MOZIONE ASSEMBLEA SINDACALE "COPERNICO"

 

 

 

L'Assemblea sindacale del Liceo Scientifico "N. Copernico", riunitasi in data 9 aprile 2002,

esprime la propria sentita protesta in merito ai provvedimenti adottati dal MIUR relativi alla dotazione organico di istituto. In particolare stigmatizza la mancata autorizzazione di due classi (una prima e una quarta), l'ingiustificata riduzione dell'organico di due cattedre intere (matematica e fisica e filosofia e storia) e di una parziale di inglese, la legittimazione di principi che subordinano la funzionalità didattica a ragioni di miope economia e che determinano classi sempre più numerose, accorpamenti, interruzione dell'attività didattica.

 

L'Assemblea, nei propri partecipanti, decide

 

a)    di rifiutare qualsiasi proposta di orario aggiuntivo;

b)    di richiedere al Dirigente Scolastico di procedere all'assegnazione classi in maniera tempestiva anche  per espletare, con cognizione di causa, la scelta dei libri di testo;

c)     di inviare, tramite la RSU, formale lettera di protesta alla Direzione generale dell'ufficio scolastico regionale del Piemonte in merito ai provvedimenti adottati richiedendo un incontro.

 

 

La mozione è approvata con 32 voti  su 32.

 

 

 

 

Torino, 9 aprile 2002

 

 

Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca

 

I docenti del liceo sc. Statale "N. Copernico" di Torino riuniti in orario di servizio in Assemblea sindacale il 9 aprile 2002, vedendo approssimarsi la fine della Scuola e in vista degli esami conclusivi di fine anno

 

Protestano

 

contro la modifica dell’Esame di Stato, attuata mediante l'articolo 13, comma 7 della Legge finanziaria 2002, ed il decreto n. 9 del 25.01.2002, che prevede una commissione costituita da soli membri interni, salvo il presidente che avrà solamente compiti organizzativi e di coordinamento.

A nostro avviso, ciò non è accettabile in quanto la questione non può essere trattata esclusivamente dal punto di vista  delle compatibilità economiche, né può esaurirsi in  un intervento di tipo tecnico-amministrativo, per le importanti ripercussioni didattiche ed educative che comporta.

La designazione di una commissione costituita da soli membri interni rende l’esame finale una pura formalità, vanificando di fatto e in prospettiva il valore legale del titolo di studio; sono evidenti i rischi di autoreferenzialità nella valutazione finale dei livelli dei contenuti appresi, destinati in questo modo a degradarsi progressivamente; è evidente inoltre l’intento di eliminare ogni forma di controllo per quanto riguarda le istituzioni di tipo privato, con l’obiettivo di realizzare compiutamente una piena integrazione-disintegrazione delle istituzioni scolastiche in un unico sistema, regolato esclusivamente da una logica privatistica di divisione e competizione.

 

Contestano

più in generale la scelta dello strumento della legge delega per riformare il sistema scolastico. Tale modalità fa sì che il Parlamento si limiti a votare poco più di una bozza, delegando il governo ad articolarne i contenuti senza ulteriori passaggi parlamentari.

 

Chiedono

che ad una materia di tale rilevanza siano garantiti tempi e modi che consentano il pieno coinvolgimento democratico della società, del Parlamento, di chi nella scuola vive e lavora ogni giorno.

 

 

 

Torino, 9 aprile ’02

 

 

Approvato all’unanimità con 32 voti favorevoli, nessun astenuto

 

 

C.M. 16 del 19/2/2002

Prot. N.22/VM

Dotazioni organiche del personale docente del personale docente a.s. 2002/2003

……………….

Articolo 4

(Istruzione secondaria)

 

I. Al fine della piena valorizzazione dell'autonomia e della migliore qualificazione dei servizi scolastici, la determinazione delle risorse da assegnare a ciascuna istituzione è effettuata tenendo conto delle esigenze della scuola nel suo complesso, comprese le eventuali sezioni staccate, sedi coordinate  e corsi serali e di quelle  connesse  all'integrazione  degli alunni portatori di handicap.

 

2. Per l'ottimale utilizzo delle risorse, dopo la costituzione delle cattedre all'interno di ciascuna sede principale di istituto e di ciascuna sezione staccata o sede coordinata, si procede alla costituzione " di posti orario tra le diverse sedi della  stessa scuola. In presenza di docente titolare su una delle sedi sopraindicate, la titolarità va salvaguardata se nella sede stessa sia disponibile almeno  un terzo delle  ore. In presenza  di più titolari, la titolarità è assegnata sull'una o sull'altra sede in base al maggior  apporto  di orario; in caso di uguale  consistenza  oraria degli spezzoni, la titolarità va attribuita sulla sede che offre maggiori  garanzie di stabilità del posto e, in subordine, sulla sede principale. Analogamente  si procede  in assenza  di titolari.

 

3. Nei corsi serali gli eventuali posti  orario  vengono costituiti  prioritariamente  utilizzando  ore disponibili  nei  corsi  diurni  della  medesima  istituzione  scolastica.

