Franco Conti, "Andando al mercato", 1986 (62,0Kb)

ALPIGNANO

Conficcato in cima a una collina c'è il suo vecchio castello
al mondo vi posso giurare non c'è paese più bello
proprio sotto, vicino alla centrale, da quasi due mila anni
c'è il ponte vecchio che ci hanno lasciato i romani

C'è la piazza della Girolina, la chiesa di San Martino,
la piazza dei Caduti, due o tre giardini,
c'è la villa Govean, la chiesa di San Sebastiano
c'è il ponte nuovo sulla Dora, c'è il cantuccio dei cani (piazza Bellingeri)

Tutti posti, io lo posso dire
che si ficcano nella memoria e non ne escono più,
fintanto che vivrete e l'aria respirerete
di Alpignano mai più vi scorderete

C'è l'ex dopolavoro, c'è il vecchio casone
e lì dove Cruto faceva le sue invenzioni,
c'è dei Tallone la villa, la vecchia casa
dove Guido tanti bei quadri ha dipinto

L'officina di suo fratello Alberto, gran stampatore,
stampa ancora oggi libri che son capolavori,
tutta gente che ha lasciato la sua impronta
nella nostra piccola ma forte comunità

C'è la Philips con le sue lampadine,
c'è la Boneschi con ai telai le filarine,
c'è la Borgo con i suoi pistoni,
qui tutti lavorano, non c'è posto per i poltroni

La piazza I° Maggio è tutta una salita
la via Roma puzza di vecchio e fango
il centro storico vicino al suo campanile
fa pena lo stato in cui è

C'è Alpignano con tutte le sue bellezze, tutte le sue magagne
nascosto in mezzo alle sue belle montagne
ma anche se è vecchio e magagnato
è sempre il paese dove son nato

E mentre si imbrunisce il cielo
si vede all'orizzonte la Sacra di San Michele
si vede il Rocciamelone, il Monviso, la croce del Musinè
si vede la neve bianca che luccica sui ghiacciai

E mentre spunta in cielo la prima stella
ti viene in cuore un'emozione sincera
sentendo un suo di campane che da lontano
sembra ti dicano: "Din dan che bello Alpignano...".

                        Franco Conti
Novembre 1977