INDIZIONE DI SCIOPERO E CONCILIAZIONE

 

Giovedì 11 aprile l’RSU di questo istituto, congiuntamente alle segreterie di CGIL CISL UIL e CUB, hanno inviato un preavviso di indizione di sciopero di istituto (previsto per il 2 maggio) alla Direzione scolastica regionale, al Centro servizi amministrativi (cioè al Provveditorato) e al Dirigente scolastico. In allegato è stato recapitato il documento approvato nel corso dell’ultima assemblea sindacale.

Dal Provveditorato è pervenuto l’invito ad una riunione di conciliazione, che si è successivamente svolta in via Coazze nella mattinata di mercoledì 17.

In quella sede l’RSU ha sollevato le contestazioni già espresse nel documento ed altre in esso non contenute, denunciando il comportamento antisindacale e la violazione di disposizione contrattuali e legislative da parte del Dirigente.

Questi ha ammesso, sia pure con alcune riserve, le proprie responsabilità e si è dichiarato disponibile a riavviare immediatamente le trattative sui punti più qualificanti della vertenza.

 

Si è giunti infine ad un accordo che prevede:

·        La definizione del Contratto di istituto entro il 19 aprile, sulla base generale del testo approvato dalle assemblee del personale docente e non docente nel mese di ottobre e delle poche modifiche che potranno essere proposte dal Dirigente;

·        La contrattazione, immediatamente successiva, dei criteri di ripartizione del fondo di istituto dell’anno scolastico in corso, previa consegna all’RSU di una proposta ufficiale della Dirigenza;

·        L’immediato pagamento del fondo di istituto 2000/01 per il personale ATA, sulla base delle dichiarazioni autocertificative dei lavoratori (come già indicato dal Dirigente nella circolare dell’11 aprile);

·        La sospensione dalle proprie funzioni della Commissione tecnica di istituto, nell’attesa che ne venga definita o meno la congruità rispetto alla programmazione di istituto (POF).

 

 

L’RSU di istituto

 

NORMALE, TROPPO NORMALE

 

È anche possibile che la situazione del Galilei possa sembrare, tutto sommato, normale. Infatti, solo alla pedante applicazione di un’analisi millimetrica, potrà risultare che al nostro istituto – in modo appena percettibile - stanno venendo meno alcuni requisiti, tali che l’attributo della normalità gli possa venire applicato senza suscitare qualche minima perplessità. Ma non drammatizziamo!

·         Che, per esempio, non sia stata attivata dal Dirigente alcuna relazione sindacale per definire il contratto di istituto potrà apparire faccenda di poco conto; e magari non susciterà eccessivo scalpore il fatto che una proposta di contratto sia stata fatta propria, in ottobre, dalle Assemblee sindacali e immediatamente inviata al Dirigente.

·         Forse non parrà opportuno soffermarsi eccessivamente sulla mancata determinazione dei criteri di ripartizione del Fondo d’Istituto dell’anno scolastico in corso, né su episodi quali la nomina unilaterale di una “Commissione Tecnica d’Istituto” (nell’ambito di un non meglio definito “Progetto Commissioni”) malgrado le funzioni ad essa attribuite siano quelle già previste dal POF per la figura dei Responsabili di Laboratorio.

·         Non si vorrà allora attribuire soverchia importanza al mancato pagamento del Fondo d’Istituto ATA per l’anno 2000/’01, benché nell’incontro del 13/12/2001, il Dirigente si fosse impegnato con l’RSU (alla presenza del segretario provinciale UIL) ad effettuare il pagamento sulla base dell’autocertificazione dei lavoratori (che avrebbe dovuto essere richiesta).

·         Si intende allora impuntarsi sulla mancata definizione, con l’RSU, dei criteri di individuazione e assegnazione delle funzioni aggiuntive per il personale ATA?

·         O sulla inesistenza di un Piano delle Attività ATA, i cui trascurabili effetti si traducono in una confusione che coinvolge persino gli orari di lavoro (d’altronde, si sa, siamo in presenza di categorie di lavoratori che, globalmente intese, si rendono colpevoli di gravi omissioni di servizio!)?

·         E poi, insomma, che nessun piano per la sicurezza sia mai stato consegnato al Rappresentante dei lavoratori (ma a qualcuno risulta che esista un piano?), ancora una volta non sarà il caso di allarmarsi.

Tutto ciò si profilerebbe – secondo quell’analisi pedantesca di cui sopra – come una gestione, forse, un poco lesiva delle regole democratiche del rapporto di lavoro; insomma, è come se il Dirigente fosse scarsamente interessato ai diritti dei lavoratori, e scegliesse invece di gestire cose come i Fondi di Istituto, gli orari e le attività del personale o la sicurezza secondo il proprio arbitrio. E costituirebbe, addirittura, violazione di alcune disposizioni di legge e articoli contrattuali.

È evidente che non è il caso di farne una tragedia e che queste lievi ombre sono lungi dall’offuscare la limpida normalità del Galilei.

Se per insondabili motivi non vi trovaste d’accordo con questa valutazione, siete invitati ad aderire allo

 

SCIOPERO DELL’INTERA GIORNATA

DEL 2 MAGGIO.

 

I rappresentanti sindacali di istituto