Franco Conti, "Natura morta", 1982 (30,1Kb)

CARI FRATELLI DEL MERIDIONE

(dedicata ai nostri connazionali emigrati dal meridione)

Cari fratelli, che un giorno siete arrivati dal meridione
con solo un pacco e una valigia di cartone
e la speranza di trovare nei nostri paesi
una vita più serena, un angolo di paradiso

Per venire qui a guadagnare un pezzo di pane
avete lasciato una vita grama, una vita da cani
ma avete anche lasciato cosa avevate di bello e genuino
per venirvi a sotterrare nelle fabbriche di Torino

Avete lasciato il bel caldo delle vostre marine
per il nostro freddo, le nostre nebbie, le nostre brine
avete lasciato la vostra aria pura con malinconia
per venire a respirare il fumo della fonderia

Avete lasciato la luce del sole che brucia le pianure
per venirvi a chiudere nelle nostre officine fredde e scure
avete lasciato il canto del gallo con la sua cantilena
per venire ad ascoltare il triste suono di una sirena

Avete lasciato le belle montagne con le pecore alla pastura
per le nostre grigie montagne di rottami e tornitura
avete lasciato il silenzio delle vostre campagne sincere
per il fracasso dei magli delle ferriere

Avete lasciato le acque chiare dei vostri torrenti
per le nostre acque marce, avvelenate dagli inquinamenti
avete lasciato il vostro mare con le sue spiagge soleggiate
per le nostre pianure sferzate dal vento e dalla rugiada

Avete lasciato tante cose belle per un'avvenire incerto
avete lasciato nelle vostre campagne e nei vostri paesi il deserto
siete venuti qui in mezzo a noi a lavorare
con la speranza di potervi migliorare

Avete lasciato tante cose belle e buone
ma avete trovato l'amicizia di tante persone
avete trovato la stima della nostra gente, gente balorda
che rispetta lavora ma non chi batte la fiacca

Avete trovato amici sinceri e di sentimento
che vi ha aperto il cuore perchè è brava gente
Avete trovato fatica, sacrifici, rinunce e sudore
ma anche della gente che vi ha trattato con amore

Avete trovato la FIAT con le sue catene
una vita di lavoro con tante gioie e tante pene
e padroni, padroni che vi sfruttano ma senza prendervi la pelle
perchè i padroni piemontesi sono gente in gamba

Perciò cari fratelli, che siate piemontesi o terroni
veneti o toscani, lombardi o di altre regioni
ricordatevi che è solo col sudore della fronte
che si può vivere e prosperare nel nostro Piemonte.

                             Franco Conti
Novembre 1977