Contratto europeo o contratto ministeriale?

 

Accadde dunque che il Ministro minacciasse i lavoratori della scuola promettendo misure terribili. Essi si preoccuparono fortemente e si proposero di riservarle lo stesso trattamento che aveva subito un precedente Ministro che aveva pensato di castigarli con il famigerato concorso indecente.

Accorsero allora al suo cospetto i sindacati amici e, come era loro costume, trattarono le misure promesse non per ottenere miglioramenti per i lavoratori ma per rendere più accettabili i peggioramenti e soprattutto perché temevano fosse loro tolta la concertazione che amavano teneramente.

Il Ministro sorrise e disse loro: “Ma cosa avete pensato miei prediletti? Io mi burlavo dei miei subordinati al fine di renderli più vivaci. In realtà sono pronta a concedervi quanto desiderate.”

I sindacati amici si compiacquero del suo discorso e, con lo zelo che li caratterizzava, concertarono con lei e dalla concertazione sortì quella che il buon popolo era solito chiamare l’ennesima fregatura.

L’articolo 13 della Legge Finanziaria ha provocato, appena è stato reso noto, la mobilitazione della categoria consapevole che si è di fonte ad un secco attacco alla scuola pubblica, al taglio delle retribuzioni, al licenziamento di decine di migliaia di colleghi precari.

In questi giorni i sindacati concertativi hanno trattato con il Ministro e sostengono che questa trattativa avrebbe prodotto un “alleggerimento” delle misure previste, misure tanto gravi quanto, per molti versi, impraticabili. In questo modo costoro hanno fatto passare il principio che:

1.      le risorse per le retribuzioni devono derivare dal taglio degli organici (un bell’esempio di cannibalismo sindacale e ministeriale);

2.      il prolungamento dell’orario si può accettare con il solo vincolo, scontato, della disponibilità dei colleghi a fare ore in più;

3.      aumentano i giorni di assenza del titolare di cattedra per i quali non si chiamano i supplenti;

4.      la maturità può diventare un scrutinio bis purché venga pagata qualche ora di lavoro straordinario.

Noi riteniamo che questa mediazione al ribasso sia inaccettabile.

La categoria si è mobilitata per

-          forti aumenti retributivi in paga base (le retribuzioni europee);

-          l’immissione in ruolo dei colleghi che ne hanno maturato il diritto e la difesa dell’organico;

-          la definizione di una piattaforma per il contratto, che scade quest’anno, sulla base della discussione nelle assemblee;

-          l’ottenimento di consistenti risorse per la scuola pubblica.

 

L’articolo 13 della finanziaria  va semplicemente abolito!

 

Venerdì 9 novembre

sciopero generale  della scuola

CON Manifestazione a ROMA

 

CUB SCUOLA
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