 

4. Gli spezzoni residui dopo la formazione dei posti di cui ai commi precedenti sono utilizzati prioritariamente, ove possibile, per ricondurre fino alla concorrenza delle diciotto ore i posti d'insegnamento costituiti con orario settimanale inferiore, anche individuando moduli organizzativi diversi da quelli previsti dai decreti costitutivi delle cattedre, purché sia salvaguardata l'unitarietà dell'insegnamento di ciascuna disciplina.

 

5. Qualora   gli spezzoni  residui non possano essere utilizzati secondo le modalità di cui ai commi  precedenti, si procede alla fase associativa per la costituzione di posti di insegnamento tra istituzioni  scolastiche  autonome secondo  la normativa  attualmente   in  vigore.

 

6. Prima di procedere alle assunzioni a tempo determinato di propria competenza, i dirigenti scolastici, fatte salve le priorità indicate ai commi precedenti, attribuiscono ai docenti in servizio nell'istituzione, con il loro consenso, ore aggiuntive di insegnamento oltre l'orario obbligatorio, fino ad un massimo di 24 ore settimanali.

 

7. A decorrere dall'anno scolastico 2002/2003, sono disapplicate le disposizioni di cui al decreto 3 aprile 2000, n. 105, concernente l'attuazione dell'organico funzionale in un numero limitato di istituzioni scolastiche dell'istruzione secondaria. La dotazione organica delle istituzioni scolastiche interessate viene gradualmente ricondotta nella configurazione originaria in relazione alle disponibilità di posti vacanti; tali posti vengono soppressi se non coperti da docenti titolari e sono resi indisponibili per le operazioni di mobilità.

 

 (Grassetto di Franco Martino RSU Itis Pininfarina Moncalieri)

 

Alcune note in merito alle assegnazioni cattedre.

 

Deve essere chiaro che per la formazione cattedre nulla è cambiato, rispetto all'anno scorso per quanto riguarda la formazione cattedre: ripeto rimangono le stesse dell'anno precedente.

Le cattedre vanno da un minimo di 14 ore a un massimo di 18, tenendo conto  che il Ministero ha già predisposto lo schema delle ore che formano cattedra (moduli):

·         per ogni tipo di disciplina a seconda dell'Istituto ( media, tecnico, liceo, ecc.)

·          nel caso  di classi di discipline che danno adito a insegnamenti su diverse materie (TDP, elettronica, sistemi;meccanica, lettere biennio o triennio) ha già predisposto i moduli

1.     sia in verticale (I, II, III, IV,V)

2.     oppure orizzontale (due I, due 2, ecc.)

        che formano la cattedra completa o l'orario cattedra con  ore a disposizione.

(comma 2 del presente articolo)

E' parimenti chiaro che il serale deve essere accoppiato con il diurno per formare cattedre complete (comma 3).

Nell'eventualità che, dopo queste operazioni, risultassero spezzoni sulle materie, ove possibile, questi possono essere scomposti in modo da formare cattedre fino a 18 ore ( per quelle che nella prima fase erano formate con meno di 18), salvaguardando l'unitarietà dell'insegnamento di ciascuna disciplina (comma 4).

Dopo questa ulteriore fase si procede alla formazione di cattedre con spezzoni su diverse scuole, tenendo conto di non creare cattedre assurde (sedi lontanissime una dall'altra). (comma 5)

Queste operazioni, su proposta del D.S., sono di competenza della Dirigenza Regionale.

Solo nella fase successiva, dopo che  si sono formate le classi, sono state assegnate le cattedre in base alla situazione di fatto determinatasi, prima che il D.S proceda alle nomine a tempo determinato,  gli spezzoni residui che non hanno formato cattedre a livello provinciale , possono essere assegnati dal D.S. ai docenti della scuola, con il loro consenso, per formare cattedre fino a 24 ore. (comma 6)

Per questo motivo è importante che nessuno dia la propria disponibilità a svolgere ore oltre le 18.

Dobbiamo obbligare la Dirigenza Regionale a formare il maggior numero possibile di cattedre, anche con spezzoni .

Non dando la disponibilità, non si danno alibi a non accoppiare spezzoni, tanto, penseranno, verranno coperte all'interno della scuola.

E' facile a inizio anno convincere noi docenti che quelle ore non possono essere date diversamente, in quanto la Dirigenza Regionale le ha lasciate libere.

Occorre che ci rendiamo conto che negli anni a seguire potrebbe toccare a noi e non solo agli attuali precari; dobbiamo far capire che la docenza non è un cumulo di ore, ma intelligenza, fatica, rapporto con gli studenti, preparazione e formazione continua.

Dobbiamo dimostrare che non ci facciamo comprare per poche lire in più (attualmente 17 mila lire all'ora nette; 200 mila lire in più al mese per 3 ore alla settimana).

Può succedere che in una scuola  con 36 ore si formino una cattedra di 16 e una di 20 per continuità didattica, ma in questo caso nessuno ci rimette e qualcuno ci guadagna qualche lira; devono essere eccezioni, non la norma.