C.U.B.
SCUOLA
Corso
Regio Parco 31 bis Telefax 011282929
COMUNICATO
STAMPA
Per
la polizia le aste di uno striscione sono armi improprie: a quando la
criminalizzazione degli striscioni stessi?
Ieri
pomeriggio due membri del Coordinamento Provinciale della Federazione di Roma
della CUB Scuola, Claudio Ortale e Andrea Pizzuti, appena usciti dalla sede del
sindacato, sono stati fermati in Via Nazionale alle ore 16.00 dalla polizia,
presente con un ampio dispiegamento di forze, mentre si recavano in moto al
presidio autorizzato di fronte al Parlamento (riunito per la relazione del
ministro Scajola sui fatti di Genova), con alcune bandiere, lo striscione della
Federazione CUB SCUOLA di Roma e le aste per sorreggerlo (manici di scopa in
alluminio allungabili, normalmente usati per le pulizie di vetri alti).
Dopo
il sequestro delle aste ed un fermo durato più di cinque ore, presso la
questura centrale – uffici della DIGOS – di Via Genova, è stato loro
contestato il reato di possesso di armi improprie (art.4 legge 110/75 – 110
codice penale).
Fino
a qual punto si vuol fare crescere la tensione nel nostro paese, se anche la
partecipazione di due lavoratori della scuola ad una manifestazione autorizzata
dalla questura stessa, si trasforma in un’ulteriore occasione per
criminalizzare chi vi partecipa in maniera trasparente? Sulle bandiere e sullo
striscione erano ben chiare le sigle della nostra Organizzazione Sindacale e
della Confederazione CUB.
La
nostra Organizzazione Sindacale ritiene tale atto gravissimo, in quanto conferma
il nuovo clima di “democrazia” che si respira e si respirerà nel paese.
Se
anche la partecipazione ad una manifestazione autorizzata diventa un reato
(forse si vorrebbero le piazze prive di bandiere e striscioni?), c’è da
chiedersi in quali forme “democratiche” potrà esprimersi il dissenso.
Deve
essere chiaro a tutti che i fatti di Genova sono espressione e preparazione di
un clima liberticida e di un’offensiva contro le forme di organizzazione dei
lavoratori che non accettano le pratiche concertative dei sindacati di stato.
Difendere
la libertà ovunque!
Torino,
24 luglio 2001