PERCHÈ RIFIUTARE IL "CONCORSONE"

PERCHÈ IL "CONCORSONE" DEVE SALTARE

- Perché l'amministrazione responsabile dell'istruzione legittima per la prima volta, con il sostegno dei sindacati cosiddetti rappresentativi, l'esistenza di docenti di serie A e di docenti di serie B, invece di impiegare tutte le risorse possibili per far diventare tutti di serie A.

- Perché il "concorsone" è un risultato del grave processo in atto: la "privatizzazione" della scuola pubblica, perfino più grave dei finanziamenti pubblici alla scuola privata, cioé la trasformazione della scuola in azienda, dei presidi in manager, dei docenti in soggetti in perenne concorrenza tra loro e della cultura in merce.

- Perché il principio della competizione diventerà dominante tra i diversi istituti e perfino all'interno di ciascun istituto, tra le diverse sezioni e tra gli stessi docenti a danno della collegialità, della collaborazione, della socializzazione disinteressata del sapere. La presenza del maggior numero di "superdocenti" diventerà elemento esibito di "qualificazione".

- Perché il "concorsone" viola il principio universalmente riconosciuto della parità di retribuzione a parità di lavoro sancito da fondamentali documenti internazionali come la Dichiarazione universale dei diritti umani: "Ogni individuo, senza alcuna discriminazione, ha diritto a una uguale retribuzione per uguale lavoro (articolo 23 e 2)";

e lo Statuto dell'Organizzazione internazionale del lavoro: "Affermazione del principio dell'uguale salario per uguale lavoro" (preambolo).

- Perché il finanziamento dei "superdocenti" nasce da quanto è stato sottratto agli insegnanti con l'abolizione degli automatismi salariali, con l'aver saltato una tornata contrattuale, con gli aumenti risibili concessi (90.000 lire lorde per tutti nel 2001) e da tutti i risparmi ottenuti dalla riduzione delle cattedre e delle scuole. Gli aumenti ai pochi sono in realtà pagati con i soldi sottratti ai foro colleghi.

- Perché né una batteria di quiz, né una "lezione simulata" possono accertare il possesso dei fattori che costituiscono l'estrema complessità della professionalità-docente.

- Perché le commissioni esaminatrici non danno garanzie di preparazione nelle scienze dell'educazione e competenze specifiche e didattiche superiori a quelle dei docenti da esaminare. A sua volta la parcellizzazione delle commissioni esaminatrici, alle quali per altro è riservato un ampio potere discrezionale, non garantisce uniformità nella valutazione.

L'ASSEMBLEA SINDACALE DEL LICEO SCIENTIFICO "A. EINSTEIN" DI TORINO RIUNITA IL 18 GENNAIO 2000 INVITA I DOCENTI DELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO AD ATTIVARSI NELLE FORME RITENUTE PIÙ EFFICACI PER OTTENERE LA SOSPENSIONE E LA REVOCA DI QUESTA GRAVE INIZIATIVA MINISTERIALE.

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