Una nuova riforma si
abbatte sulla scuola, partorita in splendido isolamento e in pochissimi mesi, dal ministro
Moratti e dalla sua commissione di saggi.
La
“consultazione” della società e del mondo della scuola, operata attraverso forum telematici e la riunione degli
Stati Generali, è stata più un tentativo di
legittimazione che lo spazio reale di discussione ampio ed articolato richiesto dal
tema. Il rapido succedersi di versioni differenti (Bertagna 1, 2 e 3, Moratti 1, 2 e 3)
sprofonda nello sconcerto per il pressappochismo che denuncia e, soprattutto, priva della
certezza della materia da discutere. Il meccanismo legislativo prescelto (quello della delega
al Governo) sottrae la riforma ad una discussione nel merito che deve, invece, essere ampia, trasparente e
chiara.
L’incertezza complessiva permette tuttavia di individuare alcune linee di tendenza che disegnano un modello di scuola che noi rifiutiamo perché:
Ripropone per questa via la vergogna dell’avviamento professionale cancellato
dalla riforma della scuola media del 1962; impone che la scelta sul futuro dei giovani si
compia a 13 anni tra una cultura di tipo liceale ad un’altra di tipo pratico-manuale da
svolgere anche in alternanza tra la scuola vera e propria e il lavoro (tirocinio presso
privati e/o imprese).
Gli Istituti professionali passeranno alle Regioni consegnando il 20% circa della
scuola di stato alle agenzie di formazione private, il 10% dei piani di studio saranno
diversi a seconda della regione in cui si abita scardinando l’unità culturale della
scuola italiana.
Cancella
esperienze avanzate e consolidate.
Il tempo pieno e prolungato e la
modularizzazione nella scuola elementare, che hanno contribuito a portare la nostra
scuola di base a livelli di eccellenza tra i paesi sviluppati, scompaiono.
Ci saranno meno ore obbligatorie (circa 25) e diversi insegnamenti (seconda lingua straniera, informatica, musica,
ecc…) saranno offerti da reti di scuole in forma opzionale.
Sarà possibile seguire buona parte
degli insegnamenti anche ricorrendo al mercato: alcuni studenti potranno permettersi di
pagare, altri no; alcuni insegnanti saranno per tutta la classe, altri solo per parte
degli allievi.
Gerarchizza
le materie e gli insegnanti.
Inevitabilmente poiché ci saranno
materie obbligatorie o facoltative, insegnanti in organico d’istituto, in organico di
zona, extraorganico.
Attraverso l’apertura ad altre “agenzie formative” cui vengono attribuiti
ambiti specifici e obbligatori nei piani di studio. L’idea di fondo non è tanto
l’auspicabile apertura della scuola alla società quanto l’ingresso nella scuola di
operatori privati che già ora vendono la propria “offerta formativa”.
Grazie alla brillante idea di uno studio
organizzato su base regionale e all’adozione di commissioni di esami formate dai soli
docenti interni che, oltre a favorire i famigerati diplomifici, determineranno la perdita
di validità dei titoli di studio sul territorio nazionale.
I dati di partenza degli organici del
personale, ben poco rassicuranti, prevedono circa 20.000 posti di lavoro ATA in meno
decisi dal governo nell’estate, il taglio di 36.000 docenti per il prossimo triennio di
cui 8.500 nel prossimo anno scolastico, ma questa situazione è destinata ad aggravarsi
con la riforma in virtù della riduzione delle ore di lezione e della scomparsa degli
insegnamenti di tipo tecnico con riduzione delle attività di laboratorio.
Ci
pare così che la riforma Moratti riesca a mantenere uno dei principali difetti della
precedente riforma dei cicli - è anch'essa un contenitore vuoto (che il governo intende
riempire a suo piacimento), una specie di macchina il cui meccanismo sembrerebbe girare
bene anche perché gira a vuoto - ma a questo aggiunge di suo una patina reazionaria che
trova l'espressione più chiara nella canalizzazione precoce dei ragazzi.
Il documento Bertagna riconosce che l'emarginazione sociale e strutturale sono
alla base dell'insuccesso scolastico, ma non trova altra soluzione che accettare
l’esistente e proporre la strada del lavoro (formazione professionale) a coloro che
si trovano in quella condizione svantaggiata.
Noi non
possiamo accettarlo, riteniamo necessaria e urgente una seria ed ampia discussione sulla
riforma, che investa la scuola e la società, mantenendo fermi i principi del diritto
universale ad un’istruzione libera, critica e laica, della difesa della scuola
pubblica e del rifiuto del modello aziendale e della scuola di mercato.
Sollecitiamo
la necessità, attraverso il coordinamento delle RSU e di tutti i lavoratori interessati,
di riportare l’iniziativa nelle mani dei cittadini e dei lavoratori della scuola.
Come primo, indispensabile, passo
promuoviamo
un’assemblea pubblica aperta a tutta la società alle ore 17,00 del 28.2.2002 presso l' IPS Colombatto di Torino Via Gorizia, 7 (ingresso Via A.
Negri)
Per adesioni e
informazioni: rsuscuola_to@hotmail.com
RSU ITIS "Pininfarina" Moncalieri |
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RSU I.I.S. "
B. Vittone" Chieri |
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RSU ITIS "Peano"
Torino |
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RSU
I.C. " F. Marro"
Villar Perosa |
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RSU IPSIA "Amaldi-Galilei"
Torino |
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RSU
III Circolo didattico Chieri |
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RSU
IPS "Colombatto Torino |
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RSU
S.M.S. " Quarini" Chieri |
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RSU Direzione
Didattica I Venaria |
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RSU
D. D "Vittorino da Feltre" Torino |
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Ermanno Cestari |
RSU S.M.S. Via Tana
Chieri |
Silvana Sacchetto e
Santina Valenti |
RSU II° Circolo
didattico Chieri |
Federico Buratti |
RSU ITIS
“Majorana” Grugliasco |
Giuseppina Di
Legami, Sergio Parmentola |
RSU L. Scientifico
"Curie" Grugliasco |
R. Spagnolo, O. Mosconi |
RSU
IPS "Albe Steiner" Torino |
Roberto Azzarone,
M. Luisa Bordieri |
RSU L. Scientifico
"A. Monti" Chieri |
Adriana
Accatino |
RSU
D.D. "Sabin" Torino |
Nino De Amicis |
RSU ITC "O.
Romero" Rivoli |
Giorgio De Medici |
RSU S.M.S. Don
Milani Venaria |
Luciana Bertarione,
Anna Raffone |
RSU IV° Circolo
Didattico Moncalieri |
L. Duà, Tullio
Rapone |
RSU IPS Beccari
Torino |
C. Bassan |
RSU SMS Carmagnola
(TO) |
N. Dosio |
RSU L. Scientifico.
Bussoleno (TO) |
B. Savarino |
RSU I. C. "Remmert"
di S.Maurizio C.se |
M. Pirreira |
RSU Circolo
Didattico "Parini "- Torino |
R. Bruno, L. Rago |
RSU Circolo
Didattico "Alfieri" - Torino |
I. Cavallo |
RSU Liceo
Scientifico." Segrè" - Torino |