la cosa è ben
nota. Ma è altrettanto noto che le scuole private, ancorché "paritarie", spesso sono "scuole di tendenza", in cui la libertà di insegnamento dei
docenti è subordinata al Progetto educativo della singola scuola, cioè del
"privato" che l'ha
istituita. Il fatto è che, se passa la posizione del Governo, la scuola privata
diventerà un canale di reclutamento privilegiato per le assunzioni, con le
garanzie che possiamo immaginare per la libertà
di insegnamento e per il pluralismo
delle proposte educative nella scuola
pubblica.
La vita e i diritti di migliaia di precari della scuola pubblica, che
hanno conquistato il titolo per entrare in ruolo dopo aver sostenuto diversi
concorsi, effettuato molti anni di servizio, subito un'infinità di disagi, sono
affidati ad un balletto delle parti (Ministero della P.I., lobby politiche, TAR,
Consiglio di Stato), il tutto a vantaggio di chi vuole
sfasciare la scuola pubblica per garantire
finanziamenti e privilegi a quella privata e a
chi la frequenta.
Invitiamo tutti i lavoratori, della scuola e del settore privato, precari
e stabili, a mobilitarsi per respingere il Decreto Moratti, per difendere il
diritto e la scuola pubblica, perché le nomine in ruolo avvengano nei tempi e
nelle modalità previste.
Info: 3282730020
Gino
Giove, Coordinamento Provinciale CUB Scuola