• sono esclusi tutti coloro che hanno meno di dieci anni di insegnamento (però il 25% del punteggio va a titoli che poco o nulla hanno a che vedere con la qualità dell’insegnamento);
• un altro 25% va ad un questionario (100 domande a risposta multipla) che serve solo a tagliare il numero dei partecipanti;
• i criteri di valutazione della prova-lezione sono indefiniti e indefinibili (però ad essa va il 50% del punteggio, per consentire la più ampia discrezionalità delle commissioni).

• la divisione della categoria in bravi (pochi) e non bravi (tutti gli altri), così da aumentare il discredito della scuola pubblica e della funzione docente;
• la disponibilità a sottoporci periodicamente, per fame, a meccanismi di schedatura e di selezione.

• trasferire ad una minoranza degli insegnanti – e non si sa bene per quanto: un solo anno, la scadenza del contratto, il passaggio di gradone di ciascuno? – quanto è stato sottratto a tutti con la riduzione e il blocco della retribuzione base;
• generalizzare anche nella scuola retribuzioni diverse per lo stesso lavoro. Insegnanti super, insegnanti comuni, precari, supplenti: fanno tutti lo stesso lavoro, ma hanno retribuzione e normativa diverse, esattamente come nei contratti di formazione lavoro, nei salari di ingresso, nel lavoro in appalto e in affitto.

• attribuire all’Amministrazione (nelle persone degli ispettori e dei capi di istituto, il resto è fumo negli occhi) strumenti di selezione e di valutazione professionale degli insegnanti.

• Organizzarsi scuola per scuola essendo presenti, anche se non direttamente coinvolti, il giorno della prova scritta;
• rendere impraticabile lo svolgimento del concorso indecente;
• invitare i partecipanti a riflettere su quello che stanno facendo (con volantinaggi, assemblee e cortei interni dentro le sedi d’esame);
• discutere insieme i quiz in sede d’esame (per rendere evidente la loro funzione puramente selezionatrice);
• denunciare ai commissari e far mettere a verbale (chi copia tranquillamente dai pacchetti di quiz, soprattutto se di fonte sindacale o ministeriale);
• consegnare tutti le prove comunque fatte (per poter ricorrere contro l’irregolarità delle stesse e chiederne l’invalidazione).

Telefax: 011282929 - e mail fls-2@arpnet.it

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