ALIA 2005

Introduzione alla sezione giapponese
di Massimo Soumaré

Nella precedente edizione di Alia sono stati presentati alcuni tra i più importanti scrittori giapponesi che si sono occupati di letteratura fantastica diventando i precursori del genere nella terra del Sol Levante. Alcuni di loro, come Dazai Osamu (1909-48), sono noti anche al grande pubblico italiano. Proseguiamo, in questo secondo volume, a esplorare il panorama del fantastico nipponico occupandoci, però, di autori contemporanei.

In Giappone la letteratura fantastica (fantascienza, horror, fantasy ecc.) gode oggi di una grandissima popolarità e presenta una varietà di generi difficilmente riscontrabile in altri paesi. Basti pensare ai titoli esplicitamente rivolti alla fascia di adolescenti che va dai tredici ai diciassette anni e che propongono storie fantastiche e gialle, con uscite di settanta-ottanta nuovi titoli al mese. Va tenuto presente che i giapponesi ritengono importante suscitare nei giovani l'amore per la lettura; recentemente, a questo scopo, nelle scuole sono state introdotte alcune ore durante le quali i ragazzi sono lasciati liberi di leggere le loro opere preferite.

Tra l'altro, è interessante notare come molti autori di letteratura fantastica si dedichino contemporaneamente e in maniera eccellente al mistery. Non c'è comunque da stupirsene. Dal momento che in Giappone esiste una forte distinzione tra la jun bungaku [letteratura pura] e la entâteinmento bungaku [letteratura d'intrattenimento], che comprende tutti quei generi il cui scopo principale viene ritenuto il divertimento del lettore, è naturale che gli scrittori di entâteinmento bungaku ne frequentino liberamente i vari settori. Esiste quindi verso la letteratura fantastica un certo tipo di discriminazione, seppure di tipo molto differente da quella presente in Italia. Va però sottolineato che, attualmente, è proprio la cosiddetta «letteratura pura» ad attraversare un periodo di grave crisi (una stasi che, in verità, riguarda tutto il settore librario locale, seppure non certo endemica e grave come quella del mercato italiano). Al contrario la letteratura fantastica e il giallo godono di una salute soddisfacente e non è un caso se autori come Kyôgoku Natsuhiko (1963-)1 Miyabe Miyuki (1960-)2 o Natsuo Kirino (1951-)3 riscuotono un ottimo successo di pubblico e continuano a produrre romanzi che immancabilmente giungono ai primi posti delle classifiche assolute di vendita.

D'altronde, come chiunque potrà notare leggendo i racconti che seguono, è assai difficile costringere le opere degli scrittori di entâteinmento bungaku nel semplice campo dell'intrattenimento. La capacità stilistica e narrativa è davvero notevole e in molti casi sfiora, a volte addirittura raggiunge, il capolavoro. Gli spunti presentati divengono motivo di profonda riflessione per il lettore, né più né meno di quanto avviene nella jun bungaku. Non è quindi possibile, e sarebbe ormai oltremodo assurdo, considerare il fantastico una mera letteratura minore; di ciò i lettori giapponesi sono certamente ben consci da tempo, forse un po' meno la critica e il mondo accademico. Tuttavia, sulla spinta dei loro successi e della qualità dei lavori che presentano, la letteratura fantastica e il mistery nipponici stanno profondamente mutando nel paese la percezione tradizionale degli intellettuali, degli studiosi e dei critici e si sta assistendo al fenomeno del conferimento di prestigiosi premi letterari agli scrittori di entâteinmento bungaku (come l'assegnazione nel 2004 del Premio Naoki a Kyôgoku Natsuhiko), avvisaglie di un radicale cambiamento della visione letteraria anche da parte dell'establishment culturale.

  • Asagure Mitsufumi


  • Autore di Bôshi no otoko [L'uomo con il cappello] e Oyakushisama [Oyakushisama], è uno scrittore che sa coinvolgere il lettore nelle sue trame e divertirlo, capace di escogitare sempre qualcosa di sorprendente e inatteso che lascia sbalorditi. Questo vale sia per i racconti brevi sia per i romanzi, sia per lo strabiliante Ese Erusaremu ki [Cronaca di una pseudo-Gerusalemme, 2003], opera di genere fanta-politico i cui protagonisti sono la stessa Gerusalemme – città santa per cristiani, ebrei e musulmani –, intesa come un'entità vivente di un chilometro di diametro, e un terrier nero di nome Blacky.

    Nel romanzo, il terreno sotto la città vecchia di Gerusalemme si risveglia dal suo sonno millenario solo per scoprire che gli uomini lo hanno coperto di case di pietra e hanno distrutto la natura circostante causandogli un profondo dolore. Sente allora un lontano richiamo che lo spinge a fuggire verso il mare alla ricerca di una libertà dal tormento che lo affligge. Suo compagno è il cane Blacky – unico essere vivente non evacuato quando la città ha iniziato a muoversi – il cui solo scopo è recuperare il suo «tesoro», un osso che aveva sepolto in un giardino. Lentamente, l'animale riesce a comprendere i sentimenti dell'antica Gerusalemme. Ma né i cristiani, né i musulmani, né gli ebrei e neppure l'onu, l'olp e i governi mondiali sono disposti a lasciarsi sfuggire la Terra Santa… Asagure con grande maestria ci regala una storia che difficilmente uno scrittore occidentale o mediorientale sarebbe stato in grado di scrivere, una storia nella quale un'acuta critica a ogni fanatismo religioso, agli interessi della politica, alla stupidità umana, allo sfruttamento della natura si accompagna a esilaranti trovate umoristiche. E dove i due «protagonisti», Gerusalemme e Blacky, giungono a possedere una profondità d'animo che pochi personaggi possiedono.

    Asagure è anche un eccellente e sensibile narratore di storie per ragazzi come ha dimostrato con 10 senchi no sora [Il cielo di 10 centimetri, 2003] nel quale il protagonista Toshiya, uno studente al quarto anno d'università, comincia ad affacciarsi al mondo del lavoro. Come molti suoi coetanei nutre dubbi sulle proprie scelte e si chiede quale sia l'occupazione più adatta a lui. Toshiya è in tutto e per tutto un ragazzo normale che conduce una vita assolutamente ordinaria se si esclude la sua capacità di volare! Egli, infatti, può sollevarsi dal suolo di dieci centimetri… Nel 2006 una parte di 10 senchi no sora sarà probabilmente inclusa nei libri di testo di lingua giapponese per gli studenti del secondo anno delle scuole medie inferiori. I suoi due ultimi volumi pubblicati sono Rasutohôpu [Last hope, 2004], romanzo che ruota intorno a un piccolo negozio di articoli per la pesca (chiamato appunto «Last hope») che vende ai pescatori un ultimo desiderio e Usoneko [Gatti bugiardi, 2004], descrizione dei bizzarri eventi accaduti in gioventù allo scrittore nel periodo di convivenza con i propri gatti.

    Il lavoro più importante di Asagure è la stesura, ancora in corso, di cinque volumi legati ciascuno a uno dei sensi umani.

  • Hayami Yûji


  • Abbiamo avuto il piacere di conoscere Hayami Yûji in alia1 con La ragazza della luna. I tre racconti qui presentati, Shindaisha no yoru [Notte sul vagone letto], Hakuen [Fumo sottile] e Ashioto [Rumore di passi] – quest'ultimo in prima pubblicazione mondiale assoluta in volume su quest'antologia – ci confermano il suo notevole talento. Proprio in Rumore di passi compare un tema assai caro allo scrittore, quello del fantasy-urbano.

    Tra gli ultimi volumi pubblicati da Hayami merita senz'altro menzionare Seirei kairyû [Spiriti, correnti marine, 2004], quarto volume della serie dedicata al personaggio della diciassettenne Minabuchi Kiri, una ragazza debole di fisico ma in grado d'udire la voce di spiriti ed esseri sovrannaturali, che stenta a trovare il suo posto nel mondo. Minabuchi, che abita a Tôkyô, si reca a Okinawa per salvare una sua amica controllata da uno spirito. Hayami, che da alcuni anni si è trasferito proprio a Okinawa, in questo quarto volume, ottimo esempio di romanzo fantastico urbano, approfitta della storia narrata per fare un confronto tra la città e la capitale (annessa al Giappone solo nel xvii secolo. Okinawa possiede ancora oggi una cultura propria; la popolazione e le usanze differiscono da quelle delle isole maggiori dell'arcipelago giapponese) e riflette su quale sia l'elemento necessario per la vita spirituale degli esseri umani.

    Va inoltre ricordato Shôsetsu Vanpaia Miyû [La principessa vampiro Miyû, il romanzo, 2004]. A dispetto del fatto che la protagonista sia un personaggio di anime [disegni animati] e di manga [fumetti], i racconti scritti da Hayami sono completamente originali e indipendenti e in essi troviamo insetti assassini, una ragazza che crede di essere una venusiana, una fanciulla posseduta dagli occhi di un pesce, l'esperienza soprannaturale di una giovane donna durante uno spettacolo live nella zona di Kabukichô a Shinjuku ecc.

    Interessante è anche la sua serie di mistery in cinque volumi Mr. Sairento [Mr. Silent] edita a partire dal 2002 che vede come protagonisti un giovane muto a causa di un trauma infantile e la sua amica e «interprete» Nakagaichi Marika.

    Importante è anche il suo lungo saggio dal titolo di Shôjo hiirô dokuhon [Libro di lettura degli eroi fanciulla] pubblicato a puntate su e-novels che ripercorre la storia di un particolare tipo di serie d'azione televisive e cinematografiche iniziate negli anni Ottanta che hanno per protagoniste ragazze particolarmente attive e dinamiche (per questo l'autore nel titolo usa il termine «hiirô», eroe – dall'inglese «hero» – e non eroina). Il lavoro inizia analizzando le serie con «fanciulle combattenti» della seconda metà degli anni Settanta. Hayami, che ha inizialmente esordito come scrittore di Shôjo shôsetsu [romanzi per ragazze], ha un profondo interesse per questo genere e i suoi studi sono tra i più completi e acuti.

  • Iino Fumihiko


  • Il racconto di Iino Fumihiko – Hitomebore [Colpo di fulmine] – è, per molti versi, sconvolgente.

    Iino, scrittore di consumata esperienza, nel corso della sua carriera ha pubblicato un gran numero di volumi (più di cinquanta) alcuni dei quali basati sulle avventure degli eroi di manga, anime e videogiochi, accompagnando a questa produzione la stesura di testi e racconti originali di horror e fantascienza.

    Per quanto riguarda i primi, ha scritto varie opere interessanti come, per esempio, la trasposizione in romanzo dell'anime Oneamisu no tsubasa [Le ali di Honneamise, 1987], uno dei più bei film d'animazione giapponesi mai realizzati – le musiche sono state curate dal noto musicista e compositore Sakamoto Ryûchi (1952-) – nel quale si narra la faticosa conquista umana dello spazio in un mondo parallelo.

    Nelle sue opere originali Iino ha affrontato i più disparati generi, dal fantasy avventuroso Nemutte kara yûsha [Eroe dopo aver dormito, 1989], sapiente misto d'elementi comici e seri, passando per Arukôrunoizu [Alcohol noise, 2000], horror autolesionista con protagonista un uomo alcolizzato, fino al romanzo splatter horror Za-hanmâ [The Hammer, 2002].

    Un suo racconto è stato inoltre incluso nei due massimi volumi antologici di racconti lovecraftiani di autori nipponici Hishinkai [I rifugi degli dei nascosti, 2002] a cura di Asamatsu Ken4. I due libri sono attualmente in fase di traduzione in inglese e saranno editi in quattro volumi separati dalla casa editrice Kurodahan di Stephen Carter, Edward Lipsett e Chris Ryal presumibilmente a partire dalla fine del 2004.

  • Inoue Masahiko


  • Su richiesta dell'autore, i cinque racconti Yojikan yonjûyonfun [Quattro ore e quarantaquattro minuti], Suimutan [Il racconto del sogno d'acqua], Kutsubore [Il fascino dei geta], Hitode [Stelle di mare] e Parasoru [I parasole] sono stati riuniti sotto il titolo generale di Kirei [Spiriti leggiadri] che è anche il titolo della raccolta – composta complessivamente di trenta novelle – pubblicata nel 2000 dalla casa editrice Kadokawa Haruki nella quale sono stati presentati per la prima volta. Il titolo è omofono alla parola kirei che in giapponese significa «bello, limpido», ma lo scrittore lo ha composto unendo i due caratteri ki [bello] e rei [spirito], da cui la traduzione italiana Spiriti leggiadri.

    Nel racconto esotico Stelle di mare, l'autore si diverte a narrare una vicenda dal forte, seppure solo lievemente accennato, sapore erotico che trova il suo apice nei contorcimenti della giovane moglie assalita dalle stelle marine e nell'affermazione finale del proprietario dell'albergo «La sua signora ritornerà di nuovo qui!». La figura del proprietario si ispira vagamente al pastore della novella Rain [Pioggia] di W. Somerset Maugham (1874-1965). Con I parasole Inoue inventa e descrive molto poeticamente una sorta di vampiri vagabondi e melanconici costretti a viaggiare per il mondo. In giapponese gli ombrelli di tipo occidentali sono chiamati kômorigasa [ombrelli pipistrello] e in Giappone e in Cina i pipistrelli non hanno nessun legame con le forze demoniache ma, fin dall'antichità, sono invece animali simbolo di una lunga vita senza vecchiaia. I vivaci parasole colorati divengono per Inoue il mezzo tramite il quale i non-morti possono liberamente camminare alla luce del giorno. Al contempo l'autore ne approfitta per descrivere il rapporto umano tra la protagonista Naomi e l'amica Mari.

    Da Spiriti leggiadri traspare una fine abilità creativa e una profonda cultura. I racconti sono finemente cesellati e, nella loro brevità, risultano semplicemente deliziosi.

    Tra le ultime pubblicazioni di Inoue vanno segnalati la sua ottava raccolta Roman [Romanticismo, 2004], seguito ideale di Kirei, e il trentesimo volume della serie antologica a tema Igyô korekushon [Collezione bizzarra]. Inoue, infatti, non è soltanto uno scrittore dalla solida reputazione ma – senza ombra di dubbio – il più importante curatore d'antologie di letteratura fantastica giapponese, raccolte nelle quali sono presenti racconti dei maggiori autori di fantasy, horror e fantascienza nipponici. Ha inoltre pubblicato altri nove volumi antologici che si legano collateralmente alla ciclopica opera di Igyô korekushon. Anche in Hishinkai è incluso un suo racconto in stile lovecraftiano ambientato a Hong Kong.

  • Ôta Tadashi


  • Scrittore di mistery che non disdegna affatto di dedicarsi alla letteratura fantastica, ci offre i due interessanti racconti Garasu no ie [La casa di vetro] e Shinboru-surii [Symbol tree], opere pervase da una forte tensione nelle quali serpeggia una sensazione d'orrore presente anche in diversi altri suoi racconti fantastici, lavori che certo strizzano l'occhio alle novelle horror. Un terrore che in molti casi nasce innanzitutto dalle paure, dalle angosce interne all'uomo più che da fattori esterni.

    Dopo essersi laureato al Politecnico di Nagoya, l'autore ha continuato per nove anni a scrivere brevi racconti mentre lavorava come impiegato presso una ditta prima di poter pubblicare, nel 1990, il volume d'esordio, costruendo e affinando in questo modo la propria capacità narrativa fino a raggiungere un ottimi livelli. Una dura gavetta che gli ha permesso in seguito di produrre un gran numero di romanzi (sono ormai più di una quarantina) di alta qualità e di dar vita a tutta una serie d'investigatori privati estremamente innovativi che hanno decretato il suo successo tra i lettori. Personaggi quali lo scrittore di fantascienza-detective Kasumida Shirô – Ôta si è anche divertito a pubblicare due volumi, uno una riduzione in libro di un videogioco per Sega Saturn e l'altro un giallo fantascientifico, facendoli passare per scritti dello stesso Kasumida! –, il sensibile detective adolescente Kanô Shunsuke e l'investigatrice Fujimori Ryôko i cui casi sfiorano il genere hard-boiled, ognuno protagonista di una serie di romanzi composti da diversi volumi.

    I suoi romanzi basati sulle avventure dei giovani detective della zona di Shinjuku in lotta con esseri mostruosi che s'aggirano tra i moderni grattacieli della capitale fondono in maniera innovativa mistery e sovrannaturale. Da quest'ultima serie e da quella di Kanô sono state tratte anche delle versioni a fumetti.

  • Shinoda Mayumi


  • È l'unica scrittrice della sezione giapponese di alia2 e vi contribuisce con l'eccellente Ôinaru sagyô [Opus Magnum], novella che certo non potrà fare a meno di colpire il lettore italiano trattandosi di un racconto ambientato in gran parte proprio in Italia e per di più durante il Rinascimento!

    Benché molti dei suoi lavori abbiano come sfondo il nostro paese, Shinoda ha scritto numerose storie ambientate in altri luoghi e nelle più disparate epoche. Sarebbe quindi stato facile per lei sceglierne una evitando così un confronto diretto. Ma Shinoda è una scrittrice di razza che non si tira indietro davanti alle sfide ed è stata proprio lei a proporre Opus Magnum per la nostra antologia. Con indubbia capacità narrativa unita a un'approfondita ricerca geografica e storica, Shinoda ha realizzato opere assai attente alla realtà del periodo e all'ambiente. Viaggiatrice infaticabile, ha visitato i più disparati paesi abbinando al viaggio di piacere l'analisi dei luoghi che vedono le gesta dei suoi personaggi.

    Iniziando la lettura di Opus Magnum non può non venire in mente un vecchio sceneggiato trasmesso dalla rai molti anni or sono (svelarne il titolo adesso vi guasterebbe la lettura!). Le atmosfere e il ritmo della narrazione sono simili, tuttavia ben presto ci si accorge che l'idea di Shinoda è totalmente originale e che la trama del racconto ci guida attraverso un'inconsueta interpretazione fantastica della vita di un genio di cui credevamo di sapere ormai tutto o quasi.

    Il personaggio più famoso di Shinoda è senza dubbio Sakurai Kyôsuke, studioso d'architettura moderna classe 1969 e acuto detective, protagonista di una lunga serie di romanzi gialli pubblicati dalla Kôdansha, che agisce non solo in Giappone ma anche all'estero. Magro, alto più di un metro e ottanta, parla fluentemente inglese, italiano e un poco di francese. La sua infanzia è circondata dal mistero. Durante le indagini è capace di conservare un punto di vista estremamente neutrale, privo di pregiudizi e riesce, grazie a una memoria fotografica forse sviluppata dai suoi studi, a raccogliere e collegare i minimi indizi tralasciati da altri.

  • Tsuhara Yasumi


  • Di questo autore pubblichiamo i due racconti Akuaporisu (Aquapolis) e Yakusoku [La promessa], entrambi inclusi nel pregevole volume di novelle Kitanshû [Raccolta di racconti affascinanti], pubblicato dalla Shûeisha nell'agosto 2004, che riunisce quindici suoi lavori scritti in otto anni. Si tratta di un'opera fondamentale per Tsuhara, la cui uscita è stata lungamente preparata sia dall'editore sia dall'autore. Su ogni copia della prima edizione Tsuhara ha personalmente apposto a mano il proprio sigillo (una pratica comune in Giappone fino a quaranta-cinquanta anni fa) con un timbro di pietra per lo shodô [calligrafia] fabbricato da suo padre. I racconti rappresentano il tentativo di creare una nuova dimensione narrativa. Se vi sono opere dall'atmosfera delicata, – come appunto, Aquapolis e La promessa, i due racconti più vecchi per stesura – vi sono anche novelle estremamente inquietanti come Tenshi kaitai [Smontaggio di un angelo] nella quale la fanciulla vittima di un incidente stradale viene sezionata dai due uomini che ne hanno causato la morte e che trovano nella distruzione delle sue membra e viscere una visione di bellezza e un'estasi assoluta. Oppure come Kuroi mori no soko kara [Dal fondo di una foresta nera], monologo di una ragazza assassinata.

    Sulla fascetta del volume risaltano gli ideogrammi arancioni del commento al libro di Kirino Natsuo, «Terribile, Tsuhara Yasumi è un demone. O forse certo è già morto una volta». Una riprova evidente del genio di Tsuhara, uno scrittore le cui capacità sono state ampiamente riconosciute già quando si dedicava alla stesura di romanzi per ragazzi e ragazze, opere che sono rimaste nel cuore dei lettori.

    Dopo la svolta del 1997 – quando con il romanzo Yôto [La città ambigua] esordisce nel campo della letteratura fantastica – nei suoi lavori sono spesso presenti elementi connessi alla morte, all'amore e alla sessualità, sebbene, quando si tratta di una storia di vero amore – in genere un amore di breve appagamento ma tanto intenso da durare per tutta la vita – Tsuhara preferisca astenersi da perversioni, espressioni crude o scene di sesso, invece frequentemente incluse nei suoi romanzi fantastici e di horror puro.

    La vicenda di Aquapolis è ambientata nella città di Hiroshima e il racconto è scritto in dialetto locale. Dal momento che non esistono affinità tra i dialetti giapponesi e quelli italiani e qualunque scelta in proposito sarebbe stata una forzatura, invece di renderlo con un qualunque dialetto, si è preferito tradurlo semplicemente in italiano. D'altra parte il racconto ha una trama affascinante a prescindere dal linguaggio utilizzato, qualità che certo contraddistingue le opere di grande spessore.

    La promessa è una novella che Tsuhara afferma di aver scritto in soli due giorni in uno stato di «possessione spirituale». Al personaggio di Erika si sovrappone la figura della nonna dell'autore che perse il marito quando era ancora giovane.

    Da quanto scritto finora, dovrebbe risultare chiaro come il mercato editoriale nipponico sia molto ricco di proposte. Tuttavia, il periodo di crisi globale non lo ha lasciato indenne facendo diminuire il numero di volumi venduti rispetto anche solo ad alcuni anni fa. È però molto interessante osservare come ciò abbia portato allo sviluppo di nuove idee e sistemi di promozione editoriale per risollevare la situazione, non soltanto da parte delle case editrici ma anche da parte degli autori.

    Ne è un interessante esempio e-novels (), sito internet gestito in maniera indipendente da circa una ventina di critici e una quarantina di autori di letteratura fantastica e mistery tra i più importanti (quasi tutti gli scrittori qui menzionati vi collaborano attivamente) che vende ai lettori opere originali in formato elettronico e offre gratuitamente una serie di saggi e alcuni racconti.

    Si sta poi ampiamente diffondendo tra i giovani l'abitudine di leggere romanzi e racconti sul cellulare e vi è un gruppo d'autori che si dedicano alla stesura (che richiede un tipo di scrittura decisamente differente rispetto alla pubblicazione cartacea) di storie per quello che è ormai a tutti gli effetti un mezzo di diffusione multimediale completo.

    In conclusione, la letteratura fantastica giapponese è in piena evoluzione e presenta autori dalle notevoli capacità e originalità che stanno, giustamente, incominciando ad attirare l'interesse mondiale.

    Brevi note biografiche sugli autori


    Asagure Mitsufumi (1959-)

    Nato a Nishinomiya nella prefettura di Hyôgo, in gioventù ha svolto diverse occupazioni. Ha lavorato part time presso il mercato del pesce nel trattamento dei polipi, ha fatto parte di un complesso musicale che suonava nei locali per la vendita d'alcolici ecc. passando così attraverso varie esperienze. Dopo la laurea si è impiegato in un'agenzia pubblicitaria e, nel 1998, ha debuttato con il romanzo fantastico Dabu(e)suton kaidô [La via principale di Dabu(e)suton] vincendo l'ottava edizione del Premio Mephisto.

    Nel 2003 ha vinto la cinquantaseiesima edizione del Premio dell'Associazione degli Scrittori di Giallo del Giappone, il massimo riconoscimento esistente nella terra del Sol Levante relativo al mistery, con il volume Ishi no naka no kumo [Il ragno dentro la pietra, 2002], un originale misto di fantasy e hard-boiled.

    Nei suoi racconti brevi, pubblicati in diverse antologie e in riviste quali «Shôsetsu Subaru» e «SF magajin», Asagure ha inoltre sviluppato un ulteriore personalissimo genere nel quale fonde abilmente insieme parole e arte visiva.

    Fino a oggi ha pubblicato una decina di volumi e una ventina di racconti brevi. È tradotto anche in Corea.

    Sito ufficiale: asagure.fc2web.com

    Hayami Yûji (1961-)

    Nato nella prefettura di Aomori, dal 1982 inizia a scrivere per la rivista «SF Izumu» collaborando in seguito con varie pubblicazioni.

    Nel 1988 debutta con il romanzo Natsukaidô-Samârôdo [La strada d'estate - Summer road], primo volume della serie di Minabuchi Kiri, che vende oltre trentamila copie, continuando negli anni successivi a scrivere vari romanzi fantastici spesso ambientati in grandi città o inerenti temi surreali non disdegnando di dedicarsi anche a storie decisamente mistery. Tra le sue opere più significative si segnalano Natsu no oni sono ta no oni [L'orco dell'estate altri orchi, 2001] e i racconti brevi pubblicati nella serie di volumi antologici Igyô korekushon editi a partire dal 1997. Si è inoltre occupato della stesura di numerosi libri che sono la riduzione in forma di romanzo di manga d'ambientazione fantascientifica od orrorifica tra cui possiamo citare Kyûshoku sôkô Gaivâ [Bioarmatura potenziata Guyver] e Vanpaia Miyû [La principessa vampiro Miyû].

    In Italia di Hayami è stato pubblicato il racconto Tsuki no musume [La ragazza della luna], Kôdansha, 2000, sull'antologia alia1 CS Coop. Studi s.c.r.l., Torino 2003 e il saggio sul famoso giallista Yokomizo Seishi, Yokomizo Seishi, lo scrittore della gente sulla rivista «LN-LibriNuovi», 30, estate 2004.

    Sito ufficiale: www.hayami.net

    Iino Fumihiko (1961-)

    Nasce nella città di Kôfu della prefettura di Yamanashi dove attualmente risiede. Si laurea in letteratura giapponese nella rinomata università privata Waseda di Tôkyô e debutta come scrittore nel 1984 con la riduzione in romanzo di Shinsaku Gojira [Godzilla, la nuova produzione]. In seguito scrive, oltre a proprie opere originali, numerosi libri basati sui personaggi di famosi anime, manga e videogiochi.

    I suoi scrittori preferiti sono Edogawa Ranpo (1894-1965) e Yumeno Kyûsaku (1889-1936). Il suo hobby è quello di collezionare Kerokerokeroppi [personaggio del tipo di Hello Kitty a forma di rana]. Gli piace passeggiare, dormire e bere un buon bicchierino di vino.

    Molti suoi racconti originali horror sono stati inclusi in diverse edizioni di Igyô korekushon e in altre prestigiose raccolte antologiche.

    Inoue Masahiko (1960-)

    Nato a Tôkyô, nel 1981 con la novella sugli spiriti Shôbôsha ga okurete [L'autopompa ritarda…] attrae l'attenzione dello scrittore di gialli Tsuzuki Michio (1929-) e vince la terza edizione del Premio Lupin.

    Nel 1983, con Yokeina mono ga [L'essere in più], racconto dell'orrore sperimentale, s'aggiudica il premio «opera eccellente» dell'Hoshi Shin'ichi short short contest iniziando così la sua brillante carriera di scrittore.

    Inoue si è dedicato in particolare modo alla stesura di racconti brevi o cortissimi – short short – incentrati sul fantastico e sul soprannaturale arrivando ad avere al suo attivo oltre duecento opere pubblicate, non tralasciando comunque di scrivere romanzi come Ijinkan no fantazuma [Il fantasma del palazzo degli stranieri, 1991], immaginaria biografia della giovinezza di Van Helsing trascorsa nella città di Nagasaki poco prima dell'apertura del Giappone all'Occidente nel 1868.

    Per lo sviluppo dei racconti brevi di fantascienza e horror, dal 1997 ha ideato e personalmente curato una serie d'antologie dal titolo generale di Igyô korekushon di più di cinquecento pagine ciascuna che propongono opere originali dei migliori autori nipponici. Nell'agosto 2004 ne è uscito il trentesimo volume. Per tale immenso lavoro, nel 1999 gli è stato giustamente conferito il premio speciale della diciannovesima edizione del Gran Premio della Fantascienza Giapponese.

    Ôta Tadashi (1959-)

    È nato nella città di Nagoya, dove risiede attualmente. Nel 1981 compie il primo passo verso la carriera di scrittore quando il suo racconto Kikyô [Ritorno al paese natio] viene selezionato come «opera eccellente» all'Hoshi Shin'ichi short short contest.

    Nel 1990, con il romanzo giallo Boku no satsujin [Il mio assassinio] debutta a tutti gli effetti in qualità di scrittore professionista.

    In generale si è dedicato alla stesura di volumi di genere mistery, ma ha anche pubblicato numerose opere di letteratura fantastica come, per esempio, Shinjuku shônen tanteidan [Il gruppo dei giovani detective di Shinjuku, 1995], dramma fantastico urbano da cui è anche stato tratto un film nel 1998, che ha visto l'esordio di Fukada Kyôko – popolare giovane attrice-idol giapponese che nel film di Kitano Takeshi Dolls interpretava la cantante rimasta sfregiata –, la raccolta di racconti Tasogare to iu na no gekijô [Un teatro chiamato Crepuscolo, 2002] e Rentenrôzu [Rosa di Natale, 2002] nel quale Ôta fonde genere fantastico e mistery.

    Sito ufficiale: homepage2.nifty.com/tadashi-ohta

    Shinoda Mayumi (1953-)

    Nata a Tôkyô, dal 1972 al 1977 frequenta l'università privata Waseda della capitale dove si laurea con una tesi sulla strage dei coreani al tempo del Grande Terremoto del Kantô (1 settembre 1923) e sul senso discriminante dei giapponesi.

    Nel 1980 viaggia a lungo in Russia, Europa, India e Nepal.

    Nel 1992 pubblica il suo primo romanzo, Kohaku no shiro no satsujin [L'omicidio del castello d'ambra], un'opera ambientata nell'Europa del xviii secolo che narra di una serie d'omicidi in un vecchio castello circondato dalla neve. Viene seguito da altri numerosi volumi di mistery, fantastico, avventura, horror ecc.

    Particolarmente famosa e amata è la sua serie di romanzi (ora giunta al quattordicesimo volume) Kenchiku tantei Sakurai Kyôsuke no jikenbo [Appunti dei casi dello studioso d'architettura - detective Sakurai Kyôsuke] – di cui fanno parte tra l'altro Haiiro no toride [La fortezza grigia, 1996] che tratta dei misteri della vita di Frank Lloyd Wright (1869-1959) e Kamen no shima [L'isola delle maschere, 2000] ambientato a Venezia – dove il protagonista, Sakurai, s'occupa di risolvere casi intricati. La serie viene pubblicata ininterrottamente dal 1994.

    Sito ufficiale: www.aa.alpha-net.ne.jp/furaisya

    Tsuhara Yasumi (1964-)

    È nato nella città di Hiroshima dove risiede.

    Dopo essersi laureato in economia politica internazionale all'università di Aoyama Gakuin, dal 1989 comincia a scrivere shôjo shôsetsu [romanzi per ragazze] arrivando a pubblicare una trentina di volumi.

    Nel 1996, nonostantante il successo ottenuto, decide di cambiare genere e, nel 1997, muta il proprio nome (prima non era scritto in ideogrammi, ma utilizzava invece l'hiragana, uno dei due alfabeti sillabici giapponesi) dando alle stampe il romanzo soprannaturale Yôto [La città ambigua] che ottiene un'entusiastica accoglienza. Esordisce così nel campo della letteratura fantastica e nel mistery, generi al centro dei suoi lavori successivi.

    Ha anche curato le raccolte antologiche Erotishizumu 12 gensô [Erotismo 12 fantasie, 2002], Chi no 12 gensô [12 fantasie di sangue, 2002] e Jûnikyû 12 gensô [Le dodici case dello zodiaco 12 fantasie, 2002].

    Sito ufficiale: www.tsuhara.net

    Note
    1) Scrittore le cui opere trattano di creature del folklore tradizionale nipponico; in Italia un saggio su di lui a cura di Hirayama Shin dal titolo Kyôgoku Natsuhiko-la serie di Kyôgokudô e lo yôkai misteri è stato pubblicato su «LN-LibriNuovi», 25, primavera 2003.
    2) Scrittrice di romanzi fantastici e di mistery, nel 1992 ha vinto il Premio dell'Associazione degli Scrittori di Giallo del Giappone e il Premio Yoshikawa Eiji, nel 1997 il Gran Premio della Fantascienza Giapponese e nel 1999 il Premio Naoki.
    3) Giallista, vincitrice nel 1993 del Premio Edogawa Ranpo, nel 1998 del Premio dell'Associazione degli Scrittori di Giallo del Giappone e nel 1999 del Premio Naoki.
    4) Scrittore di letteratura fantastica e horror, ha pubblicato più di un'ottantina di opere, molte delle quali ambientate nel medioevo giapponese; è il massimo esperto in Giappone di H. P. Lovecraft